Le Balle Quotidiane / 4:
"Mi sembrano tutti impazziti qui in Italia: La mia intervista per "Focus" non è ancora uscita e già viene citato Beppe Grillo con cose che non ha detto. Questa tecnica mi ricorda un po' quel gioco da bambini, in tedesco si chiama "Stille Post", giocare a passaparola. Sul sito di Focus è stato pubblicato un riassunto della mia intervista, e questo riassunto viene non tradotto, ma distorto, in una conclusione che ho appena letto sul sito della Repubblica: "Grillo: "Si al governissimo" e poi: Grillo: "Ok a governo Pd-Pdl, per legge elettorale e tagli"". Ma è una falsità! Sul sito di Focus non è scritto questo. E' scritto: "Grillo non vuole fare una coalizione ne con Pier Luigi Bersani, ne con Silvio Berlusconi: "Se PD e PDL dicessero: "Legge elettorale subito, via i finanziamenti retroattivi, massimo due legislature e vanno fuori tutti quelli che hanno più di due legislature", così noi appoggiamo qualsiasi governo" diceva Grillo a Focus, e aggiungeva: "Ma non lo faranno mai. Loro bluffano per guadagnare tempo."'". Per essere sicura di non averti citato in maniera sbagliata ho controllato di nuovo la trascrizione originale dell'intervista: "Se PD e PDL dicessero: "Legge elettorale subito, via i finanziamenti retroattivi, due legislature andiamo fuori tutti quelli che abbiamo più di due legislature", cosi noi appoggiamo qualsiasi governo, ma scherzi. Non faranno mai queste cose. Loro bluffano, hanno bisogno del tempo, ma non faranno mai queste cose.". Sul sito di Focus si legge esattamente questo. Insomma. Follia pura. Normalmente, alla fine del gioco di passaparola, si ride. Ma non mi viene da ridere di fronte ad un uso così scorretto della mia intervista." Petra Reski
2 marzo 2013
Finalmente nell’AOSP tutti i binari proprietari di Nexus 4 e 7
Finalmente nell’AOSP tutti i binari proprietari di Nexus 4 e 7:
Fino ad oggi, per costruire una ROM totalmente funzionante per i dispositivi della gamma stock di Big G era necessario estrarre almeno un file dalle immagini del sistema rilasciate da Google ma, soltanto poche ore fa, da Mountain View sono arrivate le ottime notizie accennate nel titolo.
Sembra infatti che Nexus 4 e Nexus 7 piano godere del primato di primi dispositivi la cui totalità dei file sono disponibili per la compilazione di sistemi operativi funzionanti al 100%.
Questo rilascio, per quanto piccolo, segna un importante punto di svolta per la comunità open source: allo stato attuale, possiamo quindi essere ragionevolmente sicuri della qualità e del funzionamento di noti custom firmware e non ci resta che sperare che a Mountain View seguano la stessa politica con tutti i Nexus.
Fino ad oggi, per costruire una ROM totalmente funzionante per i dispositivi della gamma stock di Big G era necessario estrarre almeno un file dalle immagini del sistema rilasciate da Google ma, soltanto poche ore fa, da Mountain View sono arrivate le ottime notizie accennate nel titolo.
Sembra infatti che Nexus 4 e Nexus 7 piano godere del primato di primi dispositivi la cui totalità dei file sono disponibili per la compilazione di sistemi operativi funzionanti al 100%.
Questo rilascio, per quanto piccolo, segna un importante punto di svolta per la comunità open source: allo stato attuale, possiamo quindi essere ragionevolmente sicuri della qualità e del funzionamento di noti custom firmware e non ci resta che sperare che a Mountain View seguano la stessa politica con tutti i Nexus.
1 marzo 2013
Raddoppio ferroviario Stanziato il finanziamento
Raddoppio ferroviario Stanziato il finanziamento:
E' stato firmato il contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo, che consentirà il collegamento in 2 ore 25 minuti. Nel progetto è di riqualificazione è inserito il nodo Catania, in cui rientra il raddoppio Zurria Aquicella. Oggetto di molte contestazione da parte dei residenti e del comune.
E' stato firmato il contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo, che consentirà il collegamento in 2 ore 25 minuti. Nel progetto è di riqualificazione è inserito il nodo Catania, in cui rientra il raddoppio Zurria Aquicella. Oggetto di molte contestazione da parte dei residenti e del comune.
Elezioni 2013: ecco quanto sono costate
Elezioni 2013: ecco quanto sono costate:
elezioni nazionali costoseL’esito elettorale di queste ultime ore, tra la corsa ad accaparrarsi gli scranni e tra i numeri e dati forniti dal Viminale rendono chiara, al momento, una sola cosa. Ovvero, la difficile governabilità di questo Paese. Una situazione precaria ed instabile che porterà ad una conseguenza, di cui si vocifera da ieri dopo i primi, incerti, exit pool: riformulare la legge elettorale, provare con tutti gli sforzi possibili ad approvare le manovre più urgenti per il Paese e poi ritornare a votare. Costruire quindi un’intesa tra le varie forze politiche per i prossimi tre, quattro, sei mesi prima di riaprire le urne elettorali. Ma quanto costano allo Stato le elezioni?
Il calcolo è presto fatto. In Italia le sezioni elettorali sono 61.597; tra queste ci sono anche 595 sezioni ospedaliere – istituite nei nosocomi e nelle case di cura con almeno 200 posti letto – e 1.620 seggi speciali, allestiti presso gli ospedali e le cliniche più piccole (da 100 a 199 posti) o nelle carceri, più 3.290 seggi “volanti”, attrezzati per la raccolta dei voti nelle case di cura con meno di 100 letti.
Il costo complessivo di ogni sezione, che comprende il vario materiale elettorale – schede, matite, urne, registri e cancelleria varia – e il compenso di presidente e scrutatori (che aumenta nel caso del doppio spoglio, come avvenuto in Lombardia, Lazio e Molise dove alle Politiche si è aggiunto il voto Regionale) si aggira intorno ai 6.135 euro. Una cifra che comprende anche lo stipendio fornito alle forze dell’ordine impiegate per la sicurezza delle elezioni: 21.154 poliziotti, 21.154 carabinieri, 11.526 finanzieri, 3.268 forestali, 300 poliziotti penitenziari, 3.638 vigili urbani, 585 poliziotti provinciali.
Per lo spoglio, il presidente di seggio percepise 187 euro, una cifra che sale a 224 euro se si vota anche per le Regionali. Lo scrutatore e il segretario invece guadagnano normalmente 145 euro, che diventano 170 nel caso di doppio voto.
La cifra totale, quindi, elargita dallo Stato per le elezioni del 24 e 25 febbraio, è di 389 milioni. Una cifra che copre anche altre spese, quali: l’organizzazione tecnica, come il montaggio e lo smontaggio delle cabine, la movimentazione dei tabelloni per la propaganda elettorale, la raccolta e trasmissione dei dati, ma anche le spese per le agevolazioni di viaggio agli elettori (sconto sul treno, pedaggio autostradale gratuito… per un totale di 9,8 milioni) e quelle relative all’ esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero.
Spese che sono ripartite tra i Ministeri interessati, anche se è al Ministero dell’Interno che spetta la spesa più pesante: 315 milioni, distribuiti tra quattro voci di spesa (73 i milioni per il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, 5 i milioni per il Dipartimento della Politiche Personali e 237 i milioni per il Dipartimento Affari Interni e Territoriali).
Soldi provenienti dalle casse dello Stato, che versano già in gravi difficoltà. E il pensiero di dover ritornare a votare molto presto non è per niente rassicurante.
Da un calcolo di tutte le spese sborsate per elezioni politiche senza vincitori emerge un costo di 389 mln
elezioni nazionali costose
Il calcolo è presto fatto. In Italia le sezioni elettorali sono 61.597; tra queste ci sono anche 595 sezioni ospedaliere – istituite nei nosocomi e nelle case di cura con almeno 200 posti letto – e 1.620 seggi speciali, allestiti presso gli ospedali e le cliniche più piccole (da 100 a 199 posti) o nelle carceri, più 3.290 seggi “volanti”, attrezzati per la raccolta dei voti nelle case di cura con meno di 100 letti.
Il costo complessivo di ogni sezione, che comprende il vario materiale elettorale – schede, matite, urne, registri e cancelleria varia – e il compenso di presidente e scrutatori (che aumenta nel caso del doppio spoglio, come avvenuto in Lombardia, Lazio e Molise dove alle Politiche si è aggiunto il voto Regionale) si aggira intorno ai 6.135 euro. Una cifra che comprende anche lo stipendio fornito alle forze dell’ordine impiegate per la sicurezza delle elezioni: 21.154 poliziotti, 21.154 carabinieri, 11.526 finanzieri, 3.268 forestali, 300 poliziotti penitenziari, 3.638 vigili urbani, 585 poliziotti provinciali.
Per lo spoglio, il presidente di seggio percepise 187 euro, una cifra che sale a 224 euro se si vota anche per le Regionali. Lo scrutatore e il segretario invece guadagnano normalmente 145 euro, che diventano 170 nel caso di doppio voto.
La cifra totale, quindi, elargita dallo Stato per le elezioni del 24 e 25 febbraio, è di 389 milioni. Una cifra che copre anche altre spese, quali: l’organizzazione tecnica, come il montaggio e lo smontaggio delle cabine, la movimentazione dei tabelloni per la propaganda elettorale, la raccolta e trasmissione dei dati, ma anche le spese per le agevolazioni di viaggio agli elettori (sconto sul treno, pedaggio autostradale gratuito… per un totale di 9,8 milioni) e quelle relative all’ esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero.
Spese che sono ripartite tra i Ministeri interessati, anche se è al Ministero dell’Interno che spetta la spesa più pesante: 315 milioni, distribuiti tra quattro voci di spesa (73 i milioni per il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, 5 i milioni per il Dipartimento della Politiche Personali e 237 i milioni per il Dipartimento Affari Interni e Territoriali).
Soldi provenienti dalle casse dello Stato, che versano già in gravi difficoltà. E il pensiero di dover ritornare a votare molto presto non è per niente rassicurante.
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