Parallella: an Open Multi-Core CPU Architecture: First time accepted submitter thrae writes "Adapteva has just released the architecture and software reference manuals for their many-core Epiphany processors. Adapteva's goal is to bring massively parallel programming to the masses with a sub-$100 16-core system and a sub-$200 64-core system. The architecture has advantages over GPUs in terms of future scaling and ease of use. Adapteva is planning to make the products open source. Ars Technica has a nice overview of the project."
7 ottobre 2012
Skype Corner a 5 Stelle
Skype Corner a 5 Stelle:
"Lunedì 8 Ottobre partono gli Skype Corner a 5 Stelle! I candidati alla Regione Sicilia (ARS) del MoVimento 5 Stelle saranno disponibili su Skype per rispondere direttamente a tutte le vostre domande e chiarire i vostri dubbi o curiosità sul nostro programma e sul MoVimento 5 Stelle. Se hai sempre voluto chiedere qualcosa o fare delle proposte ma non hai mai avuto l'occasione di partecipare ai nostri eventi, potrai farlo comodamente da casa conversando con i nostri candidati e attivisti su Skype. Il primo appuntamento è per lunedì 8 Ottobre con Giampiero Trizzino. Partecipare è semplice: accedi a Skype, aggiungi il contatto "SkypeCorner5Stelle", collegati tra le 19 e le 20 di lunedì 8 Ottobre per parlare con Giampiero!" MoVimento 5 Stelle Palermo
Tutta la campagna elettorale del M5S Sicilia si basa sulle donazioni dei cittadini, e le spese da sostenere sono altissime. Per contribuire con una libera offerta clicca qui.
"Lunedì 8 Ottobre partono gli Skype Corner a 5 Stelle! I candidati alla Regione Sicilia (ARS) del MoVimento 5 Stelle saranno disponibili su Skype per rispondere direttamente a tutte le vostre domande e chiarire i vostri dubbi o curiosità sul nostro programma e sul MoVimento 5 Stelle. Se hai sempre voluto chiedere qualcosa o fare delle proposte ma non hai mai avuto l'occasione di partecipare ai nostri eventi, potrai farlo comodamente da casa conversando con i nostri candidati e attivisti su Skype. Il primo appuntamento è per lunedì 8 Ottobre con Giampiero Trizzino. Partecipare è semplice: accedi a Skype, aggiungi il contatto "SkypeCorner5Stelle", collegati tra le 19 e le 20 di lunedì 8 Ottobre per parlare con Giampiero!" MoVimento 5 Stelle Palermo
Tutta la campagna elettorale del M5S Sicilia si basa sulle donazioni dei cittadini, e le spese da sostenere sono altissime. Per contribuire con una libera offerta clicca qui.
Android 4.2: avviati i test su Nexus 7, Galaxy Nexus, Motorola, RAZR Nexus e Motorola Nexus tablet
Android 4.2: avviati i test su Nexus 7, Galaxy Nexus, Motorola, RAZR Nexus e Motorola Nexus tablet:
Android 4.2 sembra essere più vicino e ce lo dimostra il fatto che alcuni Nexus 7 e Galaxy Nexus affidati ai sviluppatori di Google monterebbero già la nuova versione del robottino verde.
(...)
Continua a leggere Android 4.2: avviati i test su Nexus 7, Galaxy Nexus, Motorola, RAZR Nexus e Motorola Nexus tablet su Androidiani.Com
Android 4.2 sembra essere più vicino e ce lo dimostra il fatto che alcuni Nexus 7 e Galaxy Nexus affidati ai sviluppatori di Google monterebbero già la nuova versione del robottino verde.
(...)
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I pendolari di Voghera
I pendolari di Voghera:
Iolanda Nanni racconta l'atteggiamento illeggittimo e discriminatorio della Regione Lombardia nei suoi confronti
"Il 4 ottobre in Regione si svolgeva la votazione, per la prima volta, dei 5 rappresentanti dei pendolari lombardi che siederanno ai tavoli del Trasporto Pubblico Locale (TPL) in rappresentanza dell'utenza: il Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi, con portavoce Iolanda Nanni e il Comitato Pendolari di Voghera, con rappresentante Serafino Centenaro, avevano richiesto l'accredito e depositato nei termini previsti la documentazione comprovante il possesso dei requisiti richiesti dalla delibera regionale. Al momento dell'accredito è stato loro richiesto di compilare un modulo illegittimo nel quale loro dovevano dichiarare il loro personale "non collegamento" a partiti e movimenti, requisito che la delibera regionale chiaramente ascrive ai Comitati e non ai soggetti che li rappresentano, la quale stabilisce che i soggetti candidati non debbano essere in possesso di una carica politica. Nonostante né Iolanda, né Serafino abbiano cariche politiche all'interno del M5S, la loro candidatura è stata respinta per un "presunto" collegamento con il M5S stabilito dalla Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità. Dopo uno scambio di carte bollate e diffide Iolanda e Serafino comunicano la loro intenzione a recarsi presso gli uffici della Regione e partecipare all'Assemblea. Vengono fatti entrare e apparentemente ammessi all'Assemblea per la nomina dei 5 rappresentanti dei pendolari. Dopo una presentazione dei lavori da parte dell'Assessore Regionale Cattaneo che poi lascia la seduta, il Direttore Generale fa distribuire un documento redatto da Regione Lombardia a tutti i soggetti presenti nel quale era indicato chiaramente l'elenco dei Comitati e dei soggetti accreditati. Dal foglio si evince chiaramente che fra i 16 accreditati ci sono entrambi e i due si preparano alle votazioni convinti di poter presentare la propria candidatura. Quando si stava per dare avvio alla presentazione dei Comitati, il Direttore Generale specifica che entrambe le candidature di Iolanda e Serafino NON sarebbero state ammesse poiché "sono entrambi collegati al M5S". A quel punto Iolanda e Serafino hanno chiesto di mettere a verbale che il procedimento era illegittimo, hanno evidenziato il dettato della lettera della delibera e dichiarato di non essere in possesso di alcuna carica politica. Iolanda ha presentato ai soggetti presenti le attività del Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi che è la prima piattaforma di pendolari attivi che monitora un intero territorio provinciale, la prima realtà dal basso presente in Regione Lombardia in pieno possesso di tutti i requisiti e le competenze per sedere al Tavolo del TPL rappresentando appieno la voce dell'utenza. Niente da fare. Iolanda è "marchiata" MoVimento 5 Stelle e quindi la competenza, l'impegno e la determinazione vanno a farsi benedire.
In Italia una Regione può essere governata con 12 consiglieri indagati su 80, compreso il presidente, ma un cittadino attivista del MoVimento, con comprovata competenza e capacità, non può essere ammesso alla candidatura dei i 5 rappresentanti dei pendolari lombardi ai tavoli del TPL, in barba alle garanzie costituzionali.
Contro questi abusi di potere, verrà avviata una battaglia legale in cui avremo bisogno del supporto attivo di tutti i cittadini. STAY TUNED!" MoVimento 5 Stelle Milano
Iolanda Nanni racconta l'atteggiamento illeggittimo e discriminatorio della Regione Lombardia nei suoi confronti
"Il 4 ottobre in Regione si svolgeva la votazione, per la prima volta, dei 5 rappresentanti dei pendolari lombardi che siederanno ai tavoli del Trasporto Pubblico Locale (TPL) in rappresentanza dell'utenza: il Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi, con portavoce Iolanda Nanni e il Comitato Pendolari di Voghera, con rappresentante Serafino Centenaro, avevano richiesto l'accredito e depositato nei termini previsti la documentazione comprovante il possesso dei requisiti richiesti dalla delibera regionale. Al momento dell'accredito è stato loro richiesto di compilare un modulo illegittimo nel quale loro dovevano dichiarare il loro personale "non collegamento" a partiti e movimenti, requisito che la delibera regionale chiaramente ascrive ai Comitati e non ai soggetti che li rappresentano, la quale stabilisce che i soggetti candidati non debbano essere in possesso di una carica politica. Nonostante né Iolanda, né Serafino abbiano cariche politiche all'interno del M5S, la loro candidatura è stata respinta per un "presunto" collegamento con il M5S stabilito dalla Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità. Dopo uno scambio di carte bollate e diffide Iolanda e Serafino comunicano la loro intenzione a recarsi presso gli uffici della Regione e partecipare all'Assemblea. Vengono fatti entrare e apparentemente ammessi all'Assemblea per la nomina dei 5 rappresentanti dei pendolari. Dopo una presentazione dei lavori da parte dell'Assessore Regionale Cattaneo che poi lascia la seduta, il Direttore Generale fa distribuire un documento redatto da Regione Lombardia a tutti i soggetti presenti nel quale era indicato chiaramente l'elenco dei Comitati e dei soggetti accreditati. Dal foglio si evince chiaramente che fra i 16 accreditati ci sono entrambi e i due si preparano alle votazioni convinti di poter presentare la propria candidatura. Quando si stava per dare avvio alla presentazione dei Comitati, il Direttore Generale specifica che entrambe le candidature di Iolanda e Serafino NON sarebbero state ammesse poiché "sono entrambi collegati al M5S". A quel punto Iolanda e Serafino hanno chiesto di mettere a verbale che il procedimento era illegittimo, hanno evidenziato il dettato della lettera della delibera e dichiarato di non essere in possesso di alcuna carica politica. Iolanda ha presentato ai soggetti presenti le attività del Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi che è la prima piattaforma di pendolari attivi che monitora un intero territorio provinciale, la prima realtà dal basso presente in Regione Lombardia in pieno possesso di tutti i requisiti e le competenze per sedere al Tavolo del TPL rappresentando appieno la voce dell'utenza. Niente da fare. Iolanda è "marchiata" MoVimento 5 Stelle e quindi la competenza, l'impegno e la determinazione vanno a farsi benedire.
In Italia una Regione può essere governata con 12 consiglieri indagati su 80, compreso il presidente, ma un cittadino attivista del MoVimento, con comprovata competenza e capacità, non può essere ammesso alla candidatura dei i 5 rappresentanti dei pendolari lombardi ai tavoli del TPL, in barba alle garanzie costituzionali.
Contro questi abusi di potere, verrà avviata una battaglia legale in cui avremo bisogno del supporto attivo di tutti i cittadini. STAY TUNED!" MoVimento 5 Stelle Milano
Memoria dello smartphone insufficiente? Ecco alcuni trucchi per liberare spazio
Memoria dello smartphone insufficiente? Ecco alcuni trucchi per liberare spazio:
Situazione tipo: abbiamo ancora qualche decina di MB liberi sulla memoria interna del nostro smartphone, ma dopo l’ennesimo aggiornamento di Facebook, anche se a noi risulta avere dello spazio libero, ci appare quell’odiosa scritta “Memoria di archiviazione insufficiente“.(Continua...)
Leggi il resto di Memoria dello smartphone insufficiente? Ecco alcuni trucchi per liberare spazio
Situazione tipo: abbiamo ancora qualche decina di MB liberi sulla memoria interna del nostro smartphone, ma dopo l’ennesimo aggiornamento di Facebook, anche se a noi risulta avere dello spazio libero, ci appare quell’odiosa scritta “Memoria di archiviazione insufficiente“.(Continua...)
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6 ottobre 2012
Beppe Grillo a Taormina per le elezioni
Beppe Grillo a Taormina per le elezioni:
Beppe GrilloBeppe Grillo “sbarca” in Sicilia. Il leader del Movimento Cinque Stelle ha annunciato 17 giorni di tour nell’isola in occasione delle elezioni regionali e in vista anche dei prossimi appuntamenti che porteranno alle consultazioni nazionali del 2013.
Il comico genovese raggiungerà 35 comuni. Inizierà dunque mercoledì 10 ottobre alle 10, con la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, la campagna elettorale di Beppe Grillo a sostegno del candidato alla presidenza della Regione del Movimento Cinque Stelle, nella competizione del 28 ottobre, Giancarlo Cancellieri.
Il comico genovese raggiungerà, “correndo come Forrest Gump”, le nove province dell’isola.
Grillo, Cancellieri e i candidati all’Ars di M5S, raggiungeranno i luoghi-simbolo dello spreco e della bellezza siciliana, deturpati dalla “malapolitica”. Siti archeologici, centri di turismo e paesaggi sfigurati da “cattedrali nel deserto” (industrie petrolchimiche, aeroporti mai utilizzati e luoghi invasi dall’inquinamento ambientale), che potrebbero fare da volano per l’economia siciliana.
Grillo e Cancellieri - rende noto M5S faranno passeggiate e comizi e si confronteranno con gli elettori della Regione.
Da segnalare la tappa del 12 ottobre a Giardini Naxos, dove Grillo terrà un comizio in piazza alle ore 21. La stessa serata di mercoledì – o la successiva prima mattinata del 13 ottobre - potrebbe prevedere anche un “blitz” a sorpresa nella vicina Taormina (incontro in Corso Umberto con i simpatizzanti e visita ad alcuni siti in stato di degrado/abbandono…?), luogo che il fondatore di M5S conosce bene e dove in passato ha tenuto alcuni show al Teatro Antico come “Reset” (2007) e “La grande trasformazione” (2001).
Questo il quadro completo del tour di Beppe Grillo in Sicilia:
mercoledì 10 ottobre 2012
Spiaggia di Messina, ore 10
Messina, ore 21
giovedì 11 ottobre 2012
Lipari, ore 15
Barcellona Pozzo di Gotto, ore 21
venerdì 12 ottobre 2012
Misterbianco, ore 16
Acireale, ore 18
Giardini Naxos, ore 21
sabato 13 ottobre 2012
Etna, ore 12
Paternò, ore 17.30
Caltagirone, ore 21
domenica 14 ottobre 2012
Vittoria, ore 18
Ragusa, ore 21
lunedì 15 ottobre 2012
Modica, ore 18
Siracusa, ore 21
martedì 16 ottobre 2012
Noto, ore 18
Augusta, ore 21
mercoledì 17 ottobre 2012
Piazza Armerina, ore 18
Mazzarino, ore 21
giovedì 18 ottobre 2012
Mussomeli, ore 18
Agrigento, ore 21
venerdì 19 ottobre 2012
Canicattì, ore 18
Sciacca, ore 21
sabato 20 ottobre 2012
Mazara del Vallo, ore 15
Marsala, ore 18
Trapani, ore 21
domenica 21 ottobre 2012
Carini, ore 15
Alcamo, ore 17.30
Bagheria, ore 21
lunedì 22 ottobre 2012
Termini Imerese, ore 15
Cefalù, ore 18
Enna, ore 21
martedì 23 ottobre 2012
Niscemi, ore 15
Gela, ore 21
mercoledì 24 ottobre 2012
Catania, tutto il giorno
giovedì 25 ottobre 2012
Palermo, tutto il giorno
venerdì 26 ottobre 2012
Caltanissetta, tutto il giorno
Il leader del Movimento Cinque Stelle annuncia 17 giorni di tour in Sicilia per le elezioni regionali e il 12 ottobre terrà un comizio a Naxos. Nelle stesse ore atteso anche un blitz a sorpresa del comico nella vicina Taormina
Beppe Grillo
Il comico genovese raggiungerà 35 comuni. Inizierà dunque mercoledì 10 ottobre alle 10, con la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, la campagna elettorale di Beppe Grillo a sostegno del candidato alla presidenza della Regione del Movimento Cinque Stelle, nella competizione del 28 ottobre, Giancarlo Cancellieri.
Il comico genovese raggiungerà, “correndo come Forrest Gump”, le nove province dell’isola.
Grillo, Cancellieri e i candidati all’Ars di M5S, raggiungeranno i luoghi-simbolo dello spreco e della bellezza siciliana, deturpati dalla “malapolitica”. Siti archeologici, centri di turismo e paesaggi sfigurati da “cattedrali nel deserto” (industrie petrolchimiche, aeroporti mai utilizzati e luoghi invasi dall’inquinamento ambientale), che potrebbero fare da volano per l’economia siciliana.
Grillo e Cancellieri - rende noto M5S faranno passeggiate e comizi e si confronteranno con gli elettori della Regione.
Da segnalare la tappa del 12 ottobre a Giardini Naxos, dove Grillo terrà un comizio in piazza alle ore 21. La stessa serata di mercoledì – o la successiva prima mattinata del 13 ottobre - potrebbe prevedere anche un “blitz” a sorpresa nella vicina Taormina (incontro in Corso Umberto con i simpatizzanti e visita ad alcuni siti in stato di degrado/abbandono…?), luogo che il fondatore di M5S conosce bene e dove in passato ha tenuto alcuni show al Teatro Antico come “Reset” (2007) e “La grande trasformazione” (2001).
Questo il quadro completo del tour di Beppe Grillo in Sicilia:
mercoledì 10 ottobre 2012
Spiaggia di Messina, ore 10
Messina, ore 21
giovedì 11 ottobre 2012
Lipari, ore 15
Barcellona Pozzo di Gotto, ore 21
venerdì 12 ottobre 2012
Misterbianco, ore 16
Acireale, ore 18
Giardini Naxos, ore 21
sabato 13 ottobre 2012
Etna, ore 12
Paternò, ore 17.30
Caltagirone, ore 21
domenica 14 ottobre 2012
Vittoria, ore 18
Ragusa, ore 21
lunedì 15 ottobre 2012
Modica, ore 18
Siracusa, ore 21
martedì 16 ottobre 2012
Noto, ore 18
Augusta, ore 21
mercoledì 17 ottobre 2012
Piazza Armerina, ore 18
Mazzarino, ore 21
giovedì 18 ottobre 2012
Mussomeli, ore 18
Agrigento, ore 21
venerdì 19 ottobre 2012
Canicattì, ore 18
Sciacca, ore 21
sabato 20 ottobre 2012
Mazara del Vallo, ore 15
Marsala, ore 18
Trapani, ore 21
domenica 21 ottobre 2012
Carini, ore 15
Alcamo, ore 17.30
Bagheria, ore 21
lunedì 22 ottobre 2012
Termini Imerese, ore 15
Cefalù, ore 18
Enna, ore 21
martedì 23 ottobre 2012
Niscemi, ore 15
Gela, ore 21
mercoledì 24 ottobre 2012
Catania, tutto il giorno
giovedì 25 ottobre 2012
Palermo, tutto il giorno
venerdì 26 ottobre 2012
Caltanissetta, tutto il giorno
La scellerata operazione del Monte dei Paschi di Siena
La scellerata operazione del Monte dei Paschi di Siena:
Il 9 ottobre a Siena si tiene un'importante assemblea al Monte Paschi di Siena in cui il presidente Profumo dovrebbe chiedere i pieni poteri sulla banca. Il MoVimento 5 Stelle sarà presente. Io mi troverò in viaggio per la Sicilia e non potrò quindi partecipare, ma non mancherò alla prossima assemblea. Il MPS è un mistero (?) gioioso. La crisi di una banca tra le più solide del mondo con mezzo millennio di vita nessuno. Dopo 5 anni, nessuno ha ancora spiegato le ragioni dell'acquisto della banca Antonveneta per dieci miliardi quando ne valeva tre. Qualcuno ha fatto la cresta? Ci sono delle indagini in corso? Dei responsabili? Pubblico un articolo (*), sempre attuale, di Mauro Aurigi, organizer del Meetup di Siena, che spiega la "scellerata operazione".
"Alla vigilia dell’Assemblea del Monte sul bilancio 2010 e di quella per l’aumento di capitale, è opportuno ricordare cosa è stato l’ “affare” Antonveneta. Cinque miliardi (o forse sette) buttati al vento. Nel settembre del 2007, alla fine di una caldissima vertenza, la grande multinazionale spagnola Banco Santander entra in possesso della banca padovana al costo di 6,6 miliardi di euro. Ma gli spagnoli si accorgono di non avere fatto un buon affare: stando alla stampa l’Antonveneta ha perso clientela (-35%), perde depositi (-3,2%), perde il capitale netto consolidato (-4,1%) e perde nel conto economico (6 milioni). Così scorporano dal suo patrimonio l’ottima partecipazione Interbanca (1,6 miliardi) e cercano se possibile un pollo. Tre o quattro mesi dopo lo trovano nel Monte dei Paschi, il quale poteva bene opporre al Santander il seguente ragionamento: "Ti libero da quel peso per 3 miliardi, che è il suo valore reale, e ti faccio un piacere … no? … allora per 5 miliardi, che è quanto l’hai pagata al netto dell’Interbanca, non un euro di più … neanche così? … va bene, mi voglio rovinare, ci rimetto, ma mi rafforzo nel Nord est e per questo faccio un sacrificio: ecco qua 6 miliardi che è molto più di quanto l’hai pagata … non puoi pretendere di più … tu non puoi pretendere che ti trasformi una perdita in un guadagno e io non posso fare la figura del rincoglionito davanti al mondo …non ti va bene? … allora cercati un altro pollo".
E invece no. Nel giro di un solo giorno, dice la stampa, il Monte decide di fare una figura ben peggiore: travolto da un raptus di folle “generosità” che non ha precedenti nella storia economica mondiale, si impegna non per 6 e neanche 7 e neanche 8 e neanche per 9, ma per ben 10 miliardi di euro (ossia 20.000 miliardi di lire!) per rilevare un'impresa che a 5 miliardi era giù un pessimo affare. Al Santander esultano: in soli tre mesi da quel pessimo affare hanno guadagnato 5 miliardi (rendimento: 100% in un trimestre, il 400% su base annua!). Antonveneta tornata italiana? No, sono 10 miliardi italiani che vanno all’estero! Incredibilmente si esulta anche al Monte, in Città e nel Paese: come se fossimo ancora in pieno ventennio fascista, i corifei – istituzioni, politici, sindacati, associazioni economiche, la stampa locale e nazionale, la solita clientela e anche Forza Italia senese, che così passa dalla mancata opposizione al sostegno convinto e entusiasta della maggioranza – innalzano peana di ammirazione per la brillante operazione del Mussari. Grandi giornali accreditati che si congratulano per il ritorno in Italia di una banca che dall’Italia non si era mai mossa, e che tacciono sul fatto che invece dall’Italia se ne vanno davvero 10 italianissimi miliardi! Tutti sembrano convinti che il Monte e l’Italia si siano improvvisamente arricchiti di 10 miliardi. Incredibile. Eppure l’operazione è scellerata sotto ogni punto di vista. All’epoca il Monte valeva 9 miliardi. Ciononostante compra una banca grande la metà (1.000 sportelli contro i propri 2.000) per giunta dalla salute assai precaria, e la paga una cifra superiore al proprio valore. Anzi non la paga perché in cassa non c’è una lira. Mia madre, casalinga classe 1910, terza elementare, avrebbe capito al volo che queste cose non si fanno, anche ad avere i soldi necessari. Ma non l’ha capito il Mussari che invece è un laureato dei nostri tempi e che da un bel po’ appare sulle pagine economiche di mezzo mondo. Inutile aspettarsi reazioni dagli altri amministratori o da quelli della Fondazione, tutti tenuti strettamente al guinzaglio.
Ma là dove il gioco del danaro si fa duro, là dove nessuno è disposto a sprecare fiato e denaro per i begli occhi del Mussari o del Monte dei Paschi, là dove si sa che i 10 miliardi bisogna pur pagarli e che non è un'impresa da poco per un Monte che ne vale solo altrettanti, là dove si sa che bisognerà vendere un’enorme quantità di cespiti attivi procurando così un forte indebolimento della struttura patrimoniale e che bisognerà lanciare uno spropositato aumento di capitale (operazioni concomitanti, per giunta, con una crisi spaventosa del mercato immobiliare e mobiliare), là tira tutta un’altra aria. Il giorno dopo l'improvvisa e del tutto inattesa notizia dell'operazione i mercati internazionali approvano l'azione di alleggerimento del Santander premiandolo con un balzo in borsa di oltre il 14%, e puniscono il Monte con un rovescio di oltre il 10%. Le società di valutazione fanno il resto. Alla faccia dei corifei in adorazione, compreso l’onorevole Ceccuzzi che ha capito così bene come stanno le cose che ancora oggi inneggia a quell’eccezionale successo (e pensare che rischia di fare il sindaco a Siena per i prossimi 5 anni). Il Monte indebitato (per la prima volta nella sua storia), la Fondazione dissanguata. Mussari si impegnò a comprare per 10 miliardi una banca che per sua stessa ammissione ufficiale (Documento informativo alla Bankit del 15.6.2008) ne valeva 3, senza avere una lira in cassa: l’antica cultura della cautela che aveva permesso al Monte, unica banca al mondo, di sopravvivere per oltre mezzo millennio, massacrata. Neanche 20 anni fa era la banca più solida d’Europa e la più liquida d’Italia – qualcosa come 4 o 5 miliardi di euro ai valori di oggi – la massima finanziatrice dell’interbancario (tutte le banche, anche le massime, ricorrevano ai suoi finanziamenti). Ora a poco più di 15 anni dalla privatizzazione e dopo la cura della sedicente sinistra che ne ha assunto il controllo, non c’è più una lira e, dice la stampa, “MPS è tra le banche peggio capitalizzate in Europa”. Ha dovuto indebitarsi pesantemente (il Monte che per la prima volta nella sua storia si indebita!). Hanno sbandierato i risultati degli ultimi anni, ma si trattava per lo più utili inesistenti o virtuali (prelevamenti dalla riserve, cartolarizzazioni, plusvalenze da alienazioni di cespiti accumulati quando la banca era pubblica, ecc.), comunque subito distribuiti per foraggiare gli azionisti privati e le operazioni ben “selezionate” della Fondazione. Quella casalinga con la terza elementare di mia madre, quando aveva in programma un investimento tesaurizzava ogni centesimo per anni se necessario, accumulava non scialacquava. Il mistero di quei 5 miliardi, forse 7, pagati inspiegabilmente in più ora pesa sul futuro del Monte (e di Siena) come un macigno. Sembra di rivedere una pellicola già vista: quella della Banca 121. Solo che quella fu un’operazione (neanche 1,3 miliardi di euro spesi per “niente”) da dilettanti rispetto a questa. Senza contare che la Fondazione si sta dissanguando per partecipare agli aumenti di capitale, rischiando anche di scendere sotto la quota di controllo (ma che bel risultato: la Banca senese dopo 539 anni finalmente fuori dal controllo della sua città!). Dopo l' "affare" Banca 121, questo potrebbe alla lunga manifestarsi come il colpo di grazia. Perché non c’è speranza: ai generali che hanno perso la guerra non gli si riaffida l’esercito, ma qui coloro che si sono resi responsabili di simili scelleratezze sono ancora in sella, anzi fanno carriera con retribuzioni da capogiro, mentre, cosa più drammatica di ogni altra, non una sola voce si è alzata per mandarli a casa.
No, non c’è speranza." Mauro Aurigi
(*) Dal “Cittadino oggi” del 28.4.2011
Il 9 ottobre a Siena si tiene un'importante assemblea al Monte Paschi di Siena in cui il presidente Profumo dovrebbe chiedere i pieni poteri sulla banca. Il MoVimento 5 Stelle sarà presente. Io mi troverò in viaggio per la Sicilia e non potrò quindi partecipare, ma non mancherò alla prossima assemblea. Il MPS è un mistero (?) gioioso. La crisi di una banca tra le più solide del mondo con mezzo millennio di vita nessuno. Dopo 5 anni, nessuno ha ancora spiegato le ragioni dell'acquisto della banca Antonveneta per dieci miliardi quando ne valeva tre. Qualcuno ha fatto la cresta? Ci sono delle indagini in corso? Dei responsabili? Pubblico un articolo (*), sempre attuale, di Mauro Aurigi, organizer del Meetup di Siena, che spiega la "scellerata operazione".
"Alla vigilia dell’Assemblea del Monte sul bilancio 2010 e di quella per l’aumento di capitale, è opportuno ricordare cosa è stato l’ “affare” Antonveneta. Cinque miliardi (o forse sette) buttati al vento. Nel settembre del 2007, alla fine di una caldissima vertenza, la grande multinazionale spagnola Banco Santander entra in possesso della banca padovana al costo di 6,6 miliardi di euro. Ma gli spagnoli si accorgono di non avere fatto un buon affare: stando alla stampa l’Antonveneta ha perso clientela (-35%), perde depositi (-3,2%), perde il capitale netto consolidato (-4,1%) e perde nel conto economico (6 milioni). Così scorporano dal suo patrimonio l’ottima partecipazione Interbanca (1,6 miliardi) e cercano se possibile un pollo. Tre o quattro mesi dopo lo trovano nel Monte dei Paschi, il quale poteva bene opporre al Santander il seguente ragionamento: "Ti libero da quel peso per 3 miliardi, che è il suo valore reale, e ti faccio un piacere … no? … allora per 5 miliardi, che è quanto l’hai pagata al netto dell’Interbanca, non un euro di più … neanche così? … va bene, mi voglio rovinare, ci rimetto, ma mi rafforzo nel Nord est e per questo faccio un sacrificio: ecco qua 6 miliardi che è molto più di quanto l’hai pagata … non puoi pretendere di più … tu non puoi pretendere che ti trasformi una perdita in un guadagno e io non posso fare la figura del rincoglionito davanti al mondo …non ti va bene? … allora cercati un altro pollo".
E invece no. Nel giro di un solo giorno, dice la stampa, il Monte decide di fare una figura ben peggiore: travolto da un raptus di folle “generosità” che non ha precedenti nella storia economica mondiale, si impegna non per 6 e neanche 7 e neanche 8 e neanche per 9, ma per ben 10 miliardi di euro (ossia 20.000 miliardi di lire!) per rilevare un'impresa che a 5 miliardi era giù un pessimo affare. Al Santander esultano: in soli tre mesi da quel pessimo affare hanno guadagnato 5 miliardi (rendimento: 100% in un trimestre, il 400% su base annua!). Antonveneta tornata italiana? No, sono 10 miliardi italiani che vanno all’estero! Incredibilmente si esulta anche al Monte, in Città e nel Paese: come se fossimo ancora in pieno ventennio fascista, i corifei – istituzioni, politici, sindacati, associazioni economiche, la stampa locale e nazionale, la solita clientela e anche Forza Italia senese, che così passa dalla mancata opposizione al sostegno convinto e entusiasta della maggioranza – innalzano peana di ammirazione per la brillante operazione del Mussari. Grandi giornali accreditati che si congratulano per il ritorno in Italia di una banca che dall’Italia non si era mai mossa, e che tacciono sul fatto che invece dall’Italia se ne vanno davvero 10 italianissimi miliardi! Tutti sembrano convinti che il Monte e l’Italia si siano improvvisamente arricchiti di 10 miliardi. Incredibile. Eppure l’operazione è scellerata sotto ogni punto di vista. All’epoca il Monte valeva 9 miliardi. Ciononostante compra una banca grande la metà (1.000 sportelli contro i propri 2.000) per giunta dalla salute assai precaria, e la paga una cifra superiore al proprio valore. Anzi non la paga perché in cassa non c’è una lira. Mia madre, casalinga classe 1910, terza elementare, avrebbe capito al volo che queste cose non si fanno, anche ad avere i soldi necessari. Ma non l’ha capito il Mussari che invece è un laureato dei nostri tempi e che da un bel po’ appare sulle pagine economiche di mezzo mondo. Inutile aspettarsi reazioni dagli altri amministratori o da quelli della Fondazione, tutti tenuti strettamente al guinzaglio.
Ma là dove il gioco del danaro si fa duro, là dove nessuno è disposto a sprecare fiato e denaro per i begli occhi del Mussari o del Monte dei Paschi, là dove si sa che i 10 miliardi bisogna pur pagarli e che non è un'impresa da poco per un Monte che ne vale solo altrettanti, là dove si sa che bisognerà vendere un’enorme quantità di cespiti attivi procurando così un forte indebolimento della struttura patrimoniale e che bisognerà lanciare uno spropositato aumento di capitale (operazioni concomitanti, per giunta, con una crisi spaventosa del mercato immobiliare e mobiliare), là tira tutta un’altra aria. Il giorno dopo l'improvvisa e del tutto inattesa notizia dell'operazione i mercati internazionali approvano l'azione di alleggerimento del Santander premiandolo con un balzo in borsa di oltre il 14%, e puniscono il Monte con un rovescio di oltre il 10%. Le società di valutazione fanno il resto. Alla faccia dei corifei in adorazione, compreso l’onorevole Ceccuzzi che ha capito così bene come stanno le cose che ancora oggi inneggia a quell’eccezionale successo (e pensare che rischia di fare il sindaco a Siena per i prossimi 5 anni). Il Monte indebitato (per la prima volta nella sua storia), la Fondazione dissanguata. Mussari si impegnò a comprare per 10 miliardi una banca che per sua stessa ammissione ufficiale (Documento informativo alla Bankit del 15.6.2008) ne valeva 3, senza avere una lira in cassa: l’antica cultura della cautela che aveva permesso al Monte, unica banca al mondo, di sopravvivere per oltre mezzo millennio, massacrata. Neanche 20 anni fa era la banca più solida d’Europa e la più liquida d’Italia – qualcosa come 4 o 5 miliardi di euro ai valori di oggi – la massima finanziatrice dell’interbancario (tutte le banche, anche le massime, ricorrevano ai suoi finanziamenti). Ora a poco più di 15 anni dalla privatizzazione e dopo la cura della sedicente sinistra che ne ha assunto il controllo, non c’è più una lira e, dice la stampa, “MPS è tra le banche peggio capitalizzate in Europa”. Ha dovuto indebitarsi pesantemente (il Monte che per la prima volta nella sua storia si indebita!). Hanno sbandierato i risultati degli ultimi anni, ma si trattava per lo più utili inesistenti o virtuali (prelevamenti dalla riserve, cartolarizzazioni, plusvalenze da alienazioni di cespiti accumulati quando la banca era pubblica, ecc.), comunque subito distribuiti per foraggiare gli azionisti privati e le operazioni ben “selezionate” della Fondazione. Quella casalinga con la terza elementare di mia madre, quando aveva in programma un investimento tesaurizzava ogni centesimo per anni se necessario, accumulava non scialacquava. Il mistero di quei 5 miliardi, forse 7, pagati inspiegabilmente in più ora pesa sul futuro del Monte (e di Siena) come un macigno. Sembra di rivedere una pellicola già vista: quella della Banca 121. Solo che quella fu un’operazione (neanche 1,3 miliardi di euro spesi per “niente”) da dilettanti rispetto a questa. Senza contare che la Fondazione si sta dissanguando per partecipare agli aumenti di capitale, rischiando anche di scendere sotto la quota di controllo (ma che bel risultato: la Banca senese dopo 539 anni finalmente fuori dal controllo della sua città!). Dopo l' "affare" Banca 121, questo potrebbe alla lunga manifestarsi come il colpo di grazia. Perché non c’è speranza: ai generali che hanno perso la guerra non gli si riaffida l’esercito, ma qui coloro che si sono resi responsabili di simili scelleratezze sono ancora in sella, anzi fanno carriera con retribuzioni da capogiro, mentre, cosa più drammatica di ogni altra, non una sola voce si è alzata per mandarli a casa.
No, non c’è speranza." Mauro Aurigi
(*) Dal “Cittadino oggi” del 28.4.2011
Quelle 350mila firme buttate nel cesso per un Parlamento Pulito
Quelle 350mila firme buttate nel cesso per un Parlamento Pulito:
Video: Claudio Messora, ieri a L'Ultima Parola su Rai2, ha ricordato i 350.000 cittadini che già 5 anni fa chidevano un Parlamento Pulito
"Se siete onesti, dovete ammettere che quello che oggi tutti cercano improvvisamente di fare, Grillo voleva farlo già cinque anni fa. E tutti gli ridevano dietro. Questi sono tempi in cui Fini lancia la campagna "Liste pulite - fuori i corrotti dalla politica", e per farlo ha la brillante idea di proporre una petizione popolare e mettersi a raccogliere firme. Sono tempi in cui Giorgia Meloni lancia una proposta di legge per ripristinare la preferenza diretta. Sono tempi in cui perfino Berlusconi, dopo le ostriche di Fiorito. dichiara di voler fare pulizia interna. Sono tempi in cui anche il cosiddetto nuovo che avanza si mette a chiedere un limite sul numero dei mandati e l'abolizione dei rimborsi elettorali, come "Fermate il declino" di Oscar Giannino. E sono addirittura tempi in cui i grandi protagonisti della politica riscoprono il significato di termini come "movimento" in contrapposizione a "partito" e parlano di "liste civiche", come Pierferdinando Casini, anche se poi dentro a queste liste civiche ci finiscono grandi imprenditori che certamente, di civico nel senso di comune cittadino, hanno poco. Sono tutti tentativi di riverginatura. Se questo tentativo fosse onesto, avrebbero non dico appoggiato la proposta di legge popolare di Beppe Grillo, presentata cinque anni fa, ma perlomeno rispettato la Costituzione italiana, che all'Art.71 recita: "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli". E cosa la esercita a fare, se poi la proposta non viene calendarizzata per la discussione in aula? Trecentocinquantamila fantasmi, apolidi, che il Parlamento dei nominati ha sfregiato con il peggiore degli insulti: li ha ignorati. Scrive non un pericoloso professionista dell'antipolitica, ma uno stimato costituzionalista come Michele Ainis: "La facoltà prevista dalla Costituzione all'Art.71 di presentare una legge di iniziativa popolare si è ridotta di più e né meno che al ruolo che avevano un tempo le suppliche al sovrano. Con il Parlamento che si arroga il diritto di occuparsene o meno così, a capriccio. Come quei monarchi annoiati che, mollemente adagiati sul trono, decidevano il destino di questo o quel poveretto condotto al loro cospetto sollevando o abbassando il mignolo inanellato". Ad aprile, se nessuno ne discuterà in Parlamento, superate le due legislature la proposta di legge popolare "Parlamento Pulito" si avrà come mai pervenuta. Trecentocinquantamila firme saranno allora prese e buttate nel cesso. Una delle prove più evidenti e indiscutibili del vuoto significato della parola democrazia in questo paese." Claudio Messora, blogger
Video: Claudio Messora, ieri a L'Ultima Parola su Rai2, ha ricordato i 350.000 cittadini che già 5 anni fa chidevano un Parlamento Pulito
"Se siete onesti, dovete ammettere che quello che oggi tutti cercano improvvisamente di fare, Grillo voleva farlo già cinque anni fa. E tutti gli ridevano dietro. Questi sono tempi in cui Fini lancia la campagna "Liste pulite - fuori i corrotti dalla politica", e per farlo ha la brillante idea di proporre una petizione popolare e mettersi a raccogliere firme. Sono tempi in cui Giorgia Meloni lancia una proposta di legge per ripristinare la preferenza diretta. Sono tempi in cui perfino Berlusconi, dopo le ostriche di Fiorito. dichiara di voler fare pulizia interna. Sono tempi in cui anche il cosiddetto nuovo che avanza si mette a chiedere un limite sul numero dei mandati e l'abolizione dei rimborsi elettorali, come "Fermate il declino" di Oscar Giannino. E sono addirittura tempi in cui i grandi protagonisti della politica riscoprono il significato di termini come "movimento" in contrapposizione a "partito" e parlano di "liste civiche", come Pierferdinando Casini, anche se poi dentro a queste liste civiche ci finiscono grandi imprenditori che certamente, di civico nel senso di comune cittadino, hanno poco. Sono tutti tentativi di riverginatura. Se questo tentativo fosse onesto, avrebbero non dico appoggiato la proposta di legge popolare di Beppe Grillo, presentata cinque anni fa, ma perlomeno rispettato la Costituzione italiana, che all'Art.71 recita: "Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli". E cosa la esercita a fare, se poi la proposta non viene calendarizzata per la discussione in aula? Trecentocinquantamila fantasmi, apolidi, che il Parlamento dei nominati ha sfregiato con il peggiore degli insulti: li ha ignorati. Scrive non un pericoloso professionista dell'antipolitica, ma uno stimato costituzionalista come Michele Ainis: "La facoltà prevista dalla Costituzione all'Art.71 di presentare una legge di iniziativa popolare si è ridotta di più e né meno che al ruolo che avevano un tempo le suppliche al sovrano. Con il Parlamento che si arroga il diritto di occuparsene o meno così, a capriccio. Come quei monarchi annoiati che, mollemente adagiati sul trono, decidevano il destino di questo o quel poveretto condotto al loro cospetto sollevando o abbassando il mignolo inanellato". Ad aprile, se nessuno ne discuterà in Parlamento, superate le due legislature la proposta di legge popolare "Parlamento Pulito" si avrà come mai pervenuta. Trecentocinquantamila firme saranno allora prese e buttate nel cesso. Una delle prove più evidenti e indiscutibili del vuoto significato della parola democrazia in questo paese." Claudio Messora, blogger
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