In Piazza Duomo A Messina
11 ottobre 2012
Lidl Service Website
Ecco dove potete trovare tutti i manuali dei prodotti LIDL:
Lidl Service Website
grazie a N. per la segnalazione ;)
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10 ottobre 2012
Il bene comune del PD
Il bene comune del PD:
"Lunedì scorso a Bologna è stata approvata la delibera per la fusione Hera-Acegas dopo 12 ore di consiglio comunale.
L'esito finale del voto è stato questo: 36 consiglieri votanti, 19 favorevoli (18 del pd + un voto del consigliere Aldrovandi che è un ex amministratore delegato di Hera), 17 contrari. In pratica si può dire che il PD, da solo, senza IDV e SEL, si è auto-votato questa delibera. Il PD, il partito che aveva sostenuto il referendum per l'acqua pubblica (evidentemente solo al fine di far cadere il governo Berlusconi), quando poi deve prendere delle decisioni concrete, se ne frega dell'esito del referendum da loro stessi promosso e prende in giro i propri elettori. Credo sia definitivamente giunta l'ora di smetterla di parlare di "BENE COMUNE" e di fingersi un partito vicino ai cittadini." Massimo Bugani, M5S, consigliere comunale Bologna
"Lunedì scorso a Bologna è stata approvata la delibera per la fusione Hera-Acegas dopo 12 ore di consiglio comunale.
L'esito finale del voto è stato questo: 36 consiglieri votanti, 19 favorevoli (18 del pd + un voto del consigliere Aldrovandi che è un ex amministratore delegato di Hera), 17 contrari. In pratica si può dire che il PD, da solo, senza IDV e SEL, si è auto-votato questa delibera. Il PD, il partito che aveva sostenuto il referendum per l'acqua pubblica (evidentemente solo al fine di far cadere il governo Berlusconi), quando poi deve prendere delle decisioni concrete, se ne frega dell'esito del referendum da loro stessi promosso e prende in giro i propri elettori. Credo sia definitivamente giunta l'ora di smetterla di parlare di "BENE COMUNE" e di fingersi un partito vicino ai cittadini." Massimo Bugani, M5S, consigliere comunale Bologna
Quick Review: Apple iPhone 5
Quick Review: Apple iPhone 5:
Just Posted: A quick review of the iPhone 5's camera. Apple might not have set out to make some of the most popular cameras on the planet with its iPhone range of smartphones, but that's exactly what has happened. The iPhone 5, Apple's latest model brings a larger screen, faster processor and redesigned camera compared to its predecessor. In this 5-page article we take a look at the iPhone 5's performance as a camera, including comparisons with the iPhone 4S and iPhone 4 in a range of different environments, video samples and a full gallery of 'real world' shots. Click through to read (and see) more.
Just Posted: A quick review of the iPhone 5's camera. Apple might not have set out to make some of the most popular cameras on the planet with its iPhone range of smartphones, but that's exactly what has happened. The iPhone 5, Apple's latest model brings a larger screen, faster processor and redesigned camera compared to its predecessor. In this 5-page article we take a look at the iPhone 5's performance as a camera, including comparisons with the iPhone 4S and iPhone 4 in a range of different environments, video samples and a full gallery of 'real world' shots. Click through to read (and see) more.
Nexus 7, tablet Android di qualità in formato ridotto
Nexus 7, tablet Android di qualità in formato ridotto: Recensione - Test del Nexus 7, il tablet da 7 pollici progettato da Google e prodotto da Asus.
Con Google Cultural Institute la Storia diventa piacevole
Con Google Cultural Institute la Storia diventa piacevole: Apre Google Cultural Institute, una piattaforma web con quasi 50 mostre virtuali dedicate a topic storici: dal D-Day alla Dolce Vita. Ogni mostra presenta una narrazione che unisce il materiale d’archivio, mettendo in luce diverse prospettive, sfumature e storie che sono alla base di questi eventi.
Sbarco in Sicilia
Sbarco in Sicilia:
Ore 12.10 - 10/10/2012 - Sono sbarcato in Sicilia! Ho superato lo Stretto!
Questo è il terzo sbarco in Sicilia in 150 anni. Il primo fu Garibaldi che portò i Savoia, il secondo fu fatto dagli americani che portarono la mafia, il terzo sono io con il MoVimento 5 Stelle, ma né Garibaldi o Nino Bixio o Lucky Luciano sono arrivati in Sicilia a nuoto.
La Grecia fallisce per il suo debito, la Sicilia fallisce per il suo credito verso lo Stato italiano che gli presta come elemosina solo una parte di ciò che gli deve, ma non pareggia mai il conto. La Regione Sicilia vanta un credito di un miliardo di euro nei confronti dello Stato italiano e le stesse imprese siciliane hanno un credito di 5 miliardi di euro.
La Sicilia potrebbe vivere meglio senza l'Italia, ma l'Italia non potrebbe vivere senza la Sicilia. Se la Sicilia dovesse andarsene, costretta dal malfunzionamento dello Stato e delle istituzioni, sarebbe l'inizio di un domino cui seguirebbero altre Regioni e la fine dell'Italia, forse la sua balcanizzazione.
Quest'isola ha bisogno del rilancio dei trasporti locali, della banda larga diffusa, di strutture turistiche, della valorizzazione dei suoi giacimenti artistici, di una nuova economia legata alle telecomunicazioni e allo sviluppo del digitale, di investimenti in start-up collegate alle università, di trattenere qui i suoi giovani, il suo futuro, ma soprattutto ha bisogno di onestà nelle istituzioni. Questo è ciò che farà il M5S in Regione Sicilia.
Sbarco in Sicilia..
(01:10)
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Ore 12.10 - 10/10/2012 - Sono sbarcato in Sicilia! Ho superato lo Stretto!
Questo è il terzo sbarco in Sicilia in 150 anni. Il primo fu Garibaldi che portò i Savoia, il secondo fu fatto dagli americani che portarono la mafia, il terzo sono io con il MoVimento 5 Stelle, ma né Garibaldi o Nino Bixio o Lucky Luciano sono arrivati in Sicilia a nuoto.
La Grecia fallisce per il suo debito, la Sicilia fallisce per il suo credito verso lo Stato italiano che gli presta come elemosina solo una parte di ciò che gli deve, ma non pareggia mai il conto. La Regione Sicilia vanta un credito di un miliardo di euro nei confronti dello Stato italiano e le stesse imprese siciliane hanno un credito di 5 miliardi di euro.
La Sicilia potrebbe vivere meglio senza l'Italia, ma l'Italia non potrebbe vivere senza la Sicilia. Se la Sicilia dovesse andarsene, costretta dal malfunzionamento dello Stato e delle istituzioni, sarebbe l'inizio di un domino cui seguirebbero altre Regioni e la fine dell'Italia, forse la sua balcanizzazione.
Quest'isola ha bisogno del rilancio dei trasporti locali, della banda larga diffusa, di strutture turistiche, della valorizzazione dei suoi giacimenti artistici, di una nuova economia legata alle telecomunicazioni e allo sviluppo del digitale, di investimenti in start-up collegate alle università, di trattenere qui i suoi giovani, il suo futuro, ma soprattutto ha bisogno di onestà nelle istituzioni. Questo è ciò che farà il M5S in Regione Sicilia.
Dal 21 ottobre vitalizio a Nicole Minetti
Dal 21 ottobre vitalizio a Nicole Minetti:
Nicole MinettiNicole Minetti sta per garantirsi il vitalizio a vita. Il titolo di questo articolo dice tutto. Avete capito bene Ancora dodici giorni. Poi la Minetti avrà una sicurezza in più per il suo futuro. E all’età record di soli 27 anni, quando la maggior parte dei suoi coetanei deve lottare tutti i giorni per garantirsi il presente e non trova un lavoro. Dal 21 ottobre, infatti, scatta anche per la giovane consigliere regionale del Popolo della Libertà in Lombardia il diritto a ottenere il vitalizio.
Sono stati raggiunti i 30 mesi di mandato che, secondo la legge regionale numero 12 del 20 marzo 1995, le permetteranno di riscuotere la pensione a soli 60 anni. Qualsiasi sarà l’esito della legislatura iniziata nel 2010 con la quarta elezione di Roberto Formigoni. Certo dovrà passare ancora molto tempo prima di poter cominciare ad avere quell’assegno da 1300 euro per il resto della propria vita. La norma, infatti, stabilisce che “il consigliere che abbia versato il contributo per un periodo inferiore a 5 anni ma pari almeno a 30 mesi, ha facoltà di continuare, qualora non sia rieletto o cessi dal mandato, il versamento stesso per il tempo occorrente a conseguire il diritto all’assegno vitalizio minimo”. Insomma la Minetti dovrà penare ancora, prima di ricevere il suo vitalizio. Ma sta scatenando molte polemiche il fatto che, in piena crisi economica e con le spese degli enti pubblici nel mirino, avrà la strada molto più spianata di tutti gli altri lavoratori, che avranno bisogno invece di arrivare a 66 anni e di versamenti più che trentennali per la pensione.
Il dibattito intorno al vitalizio della Minetti è legato anche alle possibilità delle sue dimissioni da consigliere regionale. Da più parti richieste, più volte prospettate e negate. Il tutto con toni e modi, spesso stimolati dall’ex show-girl ed igienista dentale, non sempre degni di una carica politica dall’importante peso specifico. Proprio pochi giorni fa la giovane esponente del Pdl ha espresso il suo pensiero sulle dimissioni nel corso della trasmissione ‘Domenica Live’ su Canale 5. “A me non l’ha mai chiesto nessuno di dimettermi – ha affermato – se Angelino Alfano lo chiederà a me personalmente, sarebbe una cosa di cui si può parlare”. La responsabilità della scelta, insomma, spetterebbe al partito. Anche se la situazione non è poi così lineare. “Finora non sono state sufficienti le argomentazioni – ha continuato la Minetti – perché dovrei dimettermi? Per delle critiche? Per delle bugie? Può anche essere che l’accanimento mediatico che c’è stato metta in difficoltà il mio partito”.
L’argomento di un’uscita anticipata dalla politica della consigliere regionale lombarda era stato ventilato dalla stessa protagonista anche qualche mese fa. Era fine luglio e in un’intervista al periodico “Vanity Fair” si poteva leggere: “Piuttosto che prendere un vitalizio dalla Regione Lombardia mi dimetto il giorno prima che scatti il diritto, il prossimo ottobre – giurava la Minetti in partenza per una vacanza a Los Angeles – decido da sola quando dare le dimissioni, non ho bisogno di ordini o pressioni”. Parole nette, ma era un’altra stagione. La calura estiva è passata. Evidentemente le alte temperature hanno lasciato spazio alla necessità di ‘coprire’ meglio il proprio futuro, che la Minetti vede ancora tra partiti ed elezioni. Magari ancora in Lombardia. “La politica non deve essere di persone solo preparatissime – ha affermato a ‘Domenica Live’ – merito assolutamente il posto in Regione, perché sono una giovane con tanta voglia di fare”.
La Minetti è nell’occhio del ciclone ormai da quasi 3 anni. Ancor prima di essere eletta consigliere regionale, infatti, si criticava il suo inserimento nel listino bloccato del riconfermato presidente Formigoni. Per molti si trattava di un regalo dell’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che aveva voluto così ringraziare la giovane romagnola. La Minetti, infatti, da igienista dentale al San Raffaele di Milano, si era occupata dell’ex premier quando era stato ricoverato dopo l’aggressione ricevuta in piazza Duomo. Un regalo da 8.500 euro al mese per una ragazza, che prima di allora aveva fatto anche l’hostess e la valletta in alcuni programmi Rai e Mediaset. Un regalo, che ha cominciato a fare scalpore anche per motivi extra-politici. La consigliere regionale, infatti, è indagata dalla procura milanese nel processo Rubygate. L’accusa è di favoreggiamento della prostituzione, in un caso giudiziario che vede coinvolto lo stesso Berlusconi, intervenuto per far rimettere in libertà una marocchina 17enne.
Più recentemente la giovane esponente del Pdl ha fatto parlare di sé anche per la sua avvenenza. A quelli che già la criticavano per il botulino, il silicone e l’abbigliamento sexy, si sono aggiunti coloro che non hanno gradito la sfilata della Minetti per il marchio beachwear di Parah, in occasione del defilé di Blue Fashion Beach. A poco è valsa la difesa della Minetti: “Non ci vedo niente di male ad aver prestato la mia immagine, faccio un secondo lavoro, come tante altre persone – ha spiegato – anzi, la politica deve mettersi al servizio di un settore importante come quello della moda”.
Infine, a creare ulteriori difficoltà alla credibilità della Minetti, ci si è messo il maxi-decreto anti sprechi del premier Mario Monti. Tra tagli al numero di consiglieri e ai superstipendi di presidenti, assessori ed eletti, viene anche rivoluzionato il sistema previdenziale con l’applicazione obbligatoria del metodo contributivo. E così i vitalizi saranno corrisposti a 66 anni, dopo che si sia ricoperto l’incarico in Regione per almeno 10 anni. Una norma che potrebbe penalizzare anche Franco ‘Batman’ Fiorito, al centro dello scandalo sui rimborsi nella Regione Lazio, che con le regole precedenti avrebbe avuto il vitalizio al compimento del 50° anno d’età.
A salvare la giovane consigliere regionale lombarda, invece, ci sono i pochi giorni che mancano al 21 ottobre. Il provvedimento anti-sprechi, infatti, dovrebbe scattare dalla prossima legislatura. Con buona pace di chi se la prende con la Minetti perché, in due anni e mezzo di legislatura al Pirellone, ha presentato solo tre documenti: sull’istituzione di albi che riconoscessero alcune professioni mediche come igienista dentale e fisioterapista, sul pap test e sulle banche del latte materno. Ma, lei, in fondo è una “incompresa”: lo sapevate che ha sfilato in passerella “per sostenere l’economia del nostro Paese”…?
Tra pochi giorni la discussa consigliera regionale Pdl si guadagnerà a 27 anni un diritto che offende il dramma di milioni di italiani che a quell’età non trovano lavoro
Nicole Minetti
Sono stati raggiunti i 30 mesi di mandato che, secondo la legge regionale numero 12 del 20 marzo 1995, le permetteranno di riscuotere la pensione a soli 60 anni. Qualsiasi sarà l’esito della legislatura iniziata nel 2010 con la quarta elezione di Roberto Formigoni. Certo dovrà passare ancora molto tempo prima di poter cominciare ad avere quell’assegno da 1300 euro per il resto della propria vita. La norma, infatti, stabilisce che “il consigliere che abbia versato il contributo per un periodo inferiore a 5 anni ma pari almeno a 30 mesi, ha facoltà di continuare, qualora non sia rieletto o cessi dal mandato, il versamento stesso per il tempo occorrente a conseguire il diritto all’assegno vitalizio minimo”. Insomma la Minetti dovrà penare ancora, prima di ricevere il suo vitalizio. Ma sta scatenando molte polemiche il fatto che, in piena crisi economica e con le spese degli enti pubblici nel mirino, avrà la strada molto più spianata di tutti gli altri lavoratori, che avranno bisogno invece di arrivare a 66 anni e di versamenti più che trentennali per la pensione.
Il dibattito intorno al vitalizio della Minetti è legato anche alle possibilità delle sue dimissioni da consigliere regionale. Da più parti richieste, più volte prospettate e negate. Il tutto con toni e modi, spesso stimolati dall’ex show-girl ed igienista dentale, non sempre degni di una carica politica dall’importante peso specifico. Proprio pochi giorni fa la giovane esponente del Pdl ha espresso il suo pensiero sulle dimissioni nel corso della trasmissione ‘Domenica Live’ su Canale 5. “A me non l’ha mai chiesto nessuno di dimettermi – ha affermato – se Angelino Alfano lo chiederà a me personalmente, sarebbe una cosa di cui si può parlare”. La responsabilità della scelta, insomma, spetterebbe al partito. Anche se la situazione non è poi così lineare. “Finora non sono state sufficienti le argomentazioni – ha continuato la Minetti – perché dovrei dimettermi? Per delle critiche? Per delle bugie? Può anche essere che l’accanimento mediatico che c’è stato metta in difficoltà il mio partito”.
L’argomento di un’uscita anticipata dalla politica della consigliere regionale lombarda era stato ventilato dalla stessa protagonista anche qualche mese fa. Era fine luglio e in un’intervista al periodico “Vanity Fair” si poteva leggere: “Piuttosto che prendere un vitalizio dalla Regione Lombardia mi dimetto il giorno prima che scatti il diritto, il prossimo ottobre – giurava la Minetti in partenza per una vacanza a Los Angeles – decido da sola quando dare le dimissioni, non ho bisogno di ordini o pressioni”. Parole nette, ma era un’altra stagione. La calura estiva è passata. Evidentemente le alte temperature hanno lasciato spazio alla necessità di ‘coprire’ meglio il proprio futuro, che la Minetti vede ancora tra partiti ed elezioni. Magari ancora in Lombardia. “La politica non deve essere di persone solo preparatissime – ha affermato a ‘Domenica Live’ – merito assolutamente il posto in Regione, perché sono una giovane con tanta voglia di fare”.
La Minetti è nell’occhio del ciclone ormai da quasi 3 anni. Ancor prima di essere eletta consigliere regionale, infatti, si criticava il suo inserimento nel listino bloccato del riconfermato presidente Formigoni. Per molti si trattava di un regalo dell’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che aveva voluto così ringraziare la giovane romagnola. La Minetti, infatti, da igienista dentale al San Raffaele di Milano, si era occupata dell’ex premier quando era stato ricoverato dopo l’aggressione ricevuta in piazza Duomo. Un regalo da 8.500 euro al mese per una ragazza, che prima di allora aveva fatto anche l’hostess e la valletta in alcuni programmi Rai e Mediaset. Un regalo, che ha cominciato a fare scalpore anche per motivi extra-politici. La consigliere regionale, infatti, è indagata dalla procura milanese nel processo Rubygate. L’accusa è di favoreggiamento della prostituzione, in un caso giudiziario che vede coinvolto lo stesso Berlusconi, intervenuto per far rimettere in libertà una marocchina 17enne.
Più recentemente la giovane esponente del Pdl ha fatto parlare di sé anche per la sua avvenenza. A quelli che già la criticavano per il botulino, il silicone e l’abbigliamento sexy, si sono aggiunti coloro che non hanno gradito la sfilata della Minetti per il marchio beachwear di Parah, in occasione del defilé di Blue Fashion Beach. A poco è valsa la difesa della Minetti: “Non ci vedo niente di male ad aver prestato la mia immagine, faccio un secondo lavoro, come tante altre persone – ha spiegato – anzi, la politica deve mettersi al servizio di un settore importante come quello della moda”.
Infine, a creare ulteriori difficoltà alla credibilità della Minetti, ci si è messo il maxi-decreto anti sprechi del premier Mario Monti. Tra tagli al numero di consiglieri e ai superstipendi di presidenti, assessori ed eletti, viene anche rivoluzionato il sistema previdenziale con l’applicazione obbligatoria del metodo contributivo. E così i vitalizi saranno corrisposti a 66 anni, dopo che si sia ricoperto l’incarico in Regione per almeno 10 anni. Una norma che potrebbe penalizzare anche Franco ‘Batman’ Fiorito, al centro dello scandalo sui rimborsi nella Regione Lazio, che con le regole precedenti avrebbe avuto il vitalizio al compimento del 50° anno d’età.
A salvare la giovane consigliere regionale lombarda, invece, ci sono i pochi giorni che mancano al 21 ottobre. Il provvedimento anti-sprechi, infatti, dovrebbe scattare dalla prossima legislatura. Con buona pace di chi se la prende con la Minetti perché, in due anni e mezzo di legislatura al Pirellone, ha presentato solo tre documenti: sull’istituzione di albi che riconoscessero alcune professioni mediche come igienista dentale e fisioterapista, sul pap test e sulle banche del latte materno. Ma, lei, in fondo è una “incompresa”: lo sapevate che ha sfilato in passerella “per sostenere l’economia del nostro Paese”…?
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