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30 agosto 2013
L'Italia è cotta. E adesso cuociamo per benino gli italiani »
L'Italia è cotta. E adesso cuociamo per benino gli italiani »:
L'Italia è l'unica nazione democratica occidentale che ha scelto di definire il proprio movimento nazionale di affermazione della democrazia, attribuendogli un nome che ha un sapore mutuato dalla vita religiosa e dalla dimensione spirituale di una civiltà cattolica. In terza media (ahimè, lo rifanno anche in terza liceo, cinque anni dopo) ci spiegano "l'epica e l'epopea del Risorgimento" ma nessuno ci spiega di che cosa (prima) erano morti gli italiani. Si erano suicidati? Erano stati assassinati? Avvelenati? Erano morti di malattia? E quando si era verificato? E come? Soprattutto: perchè? La morte viene censurata e viene riproposta direttamente il concetto di Risorgimento -ovvero la resurrezione delle coscienze- senza mai spiegare il prima. Dal punto di vista della percezione subliminale, nel costruire l'immaginario collettivo della nazione, questo significa che l'italiano è risorto senza neppure morire. Esiste il Risorgimento senza che ci sia mai stata la Morte. Quindi si proviene da un Nulla.
A questa epica retorica di un presupposto Risorgimento privo di morte precedente, si accompagna una successiva epopea degli italiani: l'attesa messianica del cosiddetto "Uomo del Destino", interpretato - a seconda dei momenti storici e dello schieramento - da Napoleone Bonaparte, Benito Mussolini, Josif Stalin, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi. Ad un certo punto, questa persona irrompe sul teatro della Storia Nazionale incarnando la risoluzione di ogni problematica sociale, economica, politica, istituzionale, attraverso l'uso di stilemi, forme, simboli, parole, slogan, che infiammano la coscienza collettiva nazionale. Si promuove, così, il pensiero magico, caratteristica infantile, di società e individui regrediti, portati a non interpretare la realtà in termini razionali e pragmatici, bensì seguendo binari di illusioni e proiezioni immaginarie. In tal modo si promuove l'aspettativa di carattere magico e si giustifica l'elisione e la cancellazione del principio di assunzione delle responsabilità individuali. E' la base sulla quale si poggia una società dove non esiste il principio di cittadinanza, bensì solo e soltanto quello della sudditanza. E' la fase che stiamo ancora vivendo.
Tre giorni fa, l'attuale Ministro degli Interni in carica, on.Angelino Alfano, ha dichiarato ufficialmente: "La decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore è impensabile. L'esecuzione della sentenza è inaccettabile". Essendo il responsabile dell'ordine pubblico, si tratta di un'affermazione molto grave, diciamo un obbrobrio giuridico, perché implica la cancellazione della Legge che lui deve salvaguardare. Nessun giornalista gli ha chiesto ragguagli in merito. Lo ha fatto il corrispondente da Roma dell'autorevole pubblicazione britannica The Guardian. Senza scomporsi, Alfano ha risposto con bonomia, come se stesse parlando a un essere inferiore: "Forse lei non ne è al corrente, ma è scusato in quanto straniero...io non sono soltanto il Ministro degli Interni, sono anche il segretario politico del più importante partito nazionale. Quella frase non è stata detta dal Ministro degli Interni, bensì dal segretario politico del PDL. Quella sentenza è politica e quindi il giudizio del sottoscritto è politico. Oltre al fatto che sono anche vice-presidente del consiglio". Il giornalista britannico non ha detto nulla, ha preso atto che esiste "materialmente" la presenza di un soggetto politico europeo che è uno e trino allo stesso tempo. Ma basta leggere ciò che si dice in giro per l'Europa per comprendere lo sconcerto continentale per una nazione la cui classe dirigente si comporta in questo modo. Ci stanno mangiando vivi. E ne hanno ben donde.
La frase di D'Azeglio che ho citato è letterale.
A scuola ci propinano sempre un'altra versione, falsa, più hollywoodiana. Ci insegnano, infatti, che il nostro antenato avrebbe detto "L'Italia è fatta e adesso facciamo gli italiani". Non è così. Lui ci conosceva molto bene.
La fine dell'estate, tra una nuotata e un drink, dovrebbe regalarci una bella iniezione di relax anti-stress. Ne abbiamo bisogno. Per consentirci di prepararci alla novella che il potere costituito sta preparando attraverso una perversa e diabolica manipolazione delle parole, dei concetti, della sintassi. Silvio Berlusconi, aiutato da Luciano Violante (uno dei saggi voluto dal presidente Napolitano) si appresta ad applicare la variante post-moderna della frase di D'Azeglio che, in questo autunno del 2013 che avanza, dovrebbe risuonare pressappoco così: "L'Italia è cotta. E adesso cuociamo gli italiani". E lo faranno tentando di abolire il Senso. Lo faranno attraverso le parole, le frasi, per abbindolarci e impedirci di affrontare la realtà.
Tutti gli indici economici sono impietosi. Per non parlare di quelli etici, morali, istituzionali. Negli ultimi 5 anni (da quando la crisi "ufficialmente" è scoppiata) nessuna personalità politica al governo è riuscita ad applicare uno straccio di dispositivo che abbia contribuito quantomeno ad arginare il declino. La situazione è peggiorata e sta peggiorando. Il sistema si è inceppato. Non funziona più, è totalmente incartato. Secondo il PD, il PDL e la lista Monti si potrebbe andare avanti così per altri dieci, venti, quaranta mesi, nella totale indifferenza per le esigenze collettive. Ma i venti di guerra stanno infiammando il bacino del Mediterraneo e quando ci si trova in un teatro bellico, le forze in campo necessitano, giocoforza, di schierare (oltre ai generali) intelligenze, competenze, meriti.
E così, visto che il PD non lo vuole fare perché non ha né il coraggio, né la forza, né il pudore di esprimersi, ci pensano "i mercati". Questa locuzione usata per infinocchiarci, stordirci, spaventarci, annebbiarci, senza mai spiegare nulla, secondo la consuetudine del pensiero magico che funziona sempre con i bambini. I magici mercati hanno parlato: vanno a picco in borsa Mediaset e tutte le sue consociate e derivate; vanno a picco tutte le banche nazionali private gestite da un management imposto e deciso dalle direzioni nazionali del PD del PDL della lista Monti. Si trascineranno appresso decine di migliaia di aziende. Faranno di tutto per farci credere che si tratta dell'effetto Siria, della instabilità, dei militari egiziani, oppure è una conseguenza delle manovre economiche della Federal Reserve statunitense. Non è così. In un momento così serio, importante e decisivo per le sorti dell'Europa, dei clown da circo non sono più tanto divertenti: diventano pericolosi. Perchè sono inutili.
La loro strategia è ormai chiara anche a un bambino: vogliono cucinarci a fuoco lento, uno per uno.
E noi dobbiamo rispondere loro: "ce lo chiede l'Europa, dovete andare tutti via quanto prima è possibile; lo vogliono i mercati, gli investitori internazionali, la collettività nel suo insieme, sia a destra che al centro che a sinistra".
Sergio Di Cori Modigliani
"Anche il più zuccone e somaro tra gli italiani conosce e ricorda la frase di Massimo D'Azeglio riprodotta in calce sotto la sua immagine. Ce la insegnano a scuola in terza media, quando i professori ci spiegano il Risorgimento. Un nome, un programma.
L'Italia è l'unica nazione democratica occidentale che ha scelto di definire il proprio movimento nazionale di affermazione della democrazia, attribuendogli un nome che ha un sapore mutuato dalla vita religiosa e dalla dimensione spirituale di una civiltà cattolica. In terza media (ahimè, lo rifanno anche in terza liceo, cinque anni dopo) ci spiegano "l'epica e l'epopea del Risorgimento" ma nessuno ci spiega di che cosa (prima) erano morti gli italiani. Si erano suicidati? Erano stati assassinati? Avvelenati? Erano morti di malattia? E quando si era verificato? E come? Soprattutto: perchè? La morte viene censurata e viene riproposta direttamente il concetto di Risorgimento -ovvero la resurrezione delle coscienze- senza mai spiegare il prima. Dal punto di vista della percezione subliminale, nel costruire l'immaginario collettivo della nazione, questo significa che l'italiano è risorto senza neppure morire. Esiste il Risorgimento senza che ci sia mai stata la Morte. Quindi si proviene da un Nulla.
A questa epica retorica di un presupposto Risorgimento privo di morte precedente, si accompagna una successiva epopea degli italiani: l'attesa messianica del cosiddetto "Uomo del Destino", interpretato - a seconda dei momenti storici e dello schieramento - da Napoleone Bonaparte, Benito Mussolini, Josif Stalin, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi. Ad un certo punto, questa persona irrompe sul teatro della Storia Nazionale incarnando la risoluzione di ogni problematica sociale, economica, politica, istituzionale, attraverso l'uso di stilemi, forme, simboli, parole, slogan, che infiammano la coscienza collettiva nazionale. Si promuove, così, il pensiero magico, caratteristica infantile, di società e individui regrediti, portati a non interpretare la realtà in termini razionali e pragmatici, bensì seguendo binari di illusioni e proiezioni immaginarie. In tal modo si promuove l'aspettativa di carattere magico e si giustifica l'elisione e la cancellazione del principio di assunzione delle responsabilità individuali. E' la base sulla quale si poggia una società dove non esiste il principio di cittadinanza, bensì solo e soltanto quello della sudditanza. E' la fase che stiamo ancora vivendo.
Tre giorni fa, l'attuale Ministro degli Interni in carica, on.Angelino Alfano, ha dichiarato ufficialmente: "La decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore è impensabile. L'esecuzione della sentenza è inaccettabile". Essendo il responsabile dell'ordine pubblico, si tratta di un'affermazione molto grave, diciamo un obbrobrio giuridico, perché implica la cancellazione della Legge che lui deve salvaguardare. Nessun giornalista gli ha chiesto ragguagli in merito. Lo ha fatto il corrispondente da Roma dell'autorevole pubblicazione britannica The Guardian. Senza scomporsi, Alfano ha risposto con bonomia, come se stesse parlando a un essere inferiore: "Forse lei non ne è al corrente, ma è scusato in quanto straniero...io non sono soltanto il Ministro degli Interni, sono anche il segretario politico del più importante partito nazionale. Quella frase non è stata detta dal Ministro degli Interni, bensì dal segretario politico del PDL. Quella sentenza è politica e quindi il giudizio del sottoscritto è politico. Oltre al fatto che sono anche vice-presidente del consiglio". Il giornalista britannico non ha detto nulla, ha preso atto che esiste "materialmente" la presenza di un soggetto politico europeo che è uno e trino allo stesso tempo. Ma basta leggere ciò che si dice in giro per l'Europa per comprendere lo sconcerto continentale per una nazione la cui classe dirigente si comporta in questo modo. Ci stanno mangiando vivi. E ne hanno ben donde.
La frase di D'Azeglio che ho citato è letterale.
A scuola ci propinano sempre un'altra versione, falsa, più hollywoodiana. Ci insegnano, infatti, che il nostro antenato avrebbe detto "L'Italia è fatta e adesso facciamo gli italiani". Non è così. Lui ci conosceva molto bene.
La fine dell'estate, tra una nuotata e un drink, dovrebbe regalarci una bella iniezione di relax anti-stress. Ne abbiamo bisogno. Per consentirci di prepararci alla novella che il potere costituito sta preparando attraverso una perversa e diabolica manipolazione delle parole, dei concetti, della sintassi. Silvio Berlusconi, aiutato da Luciano Violante (uno dei saggi voluto dal presidente Napolitano) si appresta ad applicare la variante post-moderna della frase di D'Azeglio che, in questo autunno del 2013 che avanza, dovrebbe risuonare pressappoco così: "L'Italia è cotta. E adesso cuociamo gli italiani". E lo faranno tentando di abolire il Senso. Lo faranno attraverso le parole, le frasi, per abbindolarci e impedirci di affrontare la realtà.
Tutti gli indici economici sono impietosi. Per non parlare di quelli etici, morali, istituzionali. Negli ultimi 5 anni (da quando la crisi "ufficialmente" è scoppiata) nessuna personalità politica al governo è riuscita ad applicare uno straccio di dispositivo che abbia contribuito quantomeno ad arginare il declino. La situazione è peggiorata e sta peggiorando. Il sistema si è inceppato. Non funziona più, è totalmente incartato. Secondo il PD, il PDL e la lista Monti si potrebbe andare avanti così per altri dieci, venti, quaranta mesi, nella totale indifferenza per le esigenze collettive. Ma i venti di guerra stanno infiammando il bacino del Mediterraneo e quando ci si trova in un teatro bellico, le forze in campo necessitano, giocoforza, di schierare (oltre ai generali) intelligenze, competenze, meriti.
E così, visto che il PD non lo vuole fare perché non ha né il coraggio, né la forza, né il pudore di esprimersi, ci pensano "i mercati". Questa locuzione usata per infinocchiarci, stordirci, spaventarci, annebbiarci, senza mai spiegare nulla, secondo la consuetudine del pensiero magico che funziona sempre con i bambini. I magici mercati hanno parlato: vanno a picco in borsa Mediaset e tutte le sue consociate e derivate; vanno a picco tutte le banche nazionali private gestite da un management imposto e deciso dalle direzioni nazionali del PD del PDL della lista Monti. Si trascineranno appresso decine di migliaia di aziende. Faranno di tutto per farci credere che si tratta dell'effetto Siria, della instabilità, dei militari egiziani, oppure è una conseguenza delle manovre economiche della Federal Reserve statunitense. Non è così. In un momento così serio, importante e decisivo per le sorti dell'Europa, dei clown da circo non sono più tanto divertenti: diventano pericolosi. Perchè sono inutili.
La loro strategia è ormai chiara anche a un bambino: vogliono cucinarci a fuoco lento, uno per uno.
E noi dobbiamo rispondere loro: "ce lo chiede l'Europa, dovete andare tutti via quanto prima è possibile; lo vogliono i mercati, gli investitori internazionali, la collettività nel suo insieme, sia a destra che al centro che a sinistra".
Sergio Di Cori Modigliani
iDivorzio: ecco l’applicazione utile ai cuori infranti »
iDivorzio: ecco l’applicazione utile ai cuori infranti »:
State per divorziare o state pensando di farlo? Non volete incorrere in inutili spese per un consulto legale che si potrebbe rivelare inutile? Volete semplicemente immedesimarvi in una coppia sposata con dei problemi? Beh, allora iDivorzio è l’applicazione che fa al caso vostro.
(...)
Continua a leggere iDivorzio: ecco l’applicazione utile ai cuori infranti su Androidiani.Com
State per divorziare o state pensando di farlo? Non volete incorrere in inutili spese per un consulto legale che si potrebbe rivelare inutile? Volete semplicemente immedesimarvi in una coppia sposata con dei problemi? Beh, allora iDivorzio è l’applicazione che fa al caso vostro.
(...)
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LibreOffice 4.1.1 disponibile, ma occhio alla versione Mac »
LibreOffice 4.1.1 disponibile, ma occhio alla versione Mac »:
Uso da tempo un mix di NeoOffice e LibreOffice per quasi tutta la mia produzione scritta e sono da anni un fautore del software libero e dei formati aperti, per cui ho letto con piacere la notizia della disponibilità della versione 4.1.1. di LibreOffice per Windows, Mac OS X e Linux (anche in italiano).
Con ancora più piacere ho letto l'annuncio che la regione autonoma di Valencia in Spagna ha migrato a LibreOffice 120.000 PC e risparmiato un milione e mezzo di euro l'anno, per i prossimi cinque anni, perché non dovrà acquistare licenze software proprietarie.
Ma mi devo associare alla raccomandazione di The Document Foundation: in ambiente di lavoro, perlomeno per chi usa Mac, è meglio restare alla versione 4.0.5 di LibreOffice, perché la 4.1.0 e la 4.1.1 hanno un baco che le rende quasi inutilizzabili per chi scrive molto: i caratteri vanno a spasso sullo schermo mentre si scrive e il cursore di testo perde il posizionamento, rendendo impossibile l'editing.
È un baco riconosciuto, che però non mi risulta sia stato corretto nelle nuove release (non è fra quelli risolti nei log di modifica (uno e due). Alla fine ho dovuto reinstallare la 4.0.5.2 dalla disperazione, per cui segnalo qui il problema nella speranza di evitare ad altri la perdita di tempo che ho subìto io. Per fortuna, essendo software libero, non ho dovuto fare salti mortali con codici di licenza e altre turpitudini.
Uso da tempo un mix di NeoOffice e LibreOffice per quasi tutta la mia produzione scritta e sono da anni un fautore del software libero e dei formati aperti, per cui ho letto con piacere la notizia della disponibilità della versione 4.1.1. di LibreOffice per Windows, Mac OS X e Linux (anche in italiano).
Con ancora più piacere ho letto l'annuncio che la regione autonoma di Valencia in Spagna ha migrato a LibreOffice 120.000 PC e risparmiato un milione e mezzo di euro l'anno, per i prossimi cinque anni, perché non dovrà acquistare licenze software proprietarie.
Ma mi devo associare alla raccomandazione di The Document Foundation: in ambiente di lavoro, perlomeno per chi usa Mac, è meglio restare alla versione 4.0.5 di LibreOffice, perché la 4.1.0 e la 4.1.1 hanno un baco che le rende quasi inutilizzabili per chi scrive molto: i caratteri vanno a spasso sullo schermo mentre si scrive e il cursore di testo perde il posizionamento, rendendo impossibile l'editing.
È un baco riconosciuto, che però non mi risulta sia stato corretto nelle nuove release (non è fra quelli risolti nei log di modifica (uno e due). Alla fine ho dovuto reinstallare la 4.0.5.2 dalla disperazione, per cui segnalo qui il problema nella speranza di evitare ad altri la perdita di tempo che ho subìto io. Per fortuna, essendo software libero, non ho dovuto fare salti mortali con codici di licenza e altre turpitudini.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
29 agosto 2013
Nexus 7 LTE 2013: confermata la possibilità di inviare/ricevere SMS »
Nexus 7 LTE 2013: confermata la possibilità di inviare/ricevere SMS »:
Il Nexus 7 2013 LTE è ufficialmente disponibile in Italia e, proprio in corrispondenza dell’inizio della commercializzazione nel nostro paese, ecco arrivare un’interessante conferma. Ogni tablet Android con connettività 3G/4G è in grado di inviare e ricevere SMS, tuttavia i vari produttori possono decidere di rimuovere l’applicazione per la messaggistica.
(...)
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Il Nexus 7 2013 LTE è ufficialmente disponibile in Italia e, proprio in corrispondenza dell’inizio della commercializzazione nel nostro paese, ecco arrivare un’interessante conferma. Ogni tablet Android con connettività 3G/4G è in grado di inviare e ricevere SMS, tuttavia i vari produttori possono decidere di rimuovere l’applicazione per la messaggistica.
(...)
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28 agosto 2013
Problemi con il pagamento dal Play Store con credito telefonico Wind e Vodafone »
Problemi con il pagamento dal Play Store con credito telefonico Wind e Vodafone »:
Vodafone e Wind sono gli unici due operatori in Italia con cui è possibile acquistare tramite credito telefonico, come regolarmente riportato anche da Google nella sua pagina di assistenza; sembra però che ultimamente entrambi stiano affrontando dei disservizi, che impediscono agli utenti di utilizzarli per fare acquisti su Google Play.
Sul nostro forum la discussione si è accesa da più di un paio di settimane per Wind, che nel frattempo aveva promesso a varie riprese di risolvere la cosa, senza per altro esserci finora riuscita. A quanto pare anche i clienti Vodafone al momento hanno analoghi problemi, e come mostrano gli screenshot in alto, l’opzione per pagare con credito telefonico non è proprio più disponibile.
In compenso è presente quella per riscattare le carte regalo, probabilmente a seguito di quanto successo sul Play Store web, ma Google conferma comunque che le gift card da noi non sono ancora valide.
La situazione al momento è incerta, con alcuni utenti che dicono di essere in grado di pagare con credito telefonico, laddove la maggioranza sembra invece impossibilitata: voi in che situazione vi trovate?
“Good Guy” Google rimborserà 100$ a coloro che hanno acquistato un Nexus 4 negli ultimi 15 giorni »
“Good Guy” Google rimborserà 100$ a coloro che hanno acquistato un Nexus 4 negli ultimi 15 giorni »:
Stamani abbiamo annunciato il deciso taglio di prezzo apportato da Google sul Nexus 4, e immancabilmente ci sarà stato chi si sarà mangiato i gomiti, perché magari aveva acquistato il googlefonino giusto ieri. Nessuna paura quindi, perché BigG rimborserà 100$ a chiunque abbia acquistato lo smartphone (sia da 8 che da 16 GB) dal Play Store a partire dal 12 agosto scorso.
A partire dalla data di ieri, gli acquirenti avranno 15 giorni di tempo per chiedere detto rimborso, dopo di che la “promozione” terminerà. E adesso a mangiarsi i gomiti saranno coloro che l’hanno acquistato prima dell’11 agosto…c’est la vie!
Google taglia il prezzo del Nexus 4 su Play Device »
Google taglia il prezzo del Nexus 4 su Play Device »:
Qualcuno ci leggerà senz’altro un’avvisaglia di un nuovo Nexus imminente, ma dato che non ci aspettiamo il suo arrivo prima di almeno un paio di mesi, al momento vediamo in questa mossa di Google semplicemente un modo per rendere ancora più allettante il Nexus 4, ora che diversi mesi sono passati dal suo lancio.
BigG ha infatti appena annunciato un netto taglio al prezzo del suo ultimo smartphone, che viene adesso a costare più del 25% in meno se acquistato prezzo Play Device; i prezzi per il modello base, da 8 GB, sono infatti i seguenti, ai quali dovrete aggiungere un media un cinquantone per avere la cifra della versione da 16 GB.
- Australia: $249
- Canada: $199
- France: €199
- Germany: €199
- Spain: €199
- Korea: ₩ 359
- US: $199
- UK: £159
In definitiva, in mezza Europa il Nexus 4 può ora essere acquistato da Google al prezzo di 199 e 249 Euro per i modelli da 8 e 16 GB rispettivamente, laddove i prezzi iniziali erano di 100€ superiori (quindi uno sconto di ben più del 25% indicato da Google).
Impossibile trovare attualmente sul mercato uno smartphone migliore ad un prezzo inferiore, tanto che potrebbe essere conveniente anche l’acquisto da paesi vicini, anche includendo eventuali maggiorazioni/spese di spedizione.
Chi di voi pensa di approfittarne e chi invece è convinto che a breve arriverà il nuovo Nexus (e quindi aspetterà)?
27 agosto 2013
Timely Alarm Clock - App Android su Google Play
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or install with the above short link that has the code automatically attached
thanks
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26 agosto 2013
La gggente »
La gggente »:
"Qui ci si stupisce che ancora la gente voti questi partiti. Ma la "gente" ,secondo voi, dove, quando e come viene informata? E, soprattutto, ha tutta questa voglia di informarsi veramente? Io in giro sento parlare con viva e vibrante partecipazione di: calcio, vacanze, gossip su veline e tronisti etc. Poi se nomini M5S la reazione più frequente è: "Chi? Quelli? Quelli che stanno lasciando tutti il movimento? Che non ridanno le diarie? Che dicevano, dicevano e non hanno fatto nulla? Io il voto gliel'ho dato ma non glielo do più!"
Purtroppo e' dura la battaglia contro il continuo lavaggio del cervello che stampa e tv mettono in atto! A gente che superficialmente si interessa di politica, che ci pensa magari solo quando va a votare, e' facile dare a bere qualsiasi cosa. E i nostri cari politici due cose sanno fare benissimo: pensare agli interessi propri e dei loro amici e sponsor, recitare e fare propaganda. E visto i loro risultati personali, i loro redditi e i loro conti in banca belli pingui, bisogna fargli tanto di cappello! Peccato che, in teoria, dovrebbero pensare in primis al bene della Nazione. Ma questa e' una quisquilia, no? Comunque ricordiamo il famoso detto: "Ogni popolo ha i governanti che si merita!" ;-)". bruno da roma
"Qui ci si stupisce che ancora la gente voti questi partiti. Ma la "gente" ,secondo voi, dove, quando e come viene informata? E, soprattutto, ha tutta questa voglia di informarsi veramente? Io in giro sento parlare con viva e vibrante partecipazione di: calcio, vacanze, gossip su veline e tronisti etc. Poi se nomini M5S la reazione più frequente è: "Chi? Quelli? Quelli che stanno lasciando tutti il movimento? Che non ridanno le diarie? Che dicevano, dicevano e non hanno fatto nulla? Io il voto gliel'ho dato ma non glielo do più!"
Purtroppo e' dura la battaglia contro il continuo lavaggio del cervello che stampa e tv mettono in atto! A gente che superficialmente si interessa di politica, che ci pensa magari solo quando va a votare, e' facile dare a bere qualsiasi cosa. E i nostri cari politici due cose sanno fare benissimo: pensare agli interessi propri e dei loro amici e sponsor, recitare e fare propaganda. E visto i loro risultati personali, i loro redditi e i loro conti in banca belli pingui, bisogna fargli tanto di cappello! Peccato che, in teoria, dovrebbero pensare in primis al bene della Nazione. Ma questa e' una quisquilia, no? Comunque ricordiamo il famoso detto: "Ogni popolo ha i governanti che si merita!" ;-)". bruno da roma
23 agosto 2013
Google Play rimuove i tuoi libri »
Google Play rimuove i tuoi libri »:
Se vai all'estero, in un paese dove il servizio non è attivo i tuoi libri, regolarmente acquistati, verranno eliminati.
Nell'epoca in cui l'ebook prende piede il libro cartaceo ha un motivo in più per tirare un sospiro di sollievo. Infatti, uno dei pregi del libro digitale è la comodità. In un dispositivo mobile è possibile costruire una biblioteca personale. Ma non è sempre così.
Continua su MegaLab.it
Se vai all'estero, in un paese dove il servizio non è attivo i tuoi libri, regolarmente acquistati, verranno eliminati.
Nell'epoca in cui l'ebook prende piede il libro cartaceo ha un motivo in più per tirare un sospiro di sollievo. Infatti, uno dei pregi del libro digitale è la comodità. In un dispositivo mobile è possibile costruire una biblioteca personale. Ma non è sempre così.
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Giulia Ligresti, unica colpevole »
Giulia Ligresti, unica colpevole »:
Lo ammetto, anch'io quando ho appreso dell'arresto ho pensato: "Giustizia è fatta, qualche volta anche i potenti finiscono nel sacco". Mi sarei aspettato però che a seguire sarebbero finiti dentro anche i vertici di Consob e Isvap, gli enti a cui lo Stato affida il controllo delle società quotate e delle assicurazioni. Macché, uno, uno solo uno dei tanti membri e dirigenti delle stesse, sta ai domiciliari, accusato di non aver controllato per 10 anni, 3.650 giorni, uno dei massimi gruppi assicurativi Italiani. Dicono che (non) lo facesse in cambio della promessa di essere nominato all’Antitrust (il direttore dell’Isvap prende 400.000 euro l’anno per fare cosa?).
Che dire poi del "vaticano" della finanza Italiana, Mediobanca, che per 40 anni ha difeso, sostenuto, garantito il padre della signora Ligresti grazie al simpatico appoggio che questi gli forniva acquisendo consistenti pacchetti nei big della finanza. La fine della storia è degna di Ionesco, un papello che garantiva alla famiglia la liberatoria nonché una solida liquidazione firmato dal capo di Mediobanca solo perché il vecchio Ligresti avrebbe minacciato in lacrime di suicidarsi.
Tutti dicono che questa crisi è dovuta all’assenza di regole, di un mercato lasciato solo a fare e a disfare. La verità è che le regole esistono, anche troppe. A essere assenti sono coloro che le regole dovrebbero farle rispettare, su tutti giornalisti e giudici. Perché che i politici e i finanzieri Italiani rubino non è una notizia. La notizia è quando i giornalisti e i giudici li scoprono."
Marco Di Gregorio (Tw:@wwwc6tv)
P.s. Ovviamente spero che tutto quanto ho scritto possa essere smentito dall’azione della magistratura. Dopo le vacanze, naturalmente.
"Possiamo festeggiare. In questa calda estate la giustizia Italiana ha trovato il colpevole, anzi, la colpevole, di 50 anni di ruberie della "grande" impresa nostrana. Si chiama Giulia Ligresti, in carcere nonostante gli operatori abbiano dichiarato le sue condizioni di salute incompatibili con la detenzione e, soprattutto, nonostante abbia richiesto il patteggiamento. Cioè l'ammissione di responsabilità. Dicono i giornali che se ne parlerà a settembre. Esistono tanti poveri diavoli nella stessa situazione, accusati di cose infinitamente minori, dov'è lo scandalo allora? Lo scandalo è che tutto ciò di cui Giulia Ligresti è accusata è stato - ed è - pratica regolare nelle grandi imprese quotate Italiane. Figli, amici dei figli e amici degli amici, nominati con stipendi milionari nei cda delle aziende di piazza Affari. E tutto ciò senza che nessuno, giornali, politici, istituti di vigilanza trovasse qualcosa da ridire sul fatto che una giovane donna, che si occupava di borse (quelle a tracolla) e di beneficenza, ricevesse uno stipendio multimilionario in virtù del fatto di essere la figlia del principale azionista.
Lo ammetto, anch'io quando ho appreso dell'arresto ho pensato: "Giustizia è fatta, qualche volta anche i potenti finiscono nel sacco". Mi sarei aspettato però che a seguire sarebbero finiti dentro anche i vertici di Consob e Isvap, gli enti a cui lo Stato affida il controllo delle società quotate e delle assicurazioni. Macché, uno, uno solo uno dei tanti membri e dirigenti delle stesse, sta ai domiciliari, accusato di non aver controllato per 10 anni, 3.650 giorni, uno dei massimi gruppi assicurativi Italiani. Dicono che (non) lo facesse in cambio della promessa di essere nominato all’Antitrust (il direttore dell’Isvap prende 400.000 euro l’anno per fare cosa?).
Che dire poi del "vaticano" della finanza Italiana, Mediobanca, che per 40 anni ha difeso, sostenuto, garantito il padre della signora Ligresti grazie al simpatico appoggio che questi gli forniva acquisendo consistenti pacchetti nei big della finanza. La fine della storia è degna di Ionesco, un papello che garantiva alla famiglia la liberatoria nonché una solida liquidazione firmato dal capo di Mediobanca solo perché il vecchio Ligresti avrebbe minacciato in lacrime di suicidarsi.
Tutti dicono che questa crisi è dovuta all’assenza di regole, di un mercato lasciato solo a fare e a disfare. La verità è che le regole esistono, anche troppe. A essere assenti sono coloro che le regole dovrebbero farle rispettare, su tutti giornalisti e giudici. Perché che i politici e i finanzieri Italiani rubino non è una notizia. La notizia è quando i giornalisti e i giudici li scoprono."
Marco Di Gregorio (Tw:@wwwc6tv)
P.s. Ovviamente spero che tutto quanto ho scritto possa essere smentito dall’azione della magistratura. Dopo le vacanze, naturalmente.
Il pennarello per disegnare circuiti elettrici funzionanti »
Il pennarello per disegnare circuiti elettrici funzionanti »: Maipiusenza - Tracciare circuiti non è mai stato così facile.
Disponibili le factory image delle build JWR66Y e JSS15Q per la famiglia Nexus »
Disponibili le factory image delle build JWR66Y e JSS15Q per la famiglia Nexus »:
Nella tarda serata di ieri, le nuove build JWR66Y e JSS15Q per i dispositivi Nexus sono entrate nell’AOSP e non ci è voluto molto affinché arrivassero anche le ormai note factory image.
Nello specifico, potrete scaricare a questi link le immagini di ripristino per i seguenti dispositivi:
Altrimenti, se preferite flashare la nuova build tramite custom recovery, molti cuochi di XDA sono già all’opera e tra qualche ora potrete trovare le ROM pronte per la procedura a questi indirizzi:
Nella tarda serata di ieri, le nuove build JWR66Y e JSS15Q per i dispositivi Nexus sono entrate nell’AOSP e non ci è voluto molto affinché arrivassero anche le ormai note factory image.
Nello specifico, potrete scaricare a questi link le immagini di ripristino per i seguenti dispositivi:
- Galaxy Nexus (yakju)
- Galaxy Nexus (takju)
- Nexus 7 (nakasi)
- Nexus 7 3G (nakasig)
- Nexus 4
- Nexus 10
- Nexus 7 [2013]
Altrimenti, se preferite flashare la nuova build tramite custom recovery, molti cuochi di XDA sono già all’opera e tra qualche ora potrete trovare le ROM pronte per la procedura a questi indirizzi:
O si governa o si muore. »
O si governa o si muore. »:
Il Movimento 5 Stelle è venuto al mondo per riconsegnare la politica nelle mani dei cittadini. Non è nato per trasformarsi in un partito tradizionale. Non è nato per ragionare come un Alfano, un Letta, un Berlusconi qualsiasi. Non è nato per fare compromessi perché “altrimenti cosa ci stiamo a fare”. Chi ha votato 5 Stelle lo ha fatto per rovesciare il tavolo. Con tutto il servizio buono di porcellana sopra. Perché ormai non è più questione solo di ‘mangiare meno’, ma di mangiare ‘meglio’, e soprattutto di mangiare ‘tutti’. Chi ha votato 5 Stelle ha votato un programma in 20 punti e 163 persone che lo portassero dentro. Così com’era. Non un po’ più europeo cosicché potesse piacere anche al Pd. Non un po’ meno trasparente cosicché potesse piacere anche al Pdl. Così è basta. Perché questa è la democrazia diretta. O così o niente. O così o nuove elezioni, per cercare di avere la maggioranza e realizzarlo tutto, per intero, come i cittadini lo hanno voluto. ‘Intelligenza politica’ per un eletto a 5 Stelle è una locuzione senza senso. L’intelligenza politica lavora prima, quando la rete si confronta e stila carte come quella di Firenze. Se un eletto prende i punti del programma e li cambia (magari con i migliori propositi, perché crede di avere un mandato a modificare quello che i cittadini lo hanno spedito a realizzare), affinché quei punti si accordino con le esigenze del Pd del Monte dei Paschi, o del Pdl dello scudo fiscale, o di Scelta Civica del fiscal compact, allora non ha capito niente: sta solo facendo vecchia politica. Sta tradendo il mandato elettorale. Non sta gettando un ponte tra il cittadino e le istituzioni, in maniera che il sistema si trasformi lentamente da una rappresentanza vuota e fallimentare a una autentica democrazia diretta: sta perpetuando le vecchie pratiche dell’inciucio e distorcendo il significato di ‘portavoce’. Il Movimento 5 Stelle non è stato mandato nelle istituzioni per mendicare un misero emendamento rivendicandolo come un successo. È stato mandato in Parlamento per provare ad avere la maggioranza. Una maggioranza che non fosse finta come quella offerta da Bersani. Una maggioranza vera, perché solo così si possono cambiare le cose. Se non può avere un incarico di Governo perché i numeri non lo consentono, o perché il Paese è in mano a chi sotto il nome di ‘larghe intese’ cerca di mascherare il solito vecchio inciucio e perpetrare se stesso, allora il 5 Stelle non ha difficoltà a tornare alle urne. La fiducia i 5 Stelle la chiedono al Paese, non a Letta, a Monti o a Berlusconi. Qui c’è bisogno di un atto di coraggio totale e definitivo. L’Italia è sempre più vicina al baratro. In certe zone sono mesi che non viene pagata neppure la disoccupazione. In queste condizioni, lasciare il timone nelle mani di chi ci ha portato nelle secche è pura follia autodistruttiva. Cercare di convincerlo con le buone, oltreché un tradimento dei principi ispiratori, è anche e soprattutto una cosa stupida. Il Movimento 5 Stelle è un movimento rivoluzionario. Le cose le cambia invertendo i rapporti di forza, mettendosi alla guida della nave. O così, oppure non ha senso. La democrazia diretta o si realizza e si mandano a casa i responsabili dello sfacelo, oppure a casa ci deve andare chi ha provato a fare la rivoluzione senza riuscirci. In mezzo non c’è niente, mettetevelo bene in testa. Per questo, se non ci sono i termini per realizzare il mandato elettorale (che è scritto chiaro, semplice, nero su bianco), si deve tornare alle urne e chiedere con forza e convinzione agli italiani di provare a cambiare tutto, di conferire una maggioranza chiara e inequivocabile a Grillo e al suo movimento politico. Nessuno giochi al piccolo onorevole. Nessuno pensi a nuovi compromessi storici. Nessuno creda di salvare se stesso. Qui si governa o si muore. Tutti insieme.
Il Movimento 5 Stelle è venuto al mondo per riconsegnare la politica nelle mani dei cittadini. Non è nato per trasformarsi in un partito tradizionale. Non è nato per ragionare come un Alfano, un Letta, un Berlusconi qualsiasi. Non è nato per fare compromessi perché “altrimenti cosa ci stiamo a fare”. Chi ha votato 5 Stelle lo ha fatto per rovesciare il tavolo. Con tutto il servizio buono di porcellana sopra. Perché ormai non è più questione solo di ‘mangiare meno’, ma di mangiare ‘meglio’, e soprattutto di mangiare ‘tutti’. Chi ha votato 5 Stelle ha votato un programma in 20 punti e 163 persone che lo portassero dentro. Così com’era. Non un po’ più europeo cosicché potesse piacere anche al Pd. Non un po’ meno trasparente cosicché potesse piacere anche al Pdl. Così è basta. Perché questa è la democrazia diretta. O così o niente. O così o nuove elezioni, per cercare di avere la maggioranza e realizzarlo tutto, per intero, come i cittadini lo hanno voluto. ‘Intelligenza politica’ per un eletto a 5 Stelle è una locuzione senza senso. L’intelligenza politica lavora prima, quando la rete si confronta e stila carte come quella di Firenze. Se un eletto prende i punti del programma e li cambia (magari con i migliori propositi, perché crede di avere un mandato a modificare quello che i cittadini lo hanno spedito a realizzare), affinché quei punti si accordino con le esigenze del Pd del Monte dei Paschi, o del Pdl dello scudo fiscale, o di Scelta Civica del fiscal compact, allora non ha capito niente: sta solo facendo vecchia politica. Sta tradendo il mandato elettorale. Non sta gettando un ponte tra il cittadino e le istituzioni, in maniera che il sistema si trasformi lentamente da una rappresentanza vuota e fallimentare a una autentica democrazia diretta: sta perpetuando le vecchie pratiche dell’inciucio e distorcendo il significato di ‘portavoce’. Il Movimento 5 Stelle non è stato mandato nelle istituzioni per mendicare un misero emendamento rivendicandolo come un successo. È stato mandato in Parlamento per provare ad avere la maggioranza. Una maggioranza che non fosse finta come quella offerta da Bersani. Una maggioranza vera, perché solo così si possono cambiare le cose. Se non può avere un incarico di Governo perché i numeri non lo consentono, o perché il Paese è in mano a chi sotto il nome di ‘larghe intese’ cerca di mascherare il solito vecchio inciucio e perpetrare se stesso, allora il 5 Stelle non ha difficoltà a tornare alle urne. La fiducia i 5 Stelle la chiedono al Paese, non a Letta, a Monti o a Berlusconi. Qui c’è bisogno di un atto di coraggio totale e definitivo. L’Italia è sempre più vicina al baratro. In certe zone sono mesi che non viene pagata neppure la disoccupazione. In queste condizioni, lasciare il timone nelle mani di chi ci ha portato nelle secche è pura follia autodistruttiva. Cercare di convincerlo con le buone, oltreché un tradimento dei principi ispiratori, è anche e soprattutto una cosa stupida. Il Movimento 5 Stelle è un movimento rivoluzionario. Le cose le cambia invertendo i rapporti di forza, mettendosi alla guida della nave. O così, oppure non ha senso. La democrazia diretta o si realizza e si mandano a casa i responsabili dello sfacelo, oppure a casa ci deve andare chi ha provato a fare la rivoluzione senza riuscirci. In mezzo non c’è niente, mettetevelo bene in testa. Per questo, se non ci sono i termini per realizzare il mandato elettorale (che è scritto chiaro, semplice, nero su bianco), si deve tornare alle urne e chiedere con forza e convinzione agli italiani di provare a cambiare tutto, di conferire una maggioranza chiara e inequivocabile a Grillo e al suo movimento politico. Nessuno giochi al piccolo onorevole. Nessuno pensi a nuovi compromessi storici. Nessuno creda di salvare se stesso. Qui si governa o si muore. Tutti insieme.
21 agosto 2013
Comunione e disperazione. Rimini chiede aiuto »
Comunione e disperazione. Rimini chiede aiuto »:
"In questi giorni noi di Rimini abbiamo lanciato più richieste di aiuto, ma nessuno le ha accolte. Nessuna associazione, né ente, né movimento politico ha considerato che questo è il periodo in cui siamo letteralmente invasi dalla gente di Comunione e Liberazione.
Alcuni provano a giustificare la mancanza di solidarietà con il fatto che, a noi, l'evento porta "indotto". Questa parola è molto sopravvalutata, inoltre ci sono pochi pro e molti contro. Domanda: se questi sono una mandria di Formigoni chi paga le cene e gli alberghi? Va a finire che si fanno compilare fatture, ricevute e poi perdono tutto.
Parliamoci chiaro, già siamo invasi da prostitute ed abusivi... la gente che ci è capitata in questa settimana proprio non ce la meritavamo. Non stiamo parlando dei ragazzini, sponsorizzati Wind, che impestano di volantini anche le mensole del bagno chimico del porto, no, loro sono giovani e ingenui, fanno quello che la setta gli dice di fare. Ci riferiamo ai "Giano Bifronte" che questo strano governo ha creato. Avere Formigoni, Lupi e Letta sotto lo stesso tetto è una cosa che fa tremare. CL ha dato un nuovo significato alla parola ecumenico, da ieri è: coloro che non hanno schifo di nulla.
E poi della prestazione del presidente del Consiglio ne vogliamo parlare? Non è che si limita a promettere assurdità a livello nazionale, mentre l'Italia sprofonda nel baratro, fa ben altro. Letta è stato capace, almeno così abbiamo letto sui giornali, di impicciarsi anche degli accadimenti locali, promettendo ordine pubblico, una nuova questura e il suo impegno per togliere il Lungomare al Demanio donandolo a Rimini.
Ora... noi già abbiamo parecchio da fare con il nostro Taglianastri locale, ma che venga direttamente il Presidente del Consiglio a coglionarci proprio non lo possiamo sopportare. Perché (leggasi con voce disperata) in italia abbiamo CL? Non potevamo anche noi, come in ogni nazione occidentale sottoposta a dittatura delle lobbies, una bella setta moderna come ... Scientology ad esempio!
In America ogni volta che Scientology fa un Meeting ci puoi vedere Tom Cruise, John Travolta e magari Jennifer Lopez canta un pezzo. A Rimini dobbiamo sorbirci le giacche di Formigoni, vi sembra giusto? Il titolo di quest'anno era "Emergenza Uomo"... capite perché?
Per favore.. non abbandonateci. Molti di Comunione e Liberazione ritengono una cosa contro natura l'amore tra persone dello stesso sesso, ma non si fanno scrupolo a favorire un nugolo di politici che si strusciano senza ritegno l'un con l'altro e il capo degli struscioni, quello che prometteva amore in post-it a Monti (*), fa il tenutario del bordello. Non siamo così fanatici da pretendere lo stesso trattamento di Sodoma e Gomorra, ma le premesse ci sono tutte.
Siamo disperati, aiutateci." Davide Cardone, un cittadino di Rimini
(*) Testo del pizzino: "Mario, quando vuoi indicami forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno sia ufficialmente, sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo, ed allora i miracoli esistono! Enrico"
Cos'è Comunione e Liberazione e cosa rappresenta per la politica italiana? Perché ogni anno ministri e presidenti del Consiglio sentono la necessità di chiederne la benedizione andando in pellegrinaggio a Rimini come una volta i re con i papi? Un contenitore che ha accolto Andreotti (benedetto sia il suo nome) come una rockstar. Un movimento che ha protetto e riverito Forminchioni per decenni e che ora prende nel suo capace grembo gli ectoplasmi Letta e Lupi, due democristri dell'inciucio, oggi ribattezzato larga intesa, come chiamare escort una prostituta. Comunione e Fatturazione è un'ingerenza ecclesiale nella politica. Chi la protegge fa carriera, diventa un intoccabile, e CL ricambia sempre con affetto peloso. Rimini è una città martire. Invasa ogni anno dalle truppe cammellate di democristiani vecchi e nuovi. I suoi abitanti ci lanciano un grido di dolore. Liberiamola e liberiamo l'Italia.
"In questi giorni noi di Rimini abbiamo lanciato più richieste di aiuto, ma nessuno le ha accolte. Nessuna associazione, né ente, né movimento politico ha considerato che questo è il periodo in cui siamo letteralmente invasi dalla gente di Comunione e Liberazione.
Alcuni provano a giustificare la mancanza di solidarietà con il fatto che, a noi, l'evento porta "indotto". Questa parola è molto sopravvalutata, inoltre ci sono pochi pro e molti contro. Domanda: se questi sono una mandria di Formigoni chi paga le cene e gli alberghi? Va a finire che si fanno compilare fatture, ricevute e poi perdono tutto.
Parliamoci chiaro, già siamo invasi da prostitute ed abusivi... la gente che ci è capitata in questa settimana proprio non ce la meritavamo. Non stiamo parlando dei ragazzini, sponsorizzati Wind, che impestano di volantini anche le mensole del bagno chimico del porto, no, loro sono giovani e ingenui, fanno quello che la setta gli dice di fare. Ci riferiamo ai "Giano Bifronte" che questo strano governo ha creato. Avere Formigoni, Lupi e Letta sotto lo stesso tetto è una cosa che fa tremare. CL ha dato un nuovo significato alla parola ecumenico, da ieri è: coloro che non hanno schifo di nulla.
E poi della prestazione del presidente del Consiglio ne vogliamo parlare? Non è che si limita a promettere assurdità a livello nazionale, mentre l'Italia sprofonda nel baratro, fa ben altro. Letta è stato capace, almeno così abbiamo letto sui giornali, di impicciarsi anche degli accadimenti locali, promettendo ordine pubblico, una nuova questura e il suo impegno per togliere il Lungomare al Demanio donandolo a Rimini.
Ora... noi già abbiamo parecchio da fare con il nostro Taglianastri locale, ma che venga direttamente il Presidente del Consiglio a coglionarci proprio non lo possiamo sopportare. Perché (leggasi con voce disperata) in italia abbiamo CL? Non potevamo anche noi, come in ogni nazione occidentale sottoposta a dittatura delle lobbies, una bella setta moderna come ... Scientology ad esempio!
In America ogni volta che Scientology fa un Meeting ci puoi vedere Tom Cruise, John Travolta e magari Jennifer Lopez canta un pezzo. A Rimini dobbiamo sorbirci le giacche di Formigoni, vi sembra giusto? Il titolo di quest'anno era "Emergenza Uomo"... capite perché?
Per favore.. non abbandonateci. Molti di Comunione e Liberazione ritengono una cosa contro natura l'amore tra persone dello stesso sesso, ma non si fanno scrupolo a favorire un nugolo di politici che si strusciano senza ritegno l'un con l'altro e il capo degli struscioni, quello che prometteva amore in post-it a Monti (*), fa il tenutario del bordello. Non siamo così fanatici da pretendere lo stesso trattamento di Sodoma e Gomorra, ma le premesse ci sono tutte.
Siamo disperati, aiutateci." Davide Cardone, un cittadino di Rimini
(*) Testo del pizzino: "Mario, quando vuoi indicami forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno sia ufficialmente, sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo, ed allora i miracoli esistono! Enrico"
XBMC sbara nel Discovery di OUYA »
XBMC sbara nel Discovery di OUYA »:
Ottima notizia per tutti i possessori di una OUYA. Il famosissimo sistema multimediale XBMC è finalmente disponibile in modo nativo per il download direttametne dal Discovery della vostra consolle. Era già possibile installare XBMC tramite l’installazione di un apk, metodo abbastanza macchinoso, sopratutto da eseguire con il controller di OUYA.
XBMC per OUYA non è ancora fra le versioni ufficializzate e questo per una buona ragione: è ancora lontano dall’essere perfetto, in quanto si presentano ancora problemi di riproduzione video (noi abbiamo avuto problemi solo con file 1080p tramite Wi-Fi) e di connettività. Il poter scaricare il software in via semplificata allieverà comunque sicuramente le pene dei giocatori più incalliti, che ancora stanno aspettando titoli più impegnativi da mettere sotto i denti.
Ottima notizia per tutti i possessori di una OUYA. Il famosissimo sistema multimediale XBMC è finalmente disponibile in modo nativo per il download direttametne dal Discovery della vostra consolle. Era già possibile installare XBMC tramite l’installazione di un apk, metodo abbastanza macchinoso, sopratutto da eseguire con il controller di OUYA.
XBMC per OUYA non è ancora fra le versioni ufficializzate e questo per una buona ragione: è ancora lontano dall’essere perfetto, in quanto si presentano ancora problemi di riproduzione video (noi abbiamo avuto problemi solo con file 1080p tramite Wi-Fi) e di connettività. Il poter scaricare il software in via semplificata allieverà comunque sicuramente le pene dei giocatori più incalliti, che ancora stanno aspettando titoli più impegnativi da mettere sotto i denti.
Google rilascia un piccolo aggiornamento per Android 4.3 »
Google rilascia un piccolo aggiornamento per Android 4.3 »:
Google ha iniziato stanotte il rilascio di un nuovo aggiornamento per Android: l’OTA sta raggiungendo per il momento alcuni Nexus 4 e Galaxy Nexus, mentre per ora non ci sono segnalazioni riguardanti gli altri Nexus. Il peso di soli 2 MB è abbastanza eloquente da farci intuire che si tratta solo della risoluzioni di alcuni problemi, e a conferma di ciò una pagina internet del sito di T-Mobile che ieri ha annunciato l’aggiornamento parla di “miglioramenti di sicurezza”.
La nuova versione è ancora la 4.3, mentre cambia il numero di build che ora è la JWR66Y; le prime segnalazioni sono già arrivate, ma non tutti per il momento hanno ricevuto l’update, che probabilmente verrà rilasciato gradualmente a sempre più persone nei prossimi giorni. Se avete già ricevuto l’aggiornamento potete segnalarcelo nei commenti, in attesa che esso venga reso disponibile per tutti.
Google ha iniziato stanotte il rilascio di un nuovo aggiornamento per Android: l’OTA sta raggiungendo per il momento alcuni Nexus 4 e Galaxy Nexus, mentre per ora non ci sono segnalazioni riguardanti gli altri Nexus. Il peso di soli 2 MB è abbastanza eloquente da farci intuire che si tratta solo della risoluzioni di alcuni problemi, e a conferma di ciò una pagina internet del sito di T-Mobile che ieri ha annunciato l’aggiornamento parla di “miglioramenti di sicurezza”.
La nuova versione è ancora la 4.3, mentre cambia il numero di build che ora è la JWR66Y; le prime segnalazioni sono già arrivate, ma non tutti per il momento hanno ricevuto l’update, che probabilmente verrà rilasciato gradualmente a sempre più persone nei prossimi giorni. Se avete già ricevuto l’aggiornamento potete segnalarcelo nei commenti, in attesa che esso venga reso disponibile per tutti.
Google Helpouts: la chat che permetterà di essere aiutato (e di aiutare) »
Google Helpouts: la chat che permetterà di essere aiutato (e di aiutare) »:
Facendo il verso al servizio Hangouts, Google presenta al mondo un’altra novità: Helpouts. L’associazione con il servizio di chat però non è del tutto casuale, essendo infatti quest’ultimo basato proprio sul servizio di videochiamata già presente da tempo su Android, GMail e Google+.
Al momento non è ancora possibile usufruirne, ma presto sarà possibile ricevere assistenza tecnica su una moltitudine di argomenti direttamente tramite il software di chat Google. Allo stesso modo se avete competenze specifiche potrete offrire il vostro tempo per risolvere problemi altrui. Sarete voi a scegliere se ricevere un compenso o meno. Il servizio sarà completamente gestito da Google, appuntamenti e punteggi compresi e, in cambio, l’azienda tratterrà il 20% del vostro ricavo. Fra le categorie per cui ci si può proporre abbiamo: Arte & Musica, Computer & Elettronica, Cucina, Educazione, Fashion & Beauty, Fitness & Nutrizione, Benessere & Salute, Casa & Giardinaggio e Altro.
Durante la fase di testing del servizio alcune aziende che offrono già servizi simili hanno avuto modo di accedere al prodotto, facendoci supporre che non solo privati daranno il loro aiuto su Helpouts, ma anche aziende specializzate. Al momento la pagina è completamente in inglese, facendoci presumere che le candidature in italiano al momento siano del tutto inutili. Ma se conoscete bene l’inglese perché non provare? Pronti a diventare l’assistente più richiesto (e più pagato) su Helpouts?
Facendo il verso al servizio Hangouts, Google presenta al mondo un’altra novità: Helpouts. L’associazione con il servizio di chat però non è del tutto casuale, essendo infatti quest’ultimo basato proprio sul servizio di videochiamata già presente da tempo su Android, GMail e Google+.
Al momento non è ancora possibile usufruirne, ma presto sarà possibile ricevere assistenza tecnica su una moltitudine di argomenti direttamente tramite il software di chat Google. Allo stesso modo se avete competenze specifiche potrete offrire il vostro tempo per risolvere problemi altrui. Sarete voi a scegliere se ricevere un compenso o meno. Il servizio sarà completamente gestito da Google, appuntamenti e punteggi compresi e, in cambio, l’azienda tratterrà il 20% del vostro ricavo. Fra le categorie per cui ci si può proporre abbiamo: Arte & Musica, Computer & Elettronica, Cucina, Educazione, Fashion & Beauty, Fitness & Nutrizione, Benessere & Salute, Casa & Giardinaggio e Altro.
Durante la fase di testing del servizio alcune aziende che offrono già servizi simili hanno avuto modo di accedere al prodotto, facendoci supporre che non solo privati daranno il loro aiuto su Helpouts, ma anche aziende specializzate. Al momento la pagina è completamente in inglese, facendoci presumere che le candidature in italiano al momento siano del tutto inutili. Ma se conoscete bene l’inglese perché non provare? Pronti a diventare l’assistente più richiesto (e più pagato) su Helpouts?
20 agosto 2013
Il discorso di Berlusconi »
Il discorso di Berlusconi »:
"Cari, carissimi (quanto mi siete costati) parlamentari, se oggi sono qui è per mandarvi a fanculo. Certo, non è un linguaggio che mi appartiene, io, abituato alle cene eleganti, però esprime dal cuore quello che penso di voi. Se io sono un delinquente voi siete i servi di questo delinquente, i suoi soci in affari, i suoi dipendenti. Mi rivolgo soprattutto ai banchi della sinistra che mi è stata vicina in tutti questi anni con l'approvazione delle leggi vergogna, dell'indulto, dello Scudo Fiscale. Quanti bei ricordi assieme. E la scorpacciata del Monte dei Paschi? Indimenticabile. E ora vi voltate dall'altra parte, compreso Enrico Letta che spese parole di miele per me invitando a votarmi al posto del M5S (in verità le spese anche per Andreotti e per Monti, è un ragazzo volubile...). Lui che deve tutto a suo zio che a sua volta deve tutto a me. Se io sono colpevole, voi siete colpevoli di avermi tollerato, coperto, aiutato in ogni modo sapendo perfettamente chi ero. Non mi sono mai nascosto, al contrario di voi. Finocchiaro, D'Alema, Violante dove siete? Non potete lasciarmi solo. Potrei essere indotto, più dalla rabbia che dalla disperazione, a rivelare la storia di questi vent'anni agli italiani intontiti dalle televisioni che voi graziosamente mi avete regalato. Senza di me voi non sareste mai esistiti. Senza di voi, che avete ignorato per me qualunque conflitto di interessi, io non sarei mai esistito o forse avrei accompagnato il mio sodale a Hammamet. Siamo legati come gemelli dalla nascita. E ora mi lasciate solo, ai domiciliari o ai servizi sociali per una semplice frode fiscale? A fanculo, dovete andare. Io non sono certo peggio di voi. I padroni, anche i più ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi!".
Craxi spiegò in Parlamento che se rubava lui, rubavano tutti. Nessuno si alzò in piedi per contestarlo. Silenzio assenso? C'è ora una larga attesa, figlia delle larghe intese, sul discorso che un pregiudicato, amico fraterno, non a caso, di Bottino, farà alle Camere riunite. Di per sé è già un evento che Berlusconi si faccia vedere in aula dato il suo assenteismo cronico emulato solo dal suo avvocato parlamentare, il noto Ghedini. La giustificazione (vera) è che sono affezionati frequentatori dei tribunali della Repubblica, inseparabili. Posso permettermi qualche suggerimento all'evasore fiscale per le parole di commiato ai parlamentari? Due cose così per arricchire la concione che terrà dal suo banco.
"Cari, carissimi (quanto mi siete costati) parlamentari, se oggi sono qui è per mandarvi a fanculo. Certo, non è un linguaggio che mi appartiene, io, abituato alle cene eleganti, però esprime dal cuore quello che penso di voi. Se io sono un delinquente voi siete i servi di questo delinquente, i suoi soci in affari, i suoi dipendenti. Mi rivolgo soprattutto ai banchi della sinistra che mi è stata vicina in tutti questi anni con l'approvazione delle leggi vergogna, dell'indulto, dello Scudo Fiscale. Quanti bei ricordi assieme. E la scorpacciata del Monte dei Paschi? Indimenticabile. E ora vi voltate dall'altra parte, compreso Enrico Letta che spese parole di miele per me invitando a votarmi al posto del M5S (in verità le spese anche per Andreotti e per Monti, è un ragazzo volubile...). Lui che deve tutto a suo zio che a sua volta deve tutto a me. Se io sono colpevole, voi siete colpevoli di avermi tollerato, coperto, aiutato in ogni modo sapendo perfettamente chi ero. Non mi sono mai nascosto, al contrario di voi. Finocchiaro, D'Alema, Violante dove siete? Non potete lasciarmi solo. Potrei essere indotto, più dalla rabbia che dalla disperazione, a rivelare la storia di questi vent'anni agli italiani intontiti dalle televisioni che voi graziosamente mi avete regalato. Senza di me voi non sareste mai esistiti. Senza di voi, che avete ignorato per me qualunque conflitto di interessi, io non sarei mai esistito o forse avrei accompagnato il mio sodale a Hammamet. Siamo legati come gemelli dalla nascita. E ora mi lasciate solo, ai domiciliari o ai servizi sociali per una semplice frode fiscale? A fanculo, dovete andare. Io non sono certo peggio di voi. I padroni, anche i più ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi!".
19 agosto 2013
InoReader - RSS & News Reader - App Android su Google Play
InoReader - RSS & News Reader - App Android su Google Play
dai commenti:
"Il vero sostituto di Google Reader E' ancora giovane ma crescerà alla grande!"
"Eccellente Non fa rimpiangere greader, anzi. Consigliatissimo."
"È già ai livelli di Google reader E probabilmente diventerà meglio in pochissimo tempo! Bravi"
"Quello che ci voleva! Leggero, veloce e minimalista, ha colmato il vuoto lasciato dal reader di google, consigliato per chi ha device poco performanti. ancora qualche bug da risolvere ma siamo sulla buona strada."
dai commenti:
"Il vero sostituto di Google Reader E' ancora giovane ma crescerà alla grande!"
"Eccellente Non fa rimpiangere greader, anzi. Consigliatissimo."
"È già ai livelli di Google reader E probabilmente diventerà meglio in pochissimo tempo! Bravi"
"Quello che ci voleva! Leggero, veloce e minimalista, ha colmato il vuoto lasciato dal reader di google, consigliato per chi ha device poco performanti. ancora qualche bug da risolvere ma siamo sulla buona strada."
15 agosto 2013
ADUC - Investire - Lettera - Pagamento Bollettini Postali con bonifico
ADUC - Investire - Lettera - Pagamento Bollettini Postali con bonifico
...Da non dimenticare che il Codice dell'Amministrazione Digitale impegna tutte le Pubbliche Amministrazioni a pubblicare sui propri siti istituzionali e sulle richieste di pagamento i codici identificativi dell’utenza bancaria sulla quale poter pagare tramite bonifico, con anche i dati e i codici da indicare nella causale di versamento per consentirne l’esatta identificazione.
Anche quest'ultima disposizione è molto spesso disapplicata.
...Da non dimenticare che il Codice dell'Amministrazione Digitale impegna tutte le Pubbliche Amministrazioni a pubblicare sui propri siti istituzionali e sulle richieste di pagamento i codici identificativi dell’utenza bancaria sulla quale poter pagare tramite bonifico, con anche i dati e i codici da indicare nella causale di versamento per consentirne l’esatta identificazione.
Anche quest'ultima disposizione è molto spesso disapplicata.
11 agosto 2013
Bruce Sterling incontra Gianroberto Casaleggio »
Bruce Sterling incontra Gianroberto Casaleggio »:
foto: Marcello Bonfanti
di Bruce Sterling
"L’ho incontrato ne suo ufficio di Milano. Abbiamo parlato di una gran varietà di argomenti. Si è dimostrato lucido e chiaro. Non è affatto oscuro o misterioso. È praticamente trasparente. Con Casaleggio quello che vedi, compri. Ha l’aspetto di uno stratega internet con le abitudini semplici di un militante ecologista. E ha quell’aria lì perché lo è davvero. La cybercultura italiana può essere esotica e bizzarra. Raf “Valvola” Scelsi ed Ermanno “Gomma” Guarneri negli anni ’80 erano due celebri estremisti del network milanese. Valvola e Gomma hanno pubblicato fumetti psichedelici nel corso di occupazioni anarchiche. Li ho conosciuti. Erano tipi pazzeschi. Forse erano le persone più cool della terra.
Casaleggio è pure lui un appartenente alla cybercultura milanese, ma adesso siamo nel 2013. Si presenta come un gentiluomo sobrio e di età matura, con l’aspetto del secchione, un professionista delle relazioni pubbliche in giacca e cravatta. È calmo, ben organizzato, riflessivo e cauto. Lavora in un ufficio piacevole e modesto nel cuore di Milano, in un bel palazzo d’epoca vicino alla casa di Alessandro Manzoni: «Un sacco di gente ci passa davanti tutti i giorni ma non sa che è la casa di Manzoni. Presto, quando tutte le informazioni che riguardano il mondo intorno a noi ci saranno disponibili, magari grazie a un paio di Google Glass, chiunque avrà accesso in tempo reale, passeggiando, a tutto ciò che c’è da sapere su quel palazzo», dirà sorridendo durante la nostra chiacchierata. Casaleggio dispone di impiegati indaffarati, di computer e di poltroncine da ufficio di buon design. La sua attività di consulenza sulle pubbliche relazioni ha un logo gradevole e una veste tipografica appropriata. Casaleggio porta i capelli lunghi, ma è vicino ai sessanta. È fortunato ad avere capelli così folti. Quel taglio gli dona. È diventato il suo marchio caratteristico. Ci siamo accomodati in una sala riunioni stretta ed elegante, alle pareti parecchi ritagli di giornale incorniciati, che illustrano i notevoli successi conseguiti dal Movimento 5 Stelle. Dato che questa intervista mi è stata commissionata da Wired, ho cominciato a chiedere a Casaleggio del suo hardware. Usa l’iPhone, l’iPad, un Kindle per i parecchi libri che legge, e nel suo ufficio ha diversi pc.
E poi Casaleggio ha rivoltato la domanda in una malinconica descrizione della sua vita idilliaca in campagna: ha una casa in collina, e ha paragonato la sua vita familiare nei boschi a quella di Henry David Thoreau, come il filosofo trascendentalista americano la descrisse nel suo classico letterario Walden ovvero Vita nei boschi. Naturalmente nel suo rifugio Walden Casaleggio resta connesso a internet. Ha un wireless a banda larga – probabilmente perché nel programma del M5S è incluso l’accesso alla banda larga wireless per tutti i cittadini italiani. Tuttavia questa annotazione ha dato il tono all’intervista. Casaleggio possiede i suoi computer ma preferirebbe parlare del piacere e della libertà di non possederne. È un uomo dalle abitudini ascetiche, ecologiste. Lo annoiano o addirittura lo disgustano le cose che i consumatori medi apprezzano o ammirano. È vegetariano. Gli pare una stupida perdita di tempo mettersi lì a collezionare orologi d’oro o robe del genere. Come è noto, il M5S è un “movimento”, più che un partito politico. Perché? Perché è meglio non dover sopportare la tediosa e ingombrante gerarchia che nasce quando si diventa partito. Il movimento è privo di leader perché anche i leader intralciano. Al posto dei leader i Cinque Stelle hanno Beppe Grillo, un oratore che non è alla caccia di cariche pubbliche, e Casaleggio, che fino a poco tempo fa ha raramente detto qualcosa a qualcuno.
Gianroberto Casaleggio non sta certo facendo campagna per farsi eleggere. Non desidera alcun ruolo ufficiale nelle istituzioni. Pensa che il governo dovrebbe essere digitalizzato: «C’è la burocrazia utile e quella inutile. L’80% della burocrazia è senza senso. Il 50% della restante burocrazia utile può essere cancellato dall’uso della rete. Il parlamentare è l’esecutore del volere della collettività. Per questo ogni decisione importante va sottoposta a referendum. Un discorso a parte va, invece, fatto per la magistratura: il potere giudiziario deve mantenere la sua indipendenza. Certo, i cambiamenti non possono essere fatti in maniera drastica, ma in modo graduale». Il potere pubblico dunque dovrebbe sempre essere ricondotto alla volontà dei singoli. Un ridimensionamento analogo andrebbe fatto per le grandi opere pubbliche, come i treni ad alta velocità e le centrali nucleari. Sono progetti complessi, ingombranti, eccessivamente costosi e lontani dalla volontà popolare. Sarebbe un bene per tutti se la gente dicesse “No”.
Il denaro suscita in Casaleggio un vivo disprezzo. Le vite delle persone sono dominate da complesse transazioni economiche. Il vero desiderio delle persone non è il guadagnare e spendere denaro. In realtà le persone desiderano avere tempo libero, alcune risorse e la possibilità autentica di interagire e partecipare. Se la gente se ne rendesse conto e cercasse di ottenere queste cose, la vita sarebbe più piacevole e anche migliore dal punto di vista dell’ambiente. Casaleggio considera l’euro un’imposizione artificiosa, opera di burocrati distanti e insensibili, incapaci di comprendere le condizioni storiche e culturali locali.
Come spesso accade, le persone disinteressate al potere e alla ricchezza invece tengono a essere famose. Casaleggio no. È piuttosto evidente che per lui la notorietà è un altro fardello, un’altra perdita di tempo che interferisce con una vita saggia. Detesta così cordialmente l’attenzione dei media che mi veniva voglia di chiedergli scusa per l’intervista. È stato gentile da parte sua tollerare con pazienza la necessaria confusione di bloc-notes, registratori, traduttori, fotografi e così via. E poi c’è il triste flagello della televisione.
Gianroberto Casaleggio ha tutti i motivi, e motivi interessanti, per essere infastidito dalla televisione. Ma nel suo modo frugale e cauto si è accontentato di dire che la televisione italiana è:
a) oberata di debiti;
b) storicamente condannata;
c) basata su un obsoleto modello di media “one to many”;
d) impegnata nel vano inseguimento dell’audience di prima serata, ormai perduta;
e) così passiva che anche suo figlio di 7 anni preferisce di gran lunga un iPad.
«La televisione non mi interessa», sintetizza. «Parlare di televisione è come parlare dei dinosauri. Non ha senso parlare del futuro dei dinosauri, perché si sono estinti».
Dato Che Casaleggio è così serenamente indifferente alle necessità che governano il resto dell’umanità – fama, potere e denaro – viene spontaneo chiedersi che cosa gli piaccia. Gli piacciono i libri, i film e internet. In particolare gli piacciono gli ebook, i film digitali e, soprattutto e sempre, internet: «Come si chiama quella piattaforma? Netflix. Se si potesse usare Netflix in Italia guarderei molti più film», dice con un sorriso. Casaleggio è uno stratega della rete. È questa la sua missione, la sua passione, la sua causa e la sua vocazione. Se ne occupa da tanto tempo, è molto interessato e capace. Sul biglietto da visita si autodefinisce “Net Strategist”. È molto meglio chiamarlo così, questo è certo, che non “esperto di pubbliche relazioni” o “professionista del marketing”, giacché si dimostra ben poco interessato a vendere qualcosa per trarne profitto.
A quanto pare ha letto qualunque libro sia mai stato scritto nella Silicon Valley a proposito della strategia internet, compresi i molti lavori di guru come Howard Rheingold, Lawrence Lessig, Steven Johnson, Malcolm Gladwell, Duncan Watts, Nicholas Negroponte e così via. Casaleggio è brillante tanto quanto lo sono questi americani. Il suo M5S è stato la prima organizzazione basata su internet a entrare massicciamente nel parlamento di un paese del G8, grazie a elezioni libere e corrette. Nessun esperto di rete americano è mai arrivato a tanto. E dunque è certamente giusto presentare Casaleggio come un maestro italico tra i guru mondiali di internet. Un maestro con un’arma in più: la storia. Nessun collega americano conosce neanche lontanamente la storia come la conosce lui. Casaleggio la conosce nello stile di Umberto Eco, con dettagli barocchi, come gli armamenti dell’esercito di Sparta e le persecuzioni e le cacce alle streghe dei Catari nel Piemonte tardo medioevale. Quando siamo finiti, non so come, a discutere dei controversi fatti che portarono Gabriele D’Annunzio alla proclamazione della Reggenza del Carnaro, Casaleggio ha subito tirato fuori una copia della Costituzione anarco-sindacalista dell’utopia pirata immaginata dal poeta che voleva annettere Fiume al Regno d’Italia. Sono quasi certo che sia l’unico guru della rete a possedere e ad aver letto questo libro.
Ho chiesto a Casaleggio se, secondo lui, ci sono stati in passato periodi politici simili a quello odierno. Mi ha subito citato la Grande Depressione degli anni ’30, e in dettaglio. L’avvento di un’internet politica è paragonabile all’uso della radio fatto da Franklin Roosevelt. E come negli anni ’30 ci troviamo di fronte alla possibilità che in questo periodo di crisi economica un estremismo violento e razzista abbia la meglio sulla democrazia. Ha analizzato la prospettiva con calma, ma è stata la cosa più spaventosa detta nel corso della giornata.
Gli ho fatto domande su alcuni avvenimenti di attualità. Che ne pensa di Edward Snowden e dello scandalo Nsa? «Ci saranno tanti altri scandali del genere. È ovvio. Se si possono accumulare quantità così enormi di dati, qualcuno prima o poi li userà». Insomma, l’ingigantirsi dei database fa sì che le persone finiscano per spifferare i segreti. Sembra che il tema dei dati personali gli stia particolarmente a cuore: «Prendiamo una piattaforma che gestisce tanti dati come Facebook... Io sono convinto che i dati debbano appartenere alle persone. Nei social network finiscono i nostri dati, ma non significa che la piattaforma che li ospita li possieda. Dobbiamo garantire alle persone un modo per far sì che quando ci si disconnette da Facebook o da LinkedIn i dati restino con loro e non con la piattaforma», mi dice Casaleggio. In un mondo meglio organizzato ogni singolo individuo custodirebbe i propri dati personali. I dati non si accumulerebbero in queste banche enormi e non a prova di fuoriuscite: «Si dovrebbero creare degli standard», aggiunge. Gli ho chiesto chi dovrebbe incaricarsi di creare e far rispettare questi standard di privacy digitali. Le nazioni? No, le nazioni sarebbero troppo piccole. L’Europa? No, l’Europa non è adatta. «Dovrebbero essere standard globali», ha detto Casaleggio, con un sorriso. Lui lo sa che una cosa del genere non esiste. E se esistesse un governo mondiale organizzato, probabilmente non gli piacerebbe.
Casaleggio sospetta che un giorno o l’altro arriverà un’Internet delle cose. Ma non ha alcuna aspirazione a costruirla o a gestirla. Al contrario è guardingo, cauto e paziente, perfino riguardo alla piattaforma di “parlamento elettronico” che il M5S spera di lanciare tra non molto, «meglio se open source, ma non è detto che lo sia». Il software può crashare, ha detto. Il software è complicato, è gravoso e può perfino essere pericoloso: «Prendiamo Stuxnet. Era solo un virus. Un programma capace di bloccare una centrale nucleare, di controllarla. Magari di farla esplodere, distruggendo una nazione. È un caso chiarificatore di come i software, le reti possano intervenire sul mondo fisico. Nel mondo contemporaneo immaginazione e realtà possono facilmente confondersi», spiega con una certa preoccupazione.
Ma Casaleggio non è un hacker di software e ritiene internet preziosa essenzialmente per i suoi valori etici di trasparenza. Per essere ancora più precisi, ama i blog come medium. Legge blog, gestisce blog, adora i blog come piattaforme fondamentali per l’opinione pubblica. Vede i blog come meccanismi liberatori per l’espressione diretta, non mediata da capi, della pubblica volontà. Nell’universo morale di Gianroberto Ca- saleggio la gente dovrebbe esprimere sui blog in rete la volontà e il bisogno di cambiamento. E i funzionari eletti dovrebbero considerarsi umili dipendenti di questi costituenti elettronici. «Se guardo al mondo attuale, vedo masse di giovani che non accettano più lo status quo. Manifestano la loro volontà di cambiamenti in strada e sulla rete. È un segno del tempo che non si può non cercare di comprendere. E, invece, il primo ministro turco, nei giorni dell’occupazione di Piazza Taksim, ha insinuato che Twitter sia un covo di terroristi…». I partiti politici convenzionali potrebbero avere difficoltà a capire che rischiano di essere sgretolati da internet: un po’ come Wikipedia ha mandato in rovina il settore delle enciclopedie, o come Google ha rovinato i giornali e Napster l’industria musicale. Ed è ovvio che è questa rottura con il passato ciò che Casaleggio ha in mente con il M5S e la politica italiana.
Io vengo dal Texas e non mi sognerei di offrire agli italiani alcun consiglio politico. Non pretendo di capire la vostra politica e non so davvero molto del vostro sistema di governo. Tuttavia mi è molto chiaro quello che Casaleggio sta facendo in Italia. Vuole liberarsi dell’intermediazione dei partiti e dei media convenzionali, collegarsi direttamente agli elettori, usare il crowdsourcing e spingerli a candidarsi e votarsi da soli, usando le piattaforme di Casaleggio. Nessun altro al mondo è riuscito a fare con tanta efficacia e su scala così vasta quello che lui ha fatto in Italia. Ma non c’è nulla di nascosto, di misterioso o di magico in tutto questo. Il suo attivismo digitale probabilmente è la cosa meno misteriosa della politica italiana.
Capisco che Casaleggio come uomo possa sembrare un po’ difficile da decifrare agli occhi della gente. Le persone molto attive nella vita pubblica di solito sono parecchio interessate al potere, o al denaro o alla fama. Lui non lo è, e uomini del genere sono rari. E tuttavia non sono soprannaturali. Quando gli ho chiesto se nella vita pubblica ci fossero altri come lui, persone che consideri suoi pari, ci ha dovuto pensare su intensamente. Alla fine ha nominato il fondatore di Wikileaks Julian Assange e il teorico e organizzatore dei gruppi di protesta Occupy David Graeber. Per me, tuttavia, Casaleggio assomiglia al teorico del free software Richard Stallman, un altro idealista digitale, un capellone che nutre un analogo disprezzo per i beni materiali. È anche un po’ come Jimmy Wales, perché la gente in qualche modo immagina il fondatore di Wikipedia molto più ricco e molto più potente di quanto in realtà non sia. Casaleggio, è evidente, prova una grande soddisfazione nel fare eleggere gli altri. Non è il tipo che guida in prima persona una nazione. È intelligente, si esprime con proprietà, se ne intende di comunicazione e media, ma c’è qualcosa di distante in lui, quasi di cybervisionario. Gli manca il tocco del politico. Ha una certa riservatezza e senso del contegno da milanese, quell’essere guardingo del geek timido, che teme le persone dirette. Grillo è il commediante sarcastico e senza paura, che ama le folle plaudenti. Casaleggio è il supporto tech. Per fare un riferimento storico – e tenete sempre presente che io vengo dal Texas – Grillo è come Garibaldi che guida le cariche, Casaleggio è come Mazzini che pubblica le riviste repubblicane clandestine. Se avessero un Cavour in parlamento, probabilmente darebbero vita a una nuova Italia. Ma il Cavour non ce l’hanno. Almeno per il momento. Non sta a me dirlo, ma credo che questa potrebbe rivelarsi una difficoltà per il M5S.
Gli ho chiesto se ci fosse qualcosa che voleva dirmi, qualcosa che non fosse una risposta alle mie domande. Casaleggio mi ha confessato di essere ottimista riguardo al futuro. Pensa che nel giro di dieci anni la gente condurrà una vita migliore. E che gli italiani in particolare staranno molto meglio di quanto non stiano ora. Poi ha parlato del suo concetto di democrazia compiuta: «Un sistema in cui tutti hanno gli stessi diritti civili e in cui ognuno partecipa al bene comune e lo fa perché è giusto. Se fosse così oggi l’Italia sarebbe un paese migliore. Credo questo sia uno dei percorsi necessari per uscire dalla crisi economica. Parliamo di spread e mai di valori. Dobbiamo cercare un altro modo di vivere in cui recuperare il tempo e la relazione con gli altri. Tempo, relazione e sviluppo sono valori, la crescita non lo è. Credo che in futuro questi valori conteranno». Un’affermazione simile è strana e insolita, nell’Europa di oggi. Ma è ancora più strano che pochissime altre figure politiche in Europa possano esprimerla con qualche convinzione. Casaleggio sembra stagliarsi lì, praticamente solo, l’unico a dire le cose belle che la maggior parte degli elettori di norma vorrebbe sentire. Immaginiamo che la situazione migliori davvero. Immaginiamo che le nubi nere della Depressione si sollevino, e tornino i giorni felici. Come ce lo spiegheremmo? Perché questa sarebbe una realtà politica; e dunque dovremmo in qualche modo spiegarla. Di chi era la visione che si è rivelata giusta? Chi sarebbero i vincitori? Chi sarebbero i realisti? Dove dovremmo andare a guardare?" Bruce Sterling per Wired
foto: Marcello Bonfanti
Bruce Sterling è un autore di fantascienza statunitense. Celebre per Mirrorshades, un'antologia di racconti di fantascienza del 1986 che ha contribuito a definire il filone cyberpunk, Sterling ha pubblicato diversi romanzi di fantascienza, testi di tipo giornalistico e alcuni saggi. Collabora al mensile Wired per il quale ha incontrato Gianroberto Casaleggio.
di Bruce Sterling
"L’ho incontrato ne suo ufficio di Milano. Abbiamo parlato di una gran varietà di argomenti. Si è dimostrato lucido e chiaro. Non è affatto oscuro o misterioso. È praticamente trasparente. Con Casaleggio quello che vedi, compri. Ha l’aspetto di uno stratega internet con le abitudini semplici di un militante ecologista. E ha quell’aria lì perché lo è davvero. La cybercultura italiana può essere esotica e bizzarra. Raf “Valvola” Scelsi ed Ermanno “Gomma” Guarneri negli anni ’80 erano due celebri estremisti del network milanese. Valvola e Gomma hanno pubblicato fumetti psichedelici nel corso di occupazioni anarchiche. Li ho conosciuti. Erano tipi pazzeschi. Forse erano le persone più cool della terra.
Casaleggio è pure lui un appartenente alla cybercultura milanese, ma adesso siamo nel 2013. Si presenta come un gentiluomo sobrio e di età matura, con l’aspetto del secchione, un professionista delle relazioni pubbliche in giacca e cravatta. È calmo, ben organizzato, riflessivo e cauto. Lavora in un ufficio piacevole e modesto nel cuore di Milano, in un bel palazzo d’epoca vicino alla casa di Alessandro Manzoni: «Un sacco di gente ci passa davanti tutti i giorni ma non sa che è la casa di Manzoni. Presto, quando tutte le informazioni che riguardano il mondo intorno a noi ci saranno disponibili, magari grazie a un paio di Google Glass, chiunque avrà accesso in tempo reale, passeggiando, a tutto ciò che c’è da sapere su quel palazzo», dirà sorridendo durante la nostra chiacchierata. Casaleggio dispone di impiegati indaffarati, di computer e di poltroncine da ufficio di buon design. La sua attività di consulenza sulle pubbliche relazioni ha un logo gradevole e una veste tipografica appropriata. Casaleggio porta i capelli lunghi, ma è vicino ai sessanta. È fortunato ad avere capelli così folti. Quel taglio gli dona. È diventato il suo marchio caratteristico. Ci siamo accomodati in una sala riunioni stretta ed elegante, alle pareti parecchi ritagli di giornale incorniciati, che illustrano i notevoli successi conseguiti dal Movimento 5 Stelle. Dato che questa intervista mi è stata commissionata da Wired, ho cominciato a chiedere a Casaleggio del suo hardware. Usa l’iPhone, l’iPad, un Kindle per i parecchi libri che legge, e nel suo ufficio ha diversi pc.
E poi Casaleggio ha rivoltato la domanda in una malinconica descrizione della sua vita idilliaca in campagna: ha una casa in collina, e ha paragonato la sua vita familiare nei boschi a quella di Henry David Thoreau, come il filosofo trascendentalista americano la descrisse nel suo classico letterario Walden ovvero Vita nei boschi. Naturalmente nel suo rifugio Walden Casaleggio resta connesso a internet. Ha un wireless a banda larga – probabilmente perché nel programma del M5S è incluso l’accesso alla banda larga wireless per tutti i cittadini italiani. Tuttavia questa annotazione ha dato il tono all’intervista. Casaleggio possiede i suoi computer ma preferirebbe parlare del piacere e della libertà di non possederne. È un uomo dalle abitudini ascetiche, ecologiste. Lo annoiano o addirittura lo disgustano le cose che i consumatori medi apprezzano o ammirano. È vegetariano. Gli pare una stupida perdita di tempo mettersi lì a collezionare orologi d’oro o robe del genere. Come è noto, il M5S è un “movimento”, più che un partito politico. Perché? Perché è meglio non dover sopportare la tediosa e ingombrante gerarchia che nasce quando si diventa partito. Il movimento è privo di leader perché anche i leader intralciano. Al posto dei leader i Cinque Stelle hanno Beppe Grillo, un oratore che non è alla caccia di cariche pubbliche, e Casaleggio, che fino a poco tempo fa ha raramente detto qualcosa a qualcuno.
Gianroberto Casaleggio non sta certo facendo campagna per farsi eleggere. Non desidera alcun ruolo ufficiale nelle istituzioni. Pensa che il governo dovrebbe essere digitalizzato: «C’è la burocrazia utile e quella inutile. L’80% della burocrazia è senza senso. Il 50% della restante burocrazia utile può essere cancellato dall’uso della rete. Il parlamentare è l’esecutore del volere della collettività. Per questo ogni decisione importante va sottoposta a referendum. Un discorso a parte va, invece, fatto per la magistratura: il potere giudiziario deve mantenere la sua indipendenza. Certo, i cambiamenti non possono essere fatti in maniera drastica, ma in modo graduale». Il potere pubblico dunque dovrebbe sempre essere ricondotto alla volontà dei singoli. Un ridimensionamento analogo andrebbe fatto per le grandi opere pubbliche, come i treni ad alta velocità e le centrali nucleari. Sono progetti complessi, ingombranti, eccessivamente costosi e lontani dalla volontà popolare. Sarebbe un bene per tutti se la gente dicesse “No”.
Il denaro suscita in Casaleggio un vivo disprezzo. Le vite delle persone sono dominate da complesse transazioni economiche. Il vero desiderio delle persone non è il guadagnare e spendere denaro. In realtà le persone desiderano avere tempo libero, alcune risorse e la possibilità autentica di interagire e partecipare. Se la gente se ne rendesse conto e cercasse di ottenere queste cose, la vita sarebbe più piacevole e anche migliore dal punto di vista dell’ambiente. Casaleggio considera l’euro un’imposizione artificiosa, opera di burocrati distanti e insensibili, incapaci di comprendere le condizioni storiche e culturali locali.
Come spesso accade, le persone disinteressate al potere e alla ricchezza invece tengono a essere famose. Casaleggio no. È piuttosto evidente che per lui la notorietà è un altro fardello, un’altra perdita di tempo che interferisce con una vita saggia. Detesta così cordialmente l’attenzione dei media che mi veniva voglia di chiedergli scusa per l’intervista. È stato gentile da parte sua tollerare con pazienza la necessaria confusione di bloc-notes, registratori, traduttori, fotografi e così via. E poi c’è il triste flagello della televisione.
Gianroberto Casaleggio ha tutti i motivi, e motivi interessanti, per essere infastidito dalla televisione. Ma nel suo modo frugale e cauto si è accontentato di dire che la televisione italiana è:
a) oberata di debiti;
b) storicamente condannata;
c) basata su un obsoleto modello di media “one to many”;
d) impegnata nel vano inseguimento dell’audience di prima serata, ormai perduta;
e) così passiva che anche suo figlio di 7 anni preferisce di gran lunga un iPad.
«La televisione non mi interessa», sintetizza. «Parlare di televisione è come parlare dei dinosauri. Non ha senso parlare del futuro dei dinosauri, perché si sono estinti».
Dato Che Casaleggio è così serenamente indifferente alle necessità che governano il resto dell’umanità – fama, potere e denaro – viene spontaneo chiedersi che cosa gli piaccia. Gli piacciono i libri, i film e internet. In particolare gli piacciono gli ebook, i film digitali e, soprattutto e sempre, internet: «Come si chiama quella piattaforma? Netflix. Se si potesse usare Netflix in Italia guarderei molti più film», dice con un sorriso. Casaleggio è uno stratega della rete. È questa la sua missione, la sua passione, la sua causa e la sua vocazione. Se ne occupa da tanto tempo, è molto interessato e capace. Sul biglietto da visita si autodefinisce “Net Strategist”. È molto meglio chiamarlo così, questo è certo, che non “esperto di pubbliche relazioni” o “professionista del marketing”, giacché si dimostra ben poco interessato a vendere qualcosa per trarne profitto.
A quanto pare ha letto qualunque libro sia mai stato scritto nella Silicon Valley a proposito della strategia internet, compresi i molti lavori di guru come Howard Rheingold, Lawrence Lessig, Steven Johnson, Malcolm Gladwell, Duncan Watts, Nicholas Negroponte e così via. Casaleggio è brillante tanto quanto lo sono questi americani. Il suo M5S è stato la prima organizzazione basata su internet a entrare massicciamente nel parlamento di un paese del G8, grazie a elezioni libere e corrette. Nessun esperto di rete americano è mai arrivato a tanto. E dunque è certamente giusto presentare Casaleggio come un maestro italico tra i guru mondiali di internet. Un maestro con un’arma in più: la storia. Nessun collega americano conosce neanche lontanamente la storia come la conosce lui. Casaleggio la conosce nello stile di Umberto Eco, con dettagli barocchi, come gli armamenti dell’esercito di Sparta e le persecuzioni e le cacce alle streghe dei Catari nel Piemonte tardo medioevale. Quando siamo finiti, non so come, a discutere dei controversi fatti che portarono Gabriele D’Annunzio alla proclamazione della Reggenza del Carnaro, Casaleggio ha subito tirato fuori una copia della Costituzione anarco-sindacalista dell’utopia pirata immaginata dal poeta che voleva annettere Fiume al Regno d’Italia. Sono quasi certo che sia l’unico guru della rete a possedere e ad aver letto questo libro.
Ho chiesto a Casaleggio se, secondo lui, ci sono stati in passato periodi politici simili a quello odierno. Mi ha subito citato la Grande Depressione degli anni ’30, e in dettaglio. L’avvento di un’internet politica è paragonabile all’uso della radio fatto da Franklin Roosevelt. E come negli anni ’30 ci troviamo di fronte alla possibilità che in questo periodo di crisi economica un estremismo violento e razzista abbia la meglio sulla democrazia. Ha analizzato la prospettiva con calma, ma è stata la cosa più spaventosa detta nel corso della giornata.
Gli ho fatto domande su alcuni avvenimenti di attualità. Che ne pensa di Edward Snowden e dello scandalo Nsa? «Ci saranno tanti altri scandali del genere. È ovvio. Se si possono accumulare quantità così enormi di dati, qualcuno prima o poi li userà». Insomma, l’ingigantirsi dei database fa sì che le persone finiscano per spifferare i segreti. Sembra che il tema dei dati personali gli stia particolarmente a cuore: «Prendiamo una piattaforma che gestisce tanti dati come Facebook... Io sono convinto che i dati debbano appartenere alle persone. Nei social network finiscono i nostri dati, ma non significa che la piattaforma che li ospita li possieda. Dobbiamo garantire alle persone un modo per far sì che quando ci si disconnette da Facebook o da LinkedIn i dati restino con loro e non con la piattaforma», mi dice Casaleggio. In un mondo meglio organizzato ogni singolo individuo custodirebbe i propri dati personali. I dati non si accumulerebbero in queste banche enormi e non a prova di fuoriuscite: «Si dovrebbero creare degli standard», aggiunge. Gli ho chiesto chi dovrebbe incaricarsi di creare e far rispettare questi standard di privacy digitali. Le nazioni? No, le nazioni sarebbero troppo piccole. L’Europa? No, l’Europa non è adatta. «Dovrebbero essere standard globali», ha detto Casaleggio, con un sorriso. Lui lo sa che una cosa del genere non esiste. E se esistesse un governo mondiale organizzato, probabilmente non gli piacerebbe.
Casaleggio sospetta che un giorno o l’altro arriverà un’Internet delle cose. Ma non ha alcuna aspirazione a costruirla o a gestirla. Al contrario è guardingo, cauto e paziente, perfino riguardo alla piattaforma di “parlamento elettronico” che il M5S spera di lanciare tra non molto, «meglio se open source, ma non è detto che lo sia». Il software può crashare, ha detto. Il software è complicato, è gravoso e può perfino essere pericoloso: «Prendiamo Stuxnet. Era solo un virus. Un programma capace di bloccare una centrale nucleare, di controllarla. Magari di farla esplodere, distruggendo una nazione. È un caso chiarificatore di come i software, le reti possano intervenire sul mondo fisico. Nel mondo contemporaneo immaginazione e realtà possono facilmente confondersi», spiega con una certa preoccupazione.
Ma Casaleggio non è un hacker di software e ritiene internet preziosa essenzialmente per i suoi valori etici di trasparenza. Per essere ancora più precisi, ama i blog come medium. Legge blog, gestisce blog, adora i blog come piattaforme fondamentali per l’opinione pubblica. Vede i blog come meccanismi liberatori per l’espressione diretta, non mediata da capi, della pubblica volontà. Nell’universo morale di Gianroberto Ca- saleggio la gente dovrebbe esprimere sui blog in rete la volontà e il bisogno di cambiamento. E i funzionari eletti dovrebbero considerarsi umili dipendenti di questi costituenti elettronici. «Se guardo al mondo attuale, vedo masse di giovani che non accettano più lo status quo. Manifestano la loro volontà di cambiamenti in strada e sulla rete. È un segno del tempo che non si può non cercare di comprendere. E, invece, il primo ministro turco, nei giorni dell’occupazione di Piazza Taksim, ha insinuato che Twitter sia un covo di terroristi…». I partiti politici convenzionali potrebbero avere difficoltà a capire che rischiano di essere sgretolati da internet: un po’ come Wikipedia ha mandato in rovina il settore delle enciclopedie, o come Google ha rovinato i giornali e Napster l’industria musicale. Ed è ovvio che è questa rottura con il passato ciò che Casaleggio ha in mente con il M5S e la politica italiana.
Io vengo dal Texas e non mi sognerei di offrire agli italiani alcun consiglio politico. Non pretendo di capire la vostra politica e non so davvero molto del vostro sistema di governo. Tuttavia mi è molto chiaro quello che Casaleggio sta facendo in Italia. Vuole liberarsi dell’intermediazione dei partiti e dei media convenzionali, collegarsi direttamente agli elettori, usare il crowdsourcing e spingerli a candidarsi e votarsi da soli, usando le piattaforme di Casaleggio. Nessun altro al mondo è riuscito a fare con tanta efficacia e su scala così vasta quello che lui ha fatto in Italia. Ma non c’è nulla di nascosto, di misterioso o di magico in tutto questo. Il suo attivismo digitale probabilmente è la cosa meno misteriosa della politica italiana.
Capisco che Casaleggio come uomo possa sembrare un po’ difficile da decifrare agli occhi della gente. Le persone molto attive nella vita pubblica di solito sono parecchio interessate al potere, o al denaro o alla fama. Lui non lo è, e uomini del genere sono rari. E tuttavia non sono soprannaturali. Quando gli ho chiesto se nella vita pubblica ci fossero altri come lui, persone che consideri suoi pari, ci ha dovuto pensare su intensamente. Alla fine ha nominato il fondatore di Wikileaks Julian Assange e il teorico e organizzatore dei gruppi di protesta Occupy David Graeber. Per me, tuttavia, Casaleggio assomiglia al teorico del free software Richard Stallman, un altro idealista digitale, un capellone che nutre un analogo disprezzo per i beni materiali. È anche un po’ come Jimmy Wales, perché la gente in qualche modo immagina il fondatore di Wikipedia molto più ricco e molto più potente di quanto in realtà non sia. Casaleggio, è evidente, prova una grande soddisfazione nel fare eleggere gli altri. Non è il tipo che guida in prima persona una nazione. È intelligente, si esprime con proprietà, se ne intende di comunicazione e media, ma c’è qualcosa di distante in lui, quasi di cybervisionario. Gli manca il tocco del politico. Ha una certa riservatezza e senso del contegno da milanese, quell’essere guardingo del geek timido, che teme le persone dirette. Grillo è il commediante sarcastico e senza paura, che ama le folle plaudenti. Casaleggio è il supporto tech. Per fare un riferimento storico – e tenete sempre presente che io vengo dal Texas – Grillo è come Garibaldi che guida le cariche, Casaleggio è come Mazzini che pubblica le riviste repubblicane clandestine. Se avessero un Cavour in parlamento, probabilmente darebbero vita a una nuova Italia. Ma il Cavour non ce l’hanno. Almeno per il momento. Non sta a me dirlo, ma credo che questa potrebbe rivelarsi una difficoltà per il M5S.
Gli ho chiesto se ci fosse qualcosa che voleva dirmi, qualcosa che non fosse una risposta alle mie domande. Casaleggio mi ha confessato di essere ottimista riguardo al futuro. Pensa che nel giro di dieci anni la gente condurrà una vita migliore. E che gli italiani in particolare staranno molto meglio di quanto non stiano ora. Poi ha parlato del suo concetto di democrazia compiuta: «Un sistema in cui tutti hanno gli stessi diritti civili e in cui ognuno partecipa al bene comune e lo fa perché è giusto. Se fosse così oggi l’Italia sarebbe un paese migliore. Credo questo sia uno dei percorsi necessari per uscire dalla crisi economica. Parliamo di spread e mai di valori. Dobbiamo cercare un altro modo di vivere in cui recuperare il tempo e la relazione con gli altri. Tempo, relazione e sviluppo sono valori, la crescita non lo è. Credo che in futuro questi valori conteranno». Un’affermazione simile è strana e insolita, nell’Europa di oggi. Ma è ancora più strano che pochissime altre figure politiche in Europa possano esprimerla con qualche convinzione. Casaleggio sembra stagliarsi lì, praticamente solo, l’unico a dire le cose belle che la maggior parte degli elettori di norma vorrebbe sentire. Immaginiamo che la situazione migliori davvero. Immaginiamo che le nubi nere della Depressione si sollevino, e tornino i giorni felici. Come ce lo spiegheremmo? Perché questa sarebbe una realtà politica; e dunque dovremmo in qualche modo spiegarla. Di chi era la visione che si è rivelata giusta? Chi sarebbero i vincitori? Chi sarebbero i realisti? Dove dovremmo andare a guardare?" Bruce Sterling per Wired
6 agosto 2013
I soldi risparmiati dal M5S per il microcredito alle PMI »
I soldi risparmiati dal M5S per il microcredito alle PMI »:
"Piccole grandi cose... Quelle che si possono fare, ma che nessuno farebbe se non ci fosse il MoVimento 5 Stelle. L'emendamento che il M5S è riuscito a far passare ieri sera a Palazzo Madama, in Commissione Bilancio, consentirà di poter finanziare il fondo per il microcredito alle imprese, per esempio, con i soldi risparmiati dai tagli dei costi della politica, come il milione e mezzo di euro restituiti nello scorso luglio con il "Restitution Day". Gli imprenditori potranno così trovare nuova linfa per avviare la loro impresa o per non farla morire. Finalmente si inizia a finanziare l'economia reale e non ad alimentare il vortice della speculazione finanziaria. Il Governo avrà ora 90 giorni di tempo per dare attuazione al comma del Movimento Cinque Stelle. Ma la vera domanda è: ora che si può finalmente fare, quale altro partito seguirà questo esempio? Chi trasformerà le parole in fatti, decurtandosi emolumenti e diarie per provare a far ripartire davvero questo Paese?" M5S Senato
"Piccole grandi cose... Quelle che si possono fare, ma che nessuno farebbe se non ci fosse il MoVimento 5 Stelle. L'emendamento che il M5S è riuscito a far passare ieri sera a Palazzo Madama, in Commissione Bilancio, consentirà di poter finanziare il fondo per il microcredito alle imprese, per esempio, con i soldi risparmiati dai tagli dei costi della politica, come il milione e mezzo di euro restituiti nello scorso luglio con il "Restitution Day". Gli imprenditori potranno così trovare nuova linfa per avviare la loro impresa o per non farla morire. Finalmente si inizia a finanziare l'economia reale e non ad alimentare il vortice della speculazione finanziaria. Il Governo avrà ora 90 giorni di tempo per dare attuazione al comma del Movimento Cinque Stelle. Ma la vera domanda è: ora che si può finalmente fare, quale altro partito seguirà questo esempio? Chi trasformerà le parole in fatti, decurtandosi emolumenti e diarie per provare a far ripartire davvero questo Paese?" M5S Senato
100 giorni di Dolce Far Letta »
100 giorni di Dolce Far Letta »:
Oggi è il centesimo giorno del governo di Capitan Findus Letta. Negli altri 99 non ha fatto nulla, se non annunci, imporre il via libera ai 50 miliardi di euro per gli F35, prendersi con tutti i partiti i 91 milioni di rimborsi elettorali di luglio e iniziare l'assalto alla Costituzione. Oggi perchè cambiare?
Nel sondaggio SWG di oggi alla domanda "Cosa l'ha colpita di più dei primi 100 giorni del Governo Letta?" il 58% ha risposto disarmato: NULLA.
Il 18% ha indicato il rinvio di IMU e IVA (quelli che non capiscono se la devono pagare e quando), il 12% è rimasto colpito dal ruolo internazionale del premier (nelle vesti di "baciamerkel"), l'8% dal decreto del fare (perché ricorda loro quel gioco d'infanzia), il 5% dai provvedimenti sul lavoro (devono essere quelli che l'han perso). Il sondaggio non è però attendibile, manca un'opzione: il subbuteo, che avrebbe surclassato il nulla e salvato l'onore del governo.
Oggi è il centesimo giorno del governo di Capitan Findus Letta. Negli altri 99 non ha fatto nulla, se non annunci, imporre il via libera ai 50 miliardi di euro per gli F35, prendersi con tutti i partiti i 91 milioni di rimborsi elettorali di luglio e iniziare l'assalto alla Costituzione. Oggi perchè cambiare?
Nel sondaggio SWG di oggi alla domanda "Cosa l'ha colpita di più dei primi 100 giorni del Governo Letta?" il 58% ha risposto disarmato: NULLA.
Il 18% ha indicato il rinvio di IMU e IVA (quelli che non capiscono se la devono pagare e quando), il 12% è rimasto colpito dal ruolo internazionale del premier (nelle vesti di "baciamerkel"), l'8% dal decreto del fare (perché ricorda loro quel gioco d'infanzia), il 5% dai provvedimenti sul lavoro (devono essere quelli che l'han perso). Il sondaggio non è però attendibile, manca un'opzione: il subbuteo, che avrebbe surclassato il nulla e salvato l'onore del governo.
Il CEO di Amazon diventa proprietario del Washington Post »
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Voce, SMS e 2GB di internet a 7€ nella nuova All Inclusive di Wind »
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Just posted: Sigma 17-70mm f/2.8-4 DC Macro OS HSM 'C' lens review »
Just posted: Sigma 17-70mm f/2.8-4 DC Macro OS HSM 'C' lens review »:
Just posted: Our review of the Sigma 17-70mm f/2.8-4 DC Macro OS HSM | C. This lens occupies its own little niche in the market, as an upgrade to the typical 18-55mm zoom that offers both usefully extended zoom range and a faster maximum aperture. It also includes Sigma's 'Hypersonic Motor' for silent focusing, and built-in Optical Stabilisation. In the latest of our lens reviews prepared in partnership with DxOMark, we see whether it should be top of the short-list for SLR owners looking to progress beyond their kit lens.
Just posted: Our review of the Sigma 17-70mm f/2.8-4 DC Macro OS HSM | C. This lens occupies its own little niche in the market, as an upgrade to the typical 18-55mm zoom that offers both usefully extended zoom range and a faster maximum aperture. It also includes Sigma's 'Hypersonic Motor' for silent focusing, and built-in Optical Stabilisation. In the latest of our lens reviews prepared in partnership with DxOMark, we see whether it should be top of the short-list for SLR owners looking to progress beyond their kit lens.
ASUS e Google annunciano disponibilità e prezzi del nuovo Nexus 7 »
ASUS e Google annunciano disponibilità e prezzi del nuovo Nexus 7 »:
La versione Wi-Fi con LTE sarà disponibile nel corso del mese di settembre a 349 Euro IVA Inclusa.
Di seguito il comunicato stampa ufficiale:
Google Play è il modo più semplice per godere di una fantastica gamma di contenuti in modo semplice e veloce: la più ampia collezione di ebook, brani musicali, film e spettacoli televisivi, tutti disponibili in un attimo, per soddisfare le esigenze di qualsiasi utente.
Nexus 7 sarà disponibile dal 29 agosto in versione Wi-Fi 32GB a un prezzo consigliato di 269 Euro, IVA Inclusa.
La versione Wi-Fi con LTE sarà disponibile nel corso del mese di settembre a 349 Euro IVA Inclusa.
Finalmente Asus e Google fanno una dichiarazione ufficiale per l’Italia, su prezzi e disponibilità del nuovo Nexus 7, tablet che dalla sua prima apparizione nel nostro Paese (e non solo) ha riscosso un enorme successo, grazie anche ad Asus che ha mantenuto i prezzi da Play Store e c’è naturalmente molta attesa per il suo successore che a differenza del suo predecessore ha caratteristiche aggiuntive che lo rendono ancora più appetibile.
Anche stavolta i prezzi nel nostro Paese rispecchiano (anche se col cambio euro/dollaro 1 a 1) quelli del Play Store e questo non può che confermare quanto di buono Asus ha fatto fino adesso nonostante noi dovremo continuare a comprare attraverso la grande distribuzione.
Quindi il Nexus 7 sarà disponibile dal 29 agosto in versione Wi-Fi 32GB a un prezzo consigliato di 269 Euro, IVA Inclusa.La versione Wi-Fi con LTE sarà disponibile nel corso del mese di settembre a 349 Euro IVA Inclusa.
Di seguito il comunicato stampa ufficiale:
Cernusco sul Naviglio, 6 agosto 2013 — ASUS e Google annunciano la disponibilità del nuovo Nexus™ 7, un tablet Android da 7 pollici con lo schermo che offre la definizione più elevata oggi disponibile e la ricarica wireless. Progettato per offrire ai consumatori il meglio di Google in un formato compatto e portatile che sta comodamente in una mano, il nuovo Nexus 7 conferma il successo del rapporto tra ASUS e Google, che ha avuto inizio nel 2012 con il lancio del pluripremiato Nexus 7.
“Sulla scia del successo ottenuto con il primo Nexus 7, siamo entusiasti di proseguire la nostra collaborazione con Google”, ha affermato Jonney Shih, presidente di ASUS. “Il nuovo Nexus 7 offre agli utenti la più recente tecnologia mobile e crea un nuovo punto di riferimento per i tablet”.
“Insieme ad ASUS, abbiamo preso ciò gli utenti hanno più amato del primo Nexus 7 e lo abbiamo reso ancora migliore,” ha sottolineato Sundar Pichai, Senior Vice President di Android, Chrome e Apps di Google. “Ora è più sottile, più leggero e più veloce, con la migliore risoluzione al mondo in un tablet da 7 pollici: a casa, in un bar o in aeroporto, il nuovo Nexus 7 è potente, portatile e creato per soddisfare le esigenze degli utenti”.
Con un display da 7 pollici Full HD con oltre 2,3 milioni di pixel per un’incredibile risoluzione di 323ppi (pixel per pollice), il nuovo Nexus 7 assicura una qualità d’immagine senza pari per applicazioni, giochi, libri e film. La tecnologia ASUS TruVivid assicura colori luminosi e brillanti, mentre la tecnologia IPS assicura ampi angoli di visualizzazione di ben 178 gradi. Il vetro antigraffio Corning® Glass e un rivestimento antiscivolo esterno rendono il nuovo Nexus 7 robusto, mentre lo spessore di soli 8,65 millimetri e un peso di appena 290 grammi lo rendono ancora più portatile di un libro tascabile.
Il nuovo Nexus 7 è alimentato da un processore quad-core Qualcomm ® Pro ® Snapdragon S4 con 2GB di RAM per assicurare prestazioni incredibili con consumi ridotti e fino a 10 ore di autonomia: le pagine web vengono caricate rapidamente, i videogiochi girano fluidamente e in modo perfetto, il multitasking è gestito con agilità. La tecnologia audio mobile Cingo di Fraunhofer™, i creatori del formato di codifica MP3 (www.fraunhofer-cingo.com), assicura una riproduzione sonora di alta qualità per film e videogiochi.
Il nuovo Nexus 7 è dotato di 2 fotocamere di elevata qualità, una anteriore da 1,2MP e una posteriore con apertura focale di F2.4 e Autofocus da 5MP, ed è ideale per video chat con Google Hangouts e per catturare foto nitide e brillanti, foto panoramiche e video e condividerli su Google+. Inoltre, dispone di connessione Wi-Fi dual-band e 4G LTE opzionale per uno streaming video in HD perfetto, navigazione web e download sono incredibilmente veloci.
Il nuovo Nexus 7 è il primo tablet con Android 4.3, la più recente versione della piattaforma mobile più diffusa al mondo, che introduce la funzione Profili limitati che permette di decidere quali applicazioni siano accessibili a determinati utenti: per esempio, i genitori possono limitare l’accesso a contenuti per adulti da parte dei propri figli. Android 4.3 supporta inoltre la tecnologia Bluetooth Smart, aprendo le porte alle app mobile che si collegano a nuovi dispositivi come i sensori per le attività fitness.
Il tablet Nexus 7 include anche diverse app Google — come Chrome, Maps, YouTube, Hangouts e Google Now — che sono progettate per il cloud, in modo che tutto sia semplice e operi perfettamente su diversi dispositivi.Google Play è il modo più semplice per godere di una fantastica gamma di contenuti in modo semplice e veloce: la più ampia collezione di ebook, brani musicali, film e spettacoli televisivi, tutti disponibili in un attimo, per soddisfare le esigenze di qualsiasi utente.
Nexus 7 sarà disponibile dal 29 agosto in versione Wi-Fi 32GB a un prezzo consigliato di 269 Euro, IVA Inclusa.
La versione Wi-Fi con LTE sarà disponibile nel corso del mese di settembre a 349 Euro IVA Inclusa.
SPECIFICHE TECNICHE 1 |
Nexus 7 (2013) |
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1 Specifiche, contenuti e disponibilità del prodotto sono soggetti a modifiche senza preavviso e possono differire da nazione a nazione. Le prestazioni possono variare in base alle applicazioni, all’utilizzo, all’ambiente e ad altri fattori.
Le specifiche tecniche complete sono disponibili sul sito: www.asus.com/Tablets_Mobile/Nexus_7_2013
4 agosto 2013
Abbattimento del Tondo Gioeni: mercoledì partono i lavori »
Abbattimento del Tondo Gioeni: mercoledì partono i lavori »:
Operazione che dovrebbe protrarsi per due settimane: entro lunedì mattina il Piano alternativo del traffico.
Operazione che dovrebbe protrarsi per due settimane: entro lunedì mattina il Piano alternativo del traffico.
Inceneritore, le prove del M5S Ciaccio: “Adesso Lupo si dimetta” »
Inceneritore, le prove del M5S Ciaccio: “Adesso Lupo si dimetta” »:
“Nei piani della Regione, c’è, eccome, l’inceneritore a Bellolampo. Parlano le nuove carte. E’ per questo che ora Lupo deve dimettersi. E se non lo fa lui deve essere Crocetta a metterlo alla porta per rispetto dei siciliani”. Il Movimento Cinque Stelle alza il tiro sulla questione inceneritore a Palermo e chiede la testa del commissario delegato per l’emergenza rifiuti che aveva smentito categoricamente la denuncia fatta qualche giorno fa dal Movimento Cinque Stelle circa un piano delle Regione per la costruzione della struttura.
Dall’Ars arrivano ora nuove prove: i verbali della commissione Bilancio che smentiscono Lupo e rilanciano alla grande l’ipotesi denunciata dai parlamentari dell’Ars e dal gruppo ambiente del Movimento di Palermo.
“E’ tutto nero su bianco – afferma il deputato regionale Giorgio Ciaccio – nei verbali della seduta numero 54 della commissione Bilancio del 18 luglio scorso, dove il dirigente generale del dipartimento dell’Energia, Pirillo, dice che «a fianco dei diversi strumenti di raccolta dei rifiuti, occorre individuarne uno di chiusura del sistema e che, pertanto, non si può prescindere dagli strumenti di valorizzazione energetica, tra i quali gli stessi termovalorizzatori» “.
“Termovalorizzatori – spiega Ciaccio – è solo un modo elegante di definire gli inceneritori, e proprio per evitare di fare pensare subito a questi nella seduta del 18 luglio Pirillo si esibisce in un vera e propria opera di contorsionismo lessicale per affermare, falsamente, che «valorizzazione energetica non coincide con l’utilizzo degli inceneritori»”. “L’esistenza di un piano che porta alla distruzione della materia – aggiunge Ciaccio – è rimarcato nella stessa seduta da una dichiarazione del dirigente del dipartimento dell’acqua e rifiuti, Ingrassia, che dice che «…il governo ritiene indispensabile per concludere il ciclo dei rifiuti ricorrere al recupero energetico, attraverso impianti di pirolisi o mediante biogassificatori»”.
“Non si continui ora – conclude il deputato M5S – a praticare lo sport preferito dai nostri amministratori: il loro campionato mondiale di arrampicata sugli specchi finisce qua. Dicano chiaramente a quale futuro vogliono condannare la cittadinanza, ma lo facciano subito, non quando si cercherà di spacciare la scelta inceneritore come una imposizione della prossima emergenza rifiuti. Modifichino subito il piano gestione rifiuti eliminando definitivamente ogni riferimento alla valorizzazione energetica legata alla distruzione della materia, pirolisi biogassificatori o inceneritori, o peggio altoforni”.
La denuncia del progetto di un inceneritore a Bellolampo era stata fatta dal Movimento 5 Stelle nei giorni scorsi, dopo un accesso agli atti che aveva “regalato” ai parlamentari ed agli attivisti un preziosissimo verbale del Dipartimento della protezione civile, risalente a gennaio scorso, che prospettava “la necessità di determinare un quadro planimetrico dell’intera piattaforma di Bellolampo…individuando anche un’area per la localizzazione di un impianto di valorizzazione termica del rifiuto residuale da TMB” (le note ecoballe ndr).
In un verbale di qualche giorno prima il responsabile unico del procedimento precisava che “l’impostazione progettuale…produrrà una frazione residuale secca che…dovrà essere inviata ad un impianto di valorizzazione energetica (es pirolisi o altro) da prevedere anche nell’ambito della medesima piattaforma di Bellolampo per il completamento del ciclo”.
“Già da questi verbali – afferma Ciaccio – è chiarissima la volontà di arrivare all’inceneritore attraverso il TMB, cioè l’Impianto di trattamento meccanico biologico che servirà a produrre le famose ecoballe. Le dichiarazioni di Pirillo e Ingrassia ora chiudono il cerchio e rendono vano qualsiasi goffo tentativo di smentita”.
“Peccato – sostiene Ciaccio – che questa scelta non solo è stata pensata ma è stata anche scritta, visto che i verbali di cui siamo entrati in possesso risalgono a dicembre e gennaio scorsi, in piena amministrazione Orlando”.
Intanto la questione inceneritore ha varcato lo Stretto per approdare alla Camera, sotto forma di interrogazione presentata dai deputati del Movimento Cinque Stelle (prima firmataria Claudia Mannino) al ministero per l’Ambiente. Già arrivata la riposta che è stata, però, molto deludente.
“Il sottosegretario Cirilllo – ha affermato la Mannino – è stato totalmente silente sulla destinazione finale delle ecoballe previste dal piano per Bellolampo, che ad oggi non possono essere smaltite da nessun impianto presente in Sicilia. La risposta del sottosegretario inoltre è stata poco convincente in un altro versante, “visto che – dice la Mannino – mostra di credere nella favola che il flusso dei rifiuti di Palermo raggiungerà il 45% di raccolta differenziata entro dicembre 2013 e il 65% entro dicembre 2015. Nessuna chiarimento – ha aggiunto la Mannino – è stato fornito su come tali percentuali possano essere mai raggiunte in un così breve termine, tenuto conto che ad oggi, agosto 2013, la percentuale di raccolta differenziata è ferma all’incredibile e miserrima percentuale del 6%”.
I 10 punti del decreto "ammazza Taranto" »
I 10 punti del decreto "ammazza Taranto" »:
"Queste le motivazioni per cui il M5S si è opposto al Decreto cosiddetto "Salva ILVA" e non ha partecipato al voto di conversione in legge:
1. Il Commissario, il sub-commissario e i loro delegati saranno immuni dalle azioni giudiziarie che potrebbero conseguire all'applicazione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)
2. Esclusione del patrimonio aziendale accumulato durante l'attività svolta in violazione delle norme ambientali
3. AIA non comprensiva delle bonifiche necessarie sia nell'impianto che nelle zone circostanti
4. Nessun impedimento alla costituzione di una "bad company" alla quale conferire le attività inquinanti ed a maggior rischio chiusura
5. Nessuna regolamentazione sul conflitto di interessi nelle nomina del commissario e del sub-commissario
6. Nessuna esenzione del ticket sanitario per le malattie correlate alle emissioni dell'impianto
7. Nessun obbligo presso le Regioni sedi degli impianti ad attivarsi per ottenere fondi europei destinati alle bonifiche
8. Nessun controllo sulla gestione dei rifiuti stoccati negli stabilimenti, i quali vengono anzi agevolati nelle discariche già esistenti, pur in assenza di analisi dei rifiuti
9. Paradosso per il quale il Commissario deve addirittura garantire la continuità produttiva, anche a discapito dell'ambiente, per generare gli utili necessari per coprire i costi del conseguimento dell'AIA
10. Nessun indennizzo previsto per i cittadini dei quartieri limitrofi all'impianto." M5S Senato
"Queste le motivazioni per cui il M5S si è opposto al Decreto cosiddetto "Salva ILVA" e non ha partecipato al voto di conversione in legge:
1. Il Commissario, il sub-commissario e i loro delegati saranno immuni dalle azioni giudiziarie che potrebbero conseguire all'applicazione dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)
2. Esclusione del patrimonio aziendale accumulato durante l'attività svolta in violazione delle norme ambientali
3. AIA non comprensiva delle bonifiche necessarie sia nell'impianto che nelle zone circostanti
4. Nessun impedimento alla costituzione di una "bad company" alla quale conferire le attività inquinanti ed a maggior rischio chiusura
5. Nessuna regolamentazione sul conflitto di interessi nelle nomina del commissario e del sub-commissario
6. Nessuna esenzione del ticket sanitario per le malattie correlate alle emissioni dell'impianto
7. Nessun obbligo presso le Regioni sedi degli impianti ad attivarsi per ottenere fondi europei destinati alle bonifiche
8. Nessun controllo sulla gestione dei rifiuti stoccati negli stabilimenti, i quali vengono anzi agevolati nelle discariche già esistenti, pur in assenza di analisi dei rifiuti
9. Paradosso per il quale il Commissario deve addirittura garantire la continuità produttiva, anche a discapito dell'ambiente, per generare gli utili necessari per coprire i costi del conseguimento dell'AIA
10. Nessun indennizzo previsto per i cittadini dei quartieri limitrofi all'impianto." M5S Senato
Il M5S in Kazakistan: il caso Shalabayeva non è chiuso »
Il M5S in Kazakistan: il caso Shalabayeva non è chiuso »:
"Ieri siamo arrivati ad Almaty e abbiamo subito incontrato Alma Shalabayeva. Avevamo un obbiettivo, fare con lei una diretta streaming. Obbiettivo raggiunto! Era ed é di fondamentale importanza ascoltare le sue parole senza intermediari. Alma fisicamente sta bene ma é molto provata dalle ultime settimane. Anche sua figlia sta bene, fortunatamente é piccola e non si é resa conto di quel che é accaduto. Dopo la mozione di sfiducia al “Ministro degli Interni a sua insaputa” Alfano, non votata dal PD (repetita iuvant), abbiamo notato un preoccupante calo di attenzione sul caso. In Parlamento nessuno più se ne é occupato, nemmeno i partiti della cosiddetta sinistra, sempre attenti, a parole, ai diritti violati. Per questo abbiamo deciso di partire, per vederci più chiaro, per valutare lo stato di salute della donna e della bimba e per ricreare attenzione intorno a un caso che ha portato discredito all'Italia. Gli ultimi 20 anni di politica estera italiana sono stati un fallimento. Sono tutti responsabili della perdita di prestigio del nostro Paese nel mondo. Una perdita di prestigio che si paga inevitabilmente e il prezzo é carissimo: meno turismo, meno investimenti, più fuga di cervelli. Sono responsabili i governi di centro-sinistra, quelli dei bombardamenti di Belgrado o quelli che non hanno mai pensato al ritiro dall'Afghanistan. Sono responsabili i governi di centro-destra che tutti ricordiamo per l'intervento in Iraq o per le presunte nipoti di capi di stato esteri corteggiate da anziani pregiudicati. Ne é responsabile il governo Monti, quello tecnico, quello apprezzatissimo dall'Europa, ma oscenamente incapace di gestire il caso marò. Ed é responsabile il governo Letta, il governo dell'inciucio perenne, che passerà alla storia per il sequestro e la deportazione di una donna e di sua figlia il tutto in violazione del diritto internazionale e il tutto senza che i Ministri degli Esteri, degli Interni e della Giustizia si accorgessero di nulla. Ora come deputati abbiamo il dovere di costruire ulteriori azioni politiche sulla base dei contenuti che abbiamo raccolto e che continueremo a raccogliere nei prossimi giorni. Il dato certo é che i deputati del M5S sono stati i primi, e ad oggi, i soli, Parlamentari della Repubblica Italiana ad aver incontrato Alma. Ieri Alma ci ha detto cose molto importanti che contrastano con i risultati dell'inchiesta amministrativa ordinata dagli Interni. Ci ha ripetuto più volte di aver fatto richiesta di asilo politico alle autorità italiane, ci ha detto che le é stato buttato via il telefonino, ci ha raccontato per filo e per segno le drammatiche ore del blitz in casa sua. Credeva che l'avrebbero uccisa, non capiva se erano poliziotti o era la mafia. Al di la' di quello che ha fatto o non fatto il marito, Alma Shalabayeva é una donna espulsa ingiustamente da un Paese dove il rispetto dei diritti dovrebbe contare di più degli interessi economici di qualche padrino politico o di azienda. Si', dovrebbe, ma purtroppo non é così. La politica estera la fa più l'ENI della Farnesina e la Ragion di Stato si nasconde ormai nel controcorrente di qualcuno. Il M5S vuole dare al mondo un'altra immagine dell'Italia, quella di un Paese che rispetta i diritti umani e il diritto internazionale, quella di un Paese dove il Parlamento si occupa di questione serie, quella di un Paese dove si può stare al sicuro senza il timore che "due persone molto importanti", per usare le parole di Alma, decidano di sbatterti fuori senza spiegare il perché." Commissione Affari Esteri M5S Camera
Intervista integrale ad Alma Shalabayeva
(85:50)
(85:50)
"Ieri siamo arrivati ad Almaty e abbiamo subito incontrato Alma Shalabayeva. Avevamo un obbiettivo, fare con lei una diretta streaming. Obbiettivo raggiunto! Era ed é di fondamentale importanza ascoltare le sue parole senza intermediari. Alma fisicamente sta bene ma é molto provata dalle ultime settimane. Anche sua figlia sta bene, fortunatamente é piccola e non si é resa conto di quel che é accaduto. Dopo la mozione di sfiducia al “Ministro degli Interni a sua insaputa” Alfano, non votata dal PD (repetita iuvant), abbiamo notato un preoccupante calo di attenzione sul caso. In Parlamento nessuno più se ne é occupato, nemmeno i partiti della cosiddetta sinistra, sempre attenti, a parole, ai diritti violati. Per questo abbiamo deciso di partire, per vederci più chiaro, per valutare lo stato di salute della donna e della bimba e per ricreare attenzione intorno a un caso che ha portato discredito all'Italia. Gli ultimi 20 anni di politica estera italiana sono stati un fallimento. Sono tutti responsabili della perdita di prestigio del nostro Paese nel mondo. Una perdita di prestigio che si paga inevitabilmente e il prezzo é carissimo: meno turismo, meno investimenti, più fuga di cervelli. Sono responsabili i governi di centro-sinistra, quelli dei bombardamenti di Belgrado o quelli che non hanno mai pensato al ritiro dall'Afghanistan. Sono responsabili i governi di centro-destra che tutti ricordiamo per l'intervento in Iraq o per le presunte nipoti di capi di stato esteri corteggiate da anziani pregiudicati. Ne é responsabile il governo Monti, quello tecnico, quello apprezzatissimo dall'Europa, ma oscenamente incapace di gestire il caso marò. Ed é responsabile il governo Letta, il governo dell'inciucio perenne, che passerà alla storia per il sequestro e la deportazione di una donna e di sua figlia il tutto in violazione del diritto internazionale e il tutto senza che i Ministri degli Esteri, degli Interni e della Giustizia si accorgessero di nulla. Ora come deputati abbiamo il dovere di costruire ulteriori azioni politiche sulla base dei contenuti che abbiamo raccolto e che continueremo a raccogliere nei prossimi giorni. Il dato certo é che i deputati del M5S sono stati i primi, e ad oggi, i soli, Parlamentari della Repubblica Italiana ad aver incontrato Alma. Ieri Alma ci ha detto cose molto importanti che contrastano con i risultati dell'inchiesta amministrativa ordinata dagli Interni. Ci ha ripetuto più volte di aver fatto richiesta di asilo politico alle autorità italiane, ci ha detto che le é stato buttato via il telefonino, ci ha raccontato per filo e per segno le drammatiche ore del blitz in casa sua. Credeva che l'avrebbero uccisa, non capiva se erano poliziotti o era la mafia. Al di la' di quello che ha fatto o non fatto il marito, Alma Shalabayeva é una donna espulsa ingiustamente da un Paese dove il rispetto dei diritti dovrebbe contare di più degli interessi economici di qualche padrino politico o di azienda. Si', dovrebbe, ma purtroppo non é così. La politica estera la fa più l'ENI della Farnesina e la Ragion di Stato si nasconde ormai nel controcorrente di qualcuno. Il M5S vuole dare al mondo un'altra immagine dell'Italia, quella di un Paese che rispetta i diritti umani e il diritto internazionale, quella di un Paese dove il Parlamento si occupa di questione serie, quella di un Paese dove si può stare al sicuro senza il timore che "due persone molto importanti", per usare le parole di Alma, decidano di sbatterti fuori senza spiegare il perché." Commissione Affari Esteri M5S Camera
Il M5S incontra la Shalabayeva in Kazakistan »
Il M5S incontra la Shalabayeva in Kazakistan »:
"Il Governo ha sbagliato a "sua insaputa" con il rapimento e l'espulsione della kazaka Alma Shalabayeva e la figlioletta Alua di 6 anni. Avevamo chiesto al Parlamento di istituire una delegazione parlamentare che si recasse in Kazakhstan a parlare con le autorità kazake e a fare visita alla signora e alla bimba per verificare il loro stato di salute. A maggior ragione dopo che il 18 luglio 2013 persino l'Alto commissariato dell'ONU per i diritti umani ha condannato l'espulsione definendola "extraordinary rendition". Oggi, a seguito dell'arresto del marito Mukthar Ablyazov, questa delegazione avrebbe ancora più importanza. Avevamo chiesto di procedere urgentemente alla costituzione delle delegazioni parlamentari presso le assemblee internazionali e che la delegazione parlamentare presso l'OSCE (ancora non costituita per i soliti litigi tra PD e PDL) potesse lavorare in quella sede affinché il Kazakhstan rispetti i diritti umani e accetti di restituire all'Italia Alma Shalabayeva e Alua.
Il MoVimento 5 Stelle è in Kazakhstan con degli obiettivi precisi. Incontreremo Alma Shalabayeva per parlare con lei direttamente dell'accaduto. Siamo in contatto con l'Ambasciatore italiano in Kazakhstan, Dott. Pieri e con il console dott. Ferrara che avremo il piacere di incontrare. Inoltre avremo anche l'occasione di incontrare esponenti della società civile kazaka tramite Open Dialog Foundation. Stay tuned." Commissione Esteri M5S Camera
Primo video dal Kazakistan
Il M5S in Kazakistan
(02:45)
(02:45)
"Il Governo ha sbagliato a "sua insaputa" con il rapimento e l'espulsione della kazaka Alma Shalabayeva e la figlioletta Alua di 6 anni. Avevamo chiesto al Parlamento di istituire una delegazione parlamentare che si recasse in Kazakhstan a parlare con le autorità kazake e a fare visita alla signora e alla bimba per verificare il loro stato di salute. A maggior ragione dopo che il 18 luglio 2013 persino l'Alto commissariato dell'ONU per i diritti umani ha condannato l'espulsione definendola "extraordinary rendition". Oggi, a seguito dell'arresto del marito Mukthar Ablyazov, questa delegazione avrebbe ancora più importanza. Avevamo chiesto di procedere urgentemente alla costituzione delle delegazioni parlamentari presso le assemblee internazionali e che la delegazione parlamentare presso l'OSCE (ancora non costituita per i soliti litigi tra PD e PDL) potesse lavorare in quella sede affinché il Kazakhstan rispetti i diritti umani e accetti di restituire all'Italia Alma Shalabayeva e Alua.
Il MoVimento 5 Stelle è in Kazakhstan con degli obiettivi precisi. Incontreremo Alma Shalabayeva per parlare con lei direttamente dell'accaduto. Siamo in contatto con l'Ambasciatore italiano in Kazakhstan, Dott. Pieri e con il console dott. Ferrara che avremo il piacere di incontrare. Inoltre avremo anche l'occasione di incontrare esponenti della società civile kazaka tramite Open Dialog Foundation. Stay tuned." Commissione Esteri M5S Camera
Primo video dal Kazakistan
2 agosto 2013
Oggi canone RAI, domani tassa sui media »
Oggi canone RAI, domani tassa sui media »: Il viceministro allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà pensa alla trasformazione del canone RAI.
Pdl e pdmenoelle votano a comando: la prova »
Pdl e pdmenoelle votano a comando: la prova »:
"Ieri durante una seduta in Senato il presidente di turno ha indetto la votazione per un emendamento indicando il parere favorevole del governo. Pd (menoelle, ndr) e pdl, che siedono rispettivamente alla sinistra e destra del tabellone votano SI, il è colore verde. Poi però il Presidente dice di aver sbagliato, e che il parere del Governo era invece contrario. Si rifà quindi la votazione, e pd (menoelle, ndr) e pdl votano tutti, insieme, appassionatamente, NO. Colore rosso. Pd (menoelle, ndr) e pdl votano quindi a comando, senza riflettere, senza studiare, senza sapere. Il governo dice, loro eseguono. Ora ne avete la prova. Che farete?" Informare per resistere
"Ieri durante una seduta in Senato il presidente di turno ha indetto la votazione per un emendamento indicando il parere favorevole del governo. Pd (menoelle, ndr) e pdl, che siedono rispettivamente alla sinistra e destra del tabellone votano SI, il è colore verde. Poi però il Presidente dice di aver sbagliato, e che il parere del Governo era invece contrario. Si rifà quindi la votazione, e pd (menoelle, ndr) e pdl votano tutti, insieme, appassionatamente, NO. Colore rosso. Pd (menoelle, ndr) e pdl votano quindi a comando, senza riflettere, senza studiare, senza sapere. Il governo dice, loro eseguono. Ora ne avete la prova. Che farete?" Informare per resistere
Moto X non verrà commercializzato in Europa »
Moto X non verrà commercializzato in Europa »:
Moto X è il nuovo smartphone realizzato dalla casa americana Motorola in collaborazione con Google e grazie alle sue particolari caratteristiche e alle infinite possibilità di personalizzazione sta già facendo parlare molto di se. Purtroppo però arrivano brutte notizie per chi, dalle nostre parti, aveva intenzione di comprarlo.
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Moto X è il nuovo smartphone realizzato dalla casa americana Motorola in collaborazione con Google e grazie alle sue particolari caratteristiche e alle infinite possibilità di personalizzazione sta già facendo parlare molto di se. Purtroppo però arrivano brutte notizie per chi, dalle nostre parti, aveva intenzione di comprarlo.
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Motorola presenta ufficialmente Moto X »
Motorola presenta ufficialmente Moto X »:
Dopo mesi di rumors e grande attesa, Motorola ha finalmente deciso di togliere il velo al suo nuovo smartphone di punta, prodotto in stretta collaborazione con Google. Stiamo ovviamente parlando di Moto X, un terminale con caratteristiche davvero interessanti.
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[Video] Motorola: annunciato ufficialmente MotoX »
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Fonte
Il grande giorno è arrivato e Motorola ha annunciato ufficialmente il suo nuovo super smartphone, ovvero Moto X. Di tale dispositivo se ne parlato per mesi e mesi. Non c’è stato giorno in cui non trapelasse notizia, attendibile o infondata, la quale facesse riferimento al top di gamma made in Google/Motorola. Non facciamoci illusioni però cari amici perchè Moto X in Europa non ci metterà mai piede esso sarà un’ esclusiva degli Stati Uniti, il colosso americano a fatto sapere che tale device è solo il primo di una lunga serie, ce ne saranno altri in futuro ed alcuni di essi saranno destinati anche per i restanti mercati a livello globale.
Dispositivo dalle innumerevoli personalizzazioni, Moto X risulta essere un device molto particolare. Dal sito MotoMarker l’utente può “costruire” a proprio piacimento il device. Si parte dalla colorazione, per poi passare al tipo materiale della cover posteriore che può essere addirittura in legno, ovvero Bamboo, Teak, Ebano e Palissandro fino ad arrivare a scegliere il testo dell’incisione sul retro. Moltissimi gli accessori abbinabili. Saranno addirittura 300 grazie agli accordi intrapresi da Motorola con marchi del calibro di InCase, Griffin, OtterBox, Sol republic e molti altri ancora. Una cosa non in linea con la politica Google, ma d’altronde il colosso di Mountainview ha sempre affermato che Motorola anche se di proprietà rimane comunque un’azienda indipendente, è il costo del device il quale si attesta a 575$ per il modello da 16 GB, 630$ per quello da 32 GB. Ora bando alle ciance passiamo alle caratteristiche tecniche ufficiali del nuovo MotoX; a seguire anche una nutrita video collection del device. Buona visione.
Caratteristiche tecniche Motorola Moto X:
- Display: 4,7” a 720p AMOLED
- CPU: Motorola X8 Mobile Computing System
- RAM: 2 GB
- Memoria interna: 16 / 32 GB con 50 GB per 2 anni gratuiti su Google Drive
- Fotocamera posteriore: 10 megapixel con CLEAR PIXEL (RGBC) / LED Flash / 1080p video (30 fps)
- Fotocamera anteriore: 2 megapixel con registrazione video HD
- Connessioni: Bluetooth 4.0 LE + EDR, WiFi 802.11a/g/b/n/ac, GSM/GPRS/EDGE, UMTS/HSPA + up to 42 Mbps, CDMA/EVDO Rev. A (CDMA model only), 4G – LTE
- Batteria: 2.200 mAh (13 ore di conversazione, uso misto fino a 24 ore)
- Dimensioni: 129,3 x 65,3 mm, curvatura tra 5,6 – 10,4 mm
- Peso: 130 grammi
- OS: Android 4.2.2
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