6 novembre 2013
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“Troppi i documenti richiesti”. L’Asp di Siracusa al deputato M5S Zito: “Non risponderemo più”
“Troppi i documenti richiesti”. L’Asp di Siracusa al deputato M5S Zito: “Non risponderemo più”:
Per i vertici della struttura sanitaria le richieste del deputato regionale, che “non trovano precedenti nella storia dell’azienda”, stanno mettendo a dura prova gli uffici rischiando “di intralciare le attività istituzionali e di buon andamento della pubblica amministrazione”.

La richiesta di documenti dei deputati del Movimento 5 Stelle è “incessante, sistematica e senza precedenti” e l’Asp di Siracusa annuncia lo stop alla risposte per non “intralciare le attività istituzionali ed il buon andamento della pubblica amministrazione”.
Ha fatto saltare i nervi ai dirigenti dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa “la copiosa, incessante e sistematica sequenza di accesso atti, esercitata senza soluzione di continuità sin dal suo insediamento” dall’onorevole Stefano Zito, vicepresidente della commissione Sanità all’Ars, che si è visto recapitare una lettera sottoscritta dal direttore sanitario e dal commissario straordinario della struttura, che annuncia lo stop a successive trasmissioni di documenti.
Secondo i vertici dell’Asp l’attività di richiesta documenti messa in atto da Zito “non trova precedenti nella storia dell’azienda e sta mettendo davvero a dura prova gli uffici, ormai impegnati da mesi in una estenuante ricerca di atti e di elaborazione dati”.
Per argomentare lo stop alle risposte l’Azienda ha avviato “un necessario approfondimento giuridico intorno alla corretta applicazione dell’istituto di accesso agli atti”, che ha sintetizzato in quattro pagine che di fatto sbattono la porta in faccia a Zito e alle richieste future del Movimento Cinque Stelle.
“Prendo la lettera – commenta Zito – come un elogio alla mia attività. Evidentemente stiamo cercando di fare luce laddove nessuno ha mai messo il naso. Non vorremmo avere toccato qualche nervo scoperto. Di certo le motivazioni addotte dall’azienda non ci convincono e, anzi, ci stimolano ad andare avanti per la nostra strada con rinnovati vigore e determinazione”.
Tra le altre cose Zito aveva richiesto informazioni sulla dotazione dei vari ospedali (comprensiva dei nominativi dei dirigenti) sulle tabelle DRG del settore pubblico e privato, sugli atti di nomina (soprattutto dei primari facenti funzione), di assunzione e di spostamento di personale da un reparto all’altro o da un reparto agli uffici, sulle attrezzature non funzionanti e inutilizzate (cosa in qualche modo collegata all’esistenza di lunghe liste di attesa), sulla frequenza di utilizzo di TAC, risonanze magnetiche, etc. Notizie erano state chieste dal deputato anche sui codici 048 (neoplasie) attivi in provincia di Siracusa dal 1990 al 2012.
Per i vertici della struttura sanitaria le richieste del deputato regionale, che “non trovano precedenti nella storia dell’azienda”, stanno mettendo a dura prova gli uffici rischiando “di intralciare le attività istituzionali e di buon andamento della pubblica amministrazione”.
La richiesta di documenti dei deputati del Movimento 5 Stelle è “incessante, sistematica e senza precedenti” e l’Asp di Siracusa annuncia lo stop alla risposte per non “intralciare le attività istituzionali ed il buon andamento della pubblica amministrazione”.
Ha fatto saltare i nervi ai dirigenti dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa “la copiosa, incessante e sistematica sequenza di accesso atti, esercitata senza soluzione di continuità sin dal suo insediamento” dall’onorevole Stefano Zito, vicepresidente della commissione Sanità all’Ars, che si è visto recapitare una lettera sottoscritta dal direttore sanitario e dal commissario straordinario della struttura, che annuncia lo stop a successive trasmissioni di documenti.
Secondo i vertici dell’Asp l’attività di richiesta documenti messa in atto da Zito “non trova precedenti nella storia dell’azienda e sta mettendo davvero a dura prova gli uffici, ormai impegnati da mesi in una estenuante ricerca di atti e di elaborazione dati”.
Per argomentare lo stop alle risposte l’Azienda ha avviato “un necessario approfondimento giuridico intorno alla corretta applicazione dell’istituto di accesso agli atti”, che ha sintetizzato in quattro pagine che di fatto sbattono la porta in faccia a Zito e alle richieste future del Movimento Cinque Stelle.
“Prendo la lettera – commenta Zito – come un elogio alla mia attività. Evidentemente stiamo cercando di fare luce laddove nessuno ha mai messo il naso. Non vorremmo avere toccato qualche nervo scoperto. Di certo le motivazioni addotte dall’azienda non ci convincono e, anzi, ci stimolano ad andare avanti per la nostra strada con rinnovati vigore e determinazione”.
Tra le altre cose Zito aveva richiesto informazioni sulla dotazione dei vari ospedali (comprensiva dei nominativi dei dirigenti) sulle tabelle DRG del settore pubblico e privato, sugli atti di nomina (soprattutto dei primari facenti funzione), di assunzione e di spostamento di personale da un reparto all’altro o da un reparto agli uffici, sulle attrezzature non funzionanti e inutilizzate (cosa in qualche modo collegata all’esistenza di lunghe liste di attesa), sulla frequenza di utilizzo di TAC, risonanze magnetiche, etc. Notizie erano state chieste dal deputato anche sui codici 048 (neoplasie) attivi in provincia di Siracusa dal 1990 al 2012.
#CancellieriDimettiti
#CancellieriDimettiti:
"Anche oggi siamo costretti, per l'ennesima volta, a ribadire che il MoVimento 5 Stelle e tutti gli italiani onesti chiedono che venga rispettata la legge Severino, che prevede il voto immediato sulla decadenza. Berlusconi è stato condannato in via definitiva il 1 agosto 2013 a 4 anni per frode fiscale. E' stato poi dichiarato decaduto, dalla Giunta delle immunità e delle elezioni, il 4 ottobre 2013. Oggi è il 5 novembre: a più di un mese di distanza stiamo ancora tergiversando. Ci viene proposto il 27 novembre, dopo l'approvazione della legge di stabilità. Grazie alla nostra tenacia, anche qualora si dovesse andare al voto, sarà un voto palese.
Il M5S ha presentato la mozione di sfiducia individuale nei confronti del Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. Nonostante le sue giustificazioni, il suo comportamento rimane, a nostro avviso, non conforme a quanto disposto dall'art. 54 della Costituzione che recita: "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e ONORE". Onore venduto alla famiglia Ligresti. Data la gravità della situazione, chiediamo che la mozione di sfiducia individuale, il "procedimento dei procedimenti", debba sospendere ogni altra attività del Senato per essere, in ogni caso, risolta con un voto di questa assemblea. La nostra proposta di modifica al calendario è la seguente: oggi, 5 novembre, discutere la decadenza del Senatore Berlusconi; venerdì 8 novembre esame della mozione di sfiducia individuale al Ministro della Giustizia. Se non doveste accettare questa proposta di trasparenza e di buon senso, il MoVimento darà seguito giornalmente alla richiesta di procedura urgentissima per le motivazioni sopra citate. La giustizia non può più attendere nel nostro Paese." Paola Taverna, M5S Senato
PS: la proposta di modifica del calendario proposta da Paola Taverna non è stata approvata
Guarda l'intervento di Alberto Airola
"Anche oggi siamo costretti, per l'ennesima volta, a ribadire che il MoVimento 5 Stelle e tutti gli italiani onesti chiedono che venga rispettata la legge Severino, che prevede il voto immediato sulla decadenza. Berlusconi è stato condannato in via definitiva il 1 agosto 2013 a 4 anni per frode fiscale. E' stato poi dichiarato decaduto, dalla Giunta delle immunità e delle elezioni, il 4 ottobre 2013. Oggi è il 5 novembre: a più di un mese di distanza stiamo ancora tergiversando. Ci viene proposto il 27 novembre, dopo l'approvazione della legge di stabilità. Grazie alla nostra tenacia, anche qualora si dovesse andare al voto, sarà un voto palese.
Il M5S ha presentato la mozione di sfiducia individuale nei confronti del Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. Nonostante le sue giustificazioni, il suo comportamento rimane, a nostro avviso, non conforme a quanto disposto dall'art. 54 della Costituzione che recita: "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e ONORE". Onore venduto alla famiglia Ligresti. Data la gravità della situazione, chiediamo che la mozione di sfiducia individuale, il "procedimento dei procedimenti", debba sospendere ogni altra attività del Senato per essere, in ogni caso, risolta con un voto di questa assemblea. La nostra proposta di modifica al calendario è la seguente: oggi, 5 novembre, discutere la decadenza del Senatore Berlusconi; venerdì 8 novembre esame della mozione di sfiducia individuale al Ministro della Giustizia. Se non doveste accettare questa proposta di trasparenza e di buon senso, il MoVimento darà seguito giornalmente alla richiesta di procedura urgentissima per le motivazioni sopra citate. La giustizia non può più attendere nel nostro Paese." Paola Taverna, M5S Senato
PS: la proposta di modifica del calendario proposta da Paola Taverna non è stata approvata
Guarda l'intervento di Alberto Airola
“Si restituiscano alla Regione le aree militari dismesse”. Sì dall’Ars ad una mozione del Movimento 5 Stelle
“Si restituiscano alla Regione le aree militari dismesse”. Sì dall’Ars ad una mozione del Movimento 5 Stelle:
L’atto, che vede come prima firmataria la deputata Valentina Zafarana, impegna il governo regionale a chiedere la riconsegna dei terreni al governo nazionale e a predisporre un piano di valorizzazione e riuso.
Via libera da Sala D’Ercole alla mozione 5 Stelle che impegna il governo regionale a chiedere a quello nazionale la restituzione al demanio di tutte le aree militari dismesse e a predisporre un piano di valorizzazione socio urbanistico e di riuso dei beni. Il “sì” all’atto parlamentare, che vede come prima firmataria Valentina Zafarana, è arrivato all’unanimità.
“Continua – afferma Valentina Zafarana - il nostro impegno nel pretendere il rispetto della specialità dello statuto siciliano, e della riappropriazione da parte della cittadinanza di spazi propri, finora negati. Centinaia di migliaia di metri quadri, in tutta la Sicilia, sono ormai lasciati all’abbandono dalle Istituzioni militari che negli anni le hanno avute nelle proprie disponibilità. Una situazione paradossale che, fino ad oggi, non ha permesso l’utilizzo di amplissimi spazi, sulla base di un D.P.R. di più di 50 anni fa, reso fra l’altro nullo da una sentenza della Corte di Cassazione emessa ormai 20 anni fa e mai utilizzata dalla Regione per far valere i diritti propri, ma soprattutto dei cittadini.”
“L’idea e la realizzazione della mozione – racconta Zafarana - è da attribuire ad un gruppo di cittadini attivi che ha trovato in noi dei veri portavoce, disponibili a portare avanti le giuste cause nelle sedi competenti senza alcuna remora. La loro segnalazione, il loro lavoro, è diventato un atto di indirizzo politico verso il governo. E’ questo il nostro modo di fare politica”.
L’atto, che vede come prima firmataria la deputata Valentina Zafarana, impegna il governo regionale a chiedere la riconsegna dei terreni al governo nazionale e a predisporre un piano di valorizzazione e riuso.
“Continua – afferma Valentina Zafarana - il nostro impegno nel pretendere il rispetto della specialità dello statuto siciliano, e della riappropriazione da parte della cittadinanza di spazi propri, finora negati. Centinaia di migliaia di metri quadri, in tutta la Sicilia, sono ormai lasciati all’abbandono dalle Istituzioni militari che negli anni le hanno avute nelle proprie disponibilità. Una situazione paradossale che, fino ad oggi, non ha permesso l’utilizzo di amplissimi spazi, sulla base di un D.P.R. di più di 50 anni fa, reso fra l’altro nullo da una sentenza della Corte di Cassazione emessa ormai 20 anni fa e mai utilizzata dalla Regione per far valere i diritti propri, ma soprattutto dei cittadini.”
“L’idea e la realizzazione della mozione – racconta Zafarana - è da attribuire ad un gruppo di cittadini attivi che ha trovato in noi dei veri portavoce, disponibili a portare avanti le giuste cause nelle sedi competenti senza alcuna remora. La loro segnalazione, il loro lavoro, è diventato un atto di indirizzo politico verso il governo. E’ questo il nostro modo di fare politica”.
M5S Ragusa – Sprechi ragusani
M5S Ragusa – Sprechi ragusani:
Nei decenni passati la politica miope delle amministrazioni precedenti, pur nella piena consapevolezza della assoluta necessità di interventi urgenti ed indifferibili sulla rete idrica, ha invece, volutamente e sistematicamente, dirottato risorse ed investimenti per la realizzazione di opere molto visibili, nell’ottica di ricavarne un più largo consenso. L’omissione del ripristino della rete idrica ha comportato negli anni un notevole spreco di risorse ed ingenti costi di energia che oggi, purtroppo, continuano a gravare pesantemente sul bilancio comunale.
Ecco i numeri.
L’impianto S. Leonardo solleva 210 litri di acqua al secondo e trasporta acqua potabile dalla cava stessa fino a S. Luigi attraverso una conduttura lunga 5 km circa.
Nell’impianto confluisce l’acqua dai pozzi San Leonardo, A, A1, B, B1, E, F nonché dalle sorgenti Misericordia e San Leonardo. I costi dell’energia elettrica, necessari per l’estrazione ed il sollevamento dell’acqua fino ai serbatoi e solo per il mese di Agosto, sono i seguenti:
Impianto S. Leonardo € 169.693
Pozzo A € 16.119
Pozzo A1. € 10.536
Pozzo B.+ B1. € 14.524
Pozzo E. € 12.717
Pozzo F. € 17.796
Pozzo Leonardo € 8.856
Totale Sistema S. Leonardo € 250.241
L’impianto Lusia solleva 180 lt € 98.126
Pozzi collegati H. I. I2. € 18.449
Pozzo Bruscè € 3.900
Pozzo macello. € 2.770
Serbatoi vari + pompe rilancio € 3000 (circa)
Costi clorazione e biossido € 5000 (circa)
TOTALE IMPORTO DEI COSTI € 381.486 (SOLO AGOSTO)
Ai predetti importi vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli del personale addetto ai servizi di sollevamento e distribuzione.
La rete idrica del centro storico è inoltre un autentico colabrodo. Il 60% (dato reale e constatabile) dell’acqua potabile sollevata dagli impianti viene dispersa e le perdite idriche più consistenti si trovano lungo l’intera via S. Anna, corso Vittorio Veneto e via Santissimo Salvatore. Da esame visivo si nota come dei rivoli di acqua fuoriescano dalle condutture danneggiate per usura ed incuria con la susseguente formazione di un fiume d’acqua che ridiscende a valle.
Per avere contezza dell’enorme quantità d’acqua sprecata (con ingentissimo dispendio di energia elettrica necessaria per sollevarla fino ai recipienti a monte), basta recarsi al punto di congiunzione dei fognoli delle acque bianche sotto il parcheggio di largo San Paolo di Ragusa Ibla. Quel “fiume” che scorre altro non è che la confluenza di tutte le perdite idriche che ridiscendono a valle.
Ecco i numeri.
L’impianto S. Leonardo solleva 210 litri di acqua al secondo e trasporta acqua potabile dalla cava stessa fino a S. Luigi attraverso una conduttura lunga 5 km circa.
Nell’impianto confluisce l’acqua dai pozzi San Leonardo, A, A1, B, B1, E, F nonché dalle sorgenti Misericordia e San Leonardo. I costi dell’energia elettrica, necessari per l’estrazione ed il sollevamento dell’acqua fino ai serbatoi e solo per il mese di Agosto, sono i seguenti:
Impianto S. Leonardo € 169.693
Pozzo A € 16.119
Pozzo A1. € 10.536
Pozzo B.+ B1. € 14.524
Pozzo E. € 12.717
Pozzo F. € 17.796
Pozzo Leonardo € 8.856
Totale Sistema S. Leonardo € 250.241
L’impianto Lusia solleva 180 lt € 98.126
Pozzi collegati H. I. I2. € 18.449
Pozzo Bruscè € 3.900
Pozzo macello. € 2.770
Serbatoi vari + pompe rilancio € 3000 (circa)
Costi clorazione e biossido € 5000 (circa)
TOTALE IMPORTO DEI COSTI € 381.486 (SOLO AGOSTO)
Ai predetti importi vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli del personale addetto ai servizi di sollevamento e distribuzione.
La rete idrica del centro storico è inoltre un autentico colabrodo. Il 60% (dato reale e constatabile) dell’acqua potabile sollevata dagli impianti viene dispersa e le perdite idriche più consistenti si trovano lungo l’intera via S. Anna, corso Vittorio Veneto e via Santissimo Salvatore. Da esame visivo si nota come dei rivoli di acqua fuoriescano dalle condutture danneggiate per usura ed incuria con la susseguente formazione di un fiume d’acqua che ridiscende a valle.
Per avere contezza dell’enorme quantità d’acqua sprecata (con ingentissimo dispendio di energia elettrica necessaria per sollevarla fino ai recipienti a monte), basta recarsi al punto di congiunzione dei fognoli delle acque bianche sotto il parcheggio di largo San Paolo di Ragusa Ibla. Quel “fiume” che scorre altro non è che la confluenza di tutte le perdite idriche che ridiscendono a valle.
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