Il leader di Movimento Cinque Stelle all’attacco: ”la cultura siciliana è passata da Pirandello a Miccichè”
Beppe Grillo
A due settimane dalle elezioni regionali, il leader del Movimento Cinque Stelle appare sempre più uno tsunami sullo scacchiere politico, incuneandosi con il suo messaggio rivoluzionario nella delusione e la voglia di astensionismo dei siciliani. Grillo fa breccia sui delusi, e non a caso c’è chi ipotizza che in queste due settimane di tour in giro per la Sicilia potrebbe anche raccogliere un ulteriore 3 o 4% per la lista Cinque Stelle, attualmente già arrivata secondo i sondaggi ad oltre il 9%.
“Sono arrivato in Sicilia a nuoto e i bookmakers avevano subito scommesso contro di me, dicendo che mi sarebbe venuto un infarto già al primo miglio. Mentre nuotavo pensavo ed era solo una questione di concentrazione, non di fatica. A Reggio, alla partenza, mi hanno detto “stai attento che affoghi” e sono arrivato in Sicilia mi hanno accolto dicendomi “ma che minchia stai combinando”.
Ed ancora: “sono sbarcato in Sicilia chiedendomi ma chi sono io e chi siete voi? Di sicuro posso dirvi che siete una Regione autonoma ma senza autonomia. La volete conquistare o no??”
Grillo arringa la folla, che ha gremito in gran numero piazza Municipio: “il cambiamento dell’Italia parte da qui, adesso. Dopo Andreotti e i 61 seggi e zero, la Sicilia deve svegliarsi. L’Italia ha bisogno della Sicilia ma la Sicilia non ha più bisogno dell’Italia e non può più farsi sfruttare. L’anno scorso a Palermo mi guardavano con altri sguardi e un in modo molto diverso, perplessi come a dire “ma che deve succedere”. Ora le cose sono molto diverse”.