Vive la France!:
Mentre in Italia lo sport preferito delle banche è comprare i nostri titoli pubblici e di negare prestiti alle imprese, affossando così ogni speranza di sviluppo, in Francia si fa esattamente il contrario. Il ministro delle Finanze, Pierre Moscovici, ha annunciato la creazione di una Banca di investimenti pubblici per finanziare le piccole e medie imprese. Lo stesso presidente francese Hollande ne sarà presidente non esecutivo. Hollande in campagna elettorale aveva affermato che il mondo della finanza era il vero avversario da battere e che la finanza doveva essere messa al servizio dell'economia reale. La nuova banca potrà erogare 20 miliardi di euro alle imprese con la possibilità di altri 12 miliardi di crediti garantiti e 10 miliardi per investimenti in equity. Vive la France!
19 ottobre 2012
Giovanna io me la ricordo
Giovanna io me la ricordo:
L’intervista di Repubblica a Giovanna Melandri oggi è un ottimo esempio, uno dei tanti, di quel campo di distorsione della realtà che ha riguardato buona parte della politica italiana da molti anni a questa parte. Quando i politici si abituano negli anni a rispondere solo ai meccanismi delle strutture di potere cui appartengono, finiscono per trovare questo ambiente di riferimento come ovvio, naturale e in certi casi, perfino lodevole. È quella sindrome che, nei casi della cronaca di questi giorni, fa collezionare a politicanti di second’ordine, gaffes straordinarie sulla esiguità dei loro stipendi/vitalizi/pensioni maturati con sudore e stimati in molte migliaia di euro.
Nel caso di Melandri, che appartiene ai piani alti di quello stesso campo di distorsione, una sorta di gradinetto dal quale finalmente si può piantarla di riferirsi al vil denaro per concentrarsi su temi di maggior spessore come competenza e pregresse esperienze, la tendenza al gigantismo immaginifico non è troppo differente.
Leggiamo per esempio cosa dice oggi a Repubblica in un pezzo intitolato “Ma quale paracadute io ora sono un tecnico”:
“Rimanere alla valenza sua propria della vicenda”, qualsiasi cosa significhi è un ottimo suggerimento. E la valenza sua propria sembra essere che le competenze cui si riferisce Giovanna Melandri discendono dai 2 anni e mezzo in cui è stato Ministro dei Beni Culturali alla fine degli anni 90. Il che potrebbe anche essere. Seguendo il medesimo ragionamento e consultando la lunga voce Wikipedia della nostra dovremmo però dedurne che Giovanna Melandri è un tecnico ed un possibile candidato per qualsiasi posto di vertice anche nei seguenti campi:
Economia (laurea a La Sapienza)
Ambiente (presidente Lega Ambiente)
Bioetica (Pres della Ass. Madre provetta)
Telecomunicazioni (Responsabile DS Comunicazione)
Pari opportunità (presidente Emily)
Giovani e Sport (Ministro del Governo Prodi)
Mancano gli scacchi, la fisica termonucleare e poco altro e questa lunga lista di “competenze” che altro non rappresenta se non l’usuale movimento rotatorio che qualsiasi politico di lungo corso al vertice del sistema ha affrontato per amore o per necessità durante la sua carriera. In altre parole, stai abbastanza tempo in politica e sarai “competente” in quasi ogni campo.
Fino a quando il sistema mantiene in equilibrio se stesso tutto va bene. Quando questo, per qualche ragione, smette di succedere vaste competenze si trasformano in una unica grande e riconosciuta inadeguatezza. Da naturali e riconosciuti protagonisti si diventa inadatti a qualsiasi ruolo. Fa male, certo ma è come se qualcuno avesse alla fine spento il distorsore e consegnato Giovanna Melandri alla sua vita normale. Anche se lei sembra non volerlo per nulla.
L’intervista di Repubblica a Giovanna Melandri oggi è un ottimo esempio, uno dei tanti, di quel campo di distorsione della realtà che ha riguardato buona parte della politica italiana da molti anni a questa parte. Quando i politici si abituano negli anni a rispondere solo ai meccanismi delle strutture di potere cui appartengono, finiscono per trovare questo ambiente di riferimento come ovvio, naturale e in certi casi, perfino lodevole. È quella sindrome che, nei casi della cronaca di questi giorni, fa collezionare a politicanti di second’ordine, gaffes straordinarie sulla esiguità dei loro stipendi/vitalizi/pensioni maturati con sudore e stimati in molte migliaia di euro.
Nel caso di Melandri, che appartiene ai piani alti di quello stesso campo di distorsione, una sorta di gradinetto dal quale finalmente si può piantarla di riferirsi al vil denaro per concentrarsi su temi di maggior spessore come competenza e pregresse esperienze, la tendenza al gigantismo immaginifico non è troppo differente.
Leggiamo per esempio cosa dice oggi a Repubblica in un pezzo intitolato “Ma quale paracadute io ora sono un tecnico”:
D: Va ad occupare un posto di potere in una logica spartitoria, onorevole Melandri? È un paracadute che lei sta usando dopo aver anninciato un quasi certo addio al Parlamento.
R: Ma che! Ornaghi mi ha chiesto di rilanciare internazionalmente il Maxxi che, ricordo, nasce da una mia scelta da ministro nel 1999.
D: Non ritiene ci siano ragioni di non opportunità della sua nomina?
R:Io sono serena, forse un po’ amareggiata perché si sta perdendoil senso delle cose. Nominare me ha un senso istituzionale per la mia storia, la competenza. Ora improvvisamente tutto questo non vale più da nessuna parte…cerchiamo di rimanere alla valenza sua propria della vicenda.
“Rimanere alla valenza sua propria della vicenda”, qualsiasi cosa significhi è un ottimo suggerimento. E la valenza sua propria sembra essere che le competenze cui si riferisce Giovanna Melandri discendono dai 2 anni e mezzo in cui è stato Ministro dei Beni Culturali alla fine degli anni 90. Il che potrebbe anche essere. Seguendo il medesimo ragionamento e consultando la lunga voce Wikipedia della nostra dovremmo però dedurne che Giovanna Melandri è un tecnico ed un possibile candidato per qualsiasi posto di vertice anche nei seguenti campi:
Economia (laurea a La Sapienza)
Ambiente (presidente Lega Ambiente)
Bioetica (Pres della Ass. Madre provetta)
Telecomunicazioni (Responsabile DS Comunicazione)
Pari opportunità (presidente Emily)
Giovani e Sport (Ministro del Governo Prodi)
Mancano gli scacchi, la fisica termonucleare e poco altro e questa lunga lista di “competenze” che altro non rappresenta se non l’usuale movimento rotatorio che qualsiasi politico di lungo corso al vertice del sistema ha affrontato per amore o per necessità durante la sua carriera. In altre parole, stai abbastanza tempo in politica e sarai “competente” in quasi ogni campo.
Fino a quando il sistema mantiene in equilibrio se stesso tutto va bene. Quando questo, per qualche ragione, smette di succedere vaste competenze si trasformano in una unica grande e riconosciuta inadeguatezza. Da naturali e riconosciuti protagonisti si diventa inadatti a qualsiasi ruolo. Fa male, certo ma è come se qualcuno avesse alla fine spento il distorsore e consegnato Giovanna Melandri alla sua vita normale. Anche se lei sembra non volerlo per nulla.
Il carretto siciliano
Il carretto siciliano:
Sono arrivato in piazza Stazione ad Agrigento a bordo di un carretto siciliano del maestro carradore La Scala, trainato da un cavallo.
I masciddàri del carretto raccontano scene di una Sicilia che forse si è dimenticata. Ieri sera invece sfilavano tra la folla di piazza Stazione a raccontare una Agrigento che sta rinascendo. Ieri sera ad Agrigento è stata una serata indimenticabile. In migliaia sono usciti di casa per partecipare al cambiamento che sta percorrendo la Sicilia. Cittadini incensurati si prestano per essere portavoce di ognuno all'interno delle istituzioni. Rinunciano ai privilegi, ai rimborsi elettorali, parlano di futuro e di sviluppo. Da quanto tempo non si respirava un'aria così in queste terre incantevoli e bistrattate da decenni di malapolitica? Pirandello è nato in queste strade e i partiti hanno progettato un rigassificatore davanti a Porto Empedocle, proprio di fronte alla casa del premio Nobel. Qui però è nato anche Angelino Alfano. Un fantasma, un fantasma fuori dalla storia.
Ad Agrigento anche l'acqua viene razionata e concessa col contagocce.
Questa politica, che non si è mai occupata dei cittadini deve finire. Quando sono stato a Palermo per le amministrative ad aprile c'era molta gente, ma poi hanno rieletto uno che era stato già sindaco per diversi anni. Ora però sono sicuro che il cambiamento ci sarà, perchè gli sguardi dei siciliani sono diversi.
Il carretto siciliano
(01:59)
(01:59)
Sono arrivato in piazza Stazione ad Agrigento a bordo di un carretto siciliano del maestro carradore La Scala, trainato da un cavallo.
I masciddàri del carretto raccontano scene di una Sicilia che forse si è dimenticata. Ieri sera invece sfilavano tra la folla di piazza Stazione a raccontare una Agrigento che sta rinascendo. Ieri sera ad Agrigento è stata una serata indimenticabile. In migliaia sono usciti di casa per partecipare al cambiamento che sta percorrendo la Sicilia. Cittadini incensurati si prestano per essere portavoce di ognuno all'interno delle istituzioni. Rinunciano ai privilegi, ai rimborsi elettorali, parlano di futuro e di sviluppo. Da quanto tempo non si respirava un'aria così in queste terre incantevoli e bistrattate da decenni di malapolitica? Pirandello è nato in queste strade e i partiti hanno progettato un rigassificatore davanti a Porto Empedocle, proprio di fronte alla casa del premio Nobel. Qui però è nato anche Angelino Alfano. Un fantasma, un fantasma fuori dalla storia.
Ad Agrigento anche l'acqua viene razionata e concessa col contagocce.
Questa politica, che non si è mai occupata dei cittadini deve finire. Quando sono stato a Palermo per le amministrative ad aprile c'era molta gente, ma poi hanno rieletto uno che era stato già sindaco per diversi anni. Ora però sono sicuro che il cambiamento ci sarà, perchè gli sguardi dei siciliani sono diversi.
18 ottobre 2012
Ekoore effettua un upgrade del Pike
Ekoore effettua un upgrade del Pike:
Comunicato Stampa
Dopo aver presentato la nuova versione dell’Elija, Ekoore effettua un upgrade anche alle specifiche tecniche del Pike, tablet pc con Android ICS 4.0 dal prezzo molto interessante. Infatti da oggi questo device monta una nuova CPU Cortex A9 a 1.5 GHz. Inoltre molto importante risulta l’aggiunta del modulo bluetooth integrato disponibile per alcune versioni.
Il prezzo della nuova versione riesce ad essere ancora piu’ concorrenziale, infatti fino al 25 ottobre 2012, sara’ possibile acquistare il tablet ai seguenti prezzi:
- 7 pollici: 95 euro
- 10 pollici: 155 euro
- 9.7 pollici: 175 euro
Con una CPU piu’ potente ed un prezzo ancora piu’ appetibile, il Pike si conferma essere il miglior device del momento per chi e’ alla ricerca di un tablet con Android 4.0.
Samsung non è una copiona, Apple deve scriverlo ovunque
Samsung non è una copiona, Apple deve scriverlo ovunque: Samsung non ha copiato l'iPad di Apple: l'azienda di Cupertino dovrà scriverlo a chiare lettere sul suo sito web e su una lunga lista di quotidiani di rilievo fra cui il Financial Times. L'Alta Corte britannica ha confermato in appello l'assoluzione di Samsung e la condanna di Apple.
Cassazione: possibile il cancro al cervello per il cellulare
Cassazione: possibile il cancro al cervello per il cellulare: La Corte di Cassazione conferma la condanna contro l'INAIL, che sarà costretta a risarcire il manager bresciano Innocente Marcolini. L'uomo aveva un cancro benigno al cervello e secondo la sua tesi è stata colpa delle onde elettromagnetiche di cellulari e cordless.
“Dopo la politica andrà da Tinto Brass”
“Dopo la politica andrà da Tinto Brass”:
Nicole MinettiCon un gesto di buon senso Nicole Minetti si è decisa a firmare le sue dimissioni, rinunciando a pochi giorni dal traguardo anche al tanto contestato vitalizio.
E’ chiaro a tutti che il posto come consigliere regionale è stato un generoso regalo di Silvio Berlusconi per i servizi resi dall’ex igienista e soubrette di Colorado Cafè (qualche maligno malpensante potrebbe dire per i servizietti resi, ma lasciamo perdere…).
Certo, adesso sarebbe stato meno devastante, da un punto di vista etico e pubblico, sistemare la Nicole all’interno dell’azienda, nel campo dello spettacolo, dove non avrebbe stonato più di tanto, magari con una bella conduzione di uno dei tanti programmi di livello ad hoc. Ma a quanto pare Piersilvio Berlusconi ha sempre opposto molte resistenze alle pretese del padre di usare le tv come collocamento dorato per le sue amichette, tanto che Silvio ha sempre trovato più agevole sfruttare in questo senso la Rai o ancor meglio il partito, dove non c’era nessuno a opporre la minima resistenza.
Ecco, le dimissioni di Nicole Minetti forse segnano un’altra piccola svolta. Con una politica, un’opinione pubblica e forse persino una destra non più disponibili ad accettare ogni capriccio di padron Silvio e meno che mai il suo esercito di vallette. Con una politica che pretende di essere qualcosa di più e di meglio di un casting per un reality. C’è da capire, Piersilvio permettendo, quale sarà adesso il premio per il grande sacrificio di Nicole. Chissà, magari potrebbe finire a condurre il Grande fratello. E la Marcuzzi? Naturalmente candidata a premier, del resto trovate che nell’area berlusconiana ci sia qualcuno di più presentabile e credibile?
All’indomani delle dimissioni di Nicole Minetti da consigliere regionale della Lombardia l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini scherza sul futuro dell’ex igienista dentale. “Adesso ci sarà una telefonata di Tinto Brass che la inviterà a fare un bel film che guarderò con grande piacere”. Così l’eurodeputato Albertini (Pdl) ad Agorà, su Rai Tre scherza sulle dimissioni della Minetti.
Spiegando la sua battuta, considerata di “cattivo gusto” dalla giornalista Maria Teresa Meli, presente in studio, Albertini aggiunge: “Nel 2005 ho convinto il presidente Berlusconi con una telefonata di un’ora a non inserire nel listino bloccato non Nicole Minetti, ma una degna persona, che però aveva 21 anni e non era ancora laureata, che si chiama Lara Comi, attuale deputata europea. È stata fuori non perché non fosse commendevole, ma semplicemente perché non doveva stare nel listino bloccato una persona che aveva solo una confidenza con il capo del partito. Berlusconi quindi – conclude – fece una scelta diversa e nel listino bloccato finì il capo di Gabinetto del sindaco di Milano”.
La consigliera regionale se ne va e rinuncia anche al vitalizio. L’ex sindaco di Milano, Albertini, commenta le dimissioni: “fu eletta solo per confidenza con il capo”
Nicole Minetti
E’ chiaro a tutti che il posto come consigliere regionale è stato un generoso regalo di Silvio Berlusconi per i servizi resi dall’ex igienista e soubrette di Colorado Cafè (qualche maligno malpensante potrebbe dire per i servizietti resi, ma lasciamo perdere…).
Certo, adesso sarebbe stato meno devastante, da un punto di vista etico e pubblico, sistemare la Nicole all’interno dell’azienda, nel campo dello spettacolo, dove non avrebbe stonato più di tanto, magari con una bella conduzione di uno dei tanti programmi di livello ad hoc. Ma a quanto pare Piersilvio Berlusconi ha sempre opposto molte resistenze alle pretese del padre di usare le tv come collocamento dorato per le sue amichette, tanto che Silvio ha sempre trovato più agevole sfruttare in questo senso la Rai o ancor meglio il partito, dove non c’era nessuno a opporre la minima resistenza.
Ecco, le dimissioni di Nicole Minetti forse segnano un’altra piccola svolta. Con una politica, un’opinione pubblica e forse persino una destra non più disponibili ad accettare ogni capriccio di padron Silvio e meno che mai il suo esercito di vallette. Con una politica che pretende di essere qualcosa di più e di meglio di un casting per un reality. C’è da capire, Piersilvio permettendo, quale sarà adesso il premio per il grande sacrificio di Nicole. Chissà, magari potrebbe finire a condurre il Grande fratello. E la Marcuzzi? Naturalmente candidata a premier, del resto trovate che nell’area berlusconiana ci sia qualcuno di più presentabile e credibile?
All’indomani delle dimissioni di Nicole Minetti da consigliere regionale della Lombardia l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini scherza sul futuro dell’ex igienista dentale. “Adesso ci sarà una telefonata di Tinto Brass che la inviterà a fare un bel film che guarderò con grande piacere”. Così l’eurodeputato Albertini (Pdl) ad Agorà, su Rai Tre scherza sulle dimissioni della Minetti.
Spiegando la sua battuta, considerata di “cattivo gusto” dalla giornalista Maria Teresa Meli, presente in studio, Albertini aggiunge: “Nel 2005 ho convinto il presidente Berlusconi con una telefonata di un’ora a non inserire nel listino bloccato non Nicole Minetti, ma una degna persona, che però aveva 21 anni e non era ancora laureata, che si chiama Lara Comi, attuale deputata europea. È stata fuori non perché non fosse commendevole, ma semplicemente perché non doveva stare nel listino bloccato una persona che aveva solo una confidenza con il capo del partito. Berlusconi quindi – conclude – fece una scelta diversa e nel listino bloccato finì il capo di Gabinetto del sindaco di Milano”.
[App Android] Nasa Archives
[App Android] Nasa Archives:
Si tratta di un’app sulla storia della Nasa e delle missioni spaziali. Si possono trovare più di 20 mila immagini e info su tutte le missioni della Nasa dal 1958 ad oggi. E’ stata programmata da Luca Di Vincenzo di androidgeek.it
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